12/04/2016
Gianluca Benamati
Arlotti, Bargero, Basso, Becattini, Camani, Cani, Donati, Ginefra, Iacono, Impegno, Montroni, Peluffo, Scuvera, Senaldi, Taranto, Tentori, Vico, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-02182

Per sapere – premesso che: 
si sono appena conclusi gli stati generali del turismo nel Museo delle ferrovie di Pietrarsa e la presenza di molte istituzioni regionali e territoriali e delle più alte rappresentanze delle associazioni di categoria dimostrano l'importanza che il settore riveste per l'economia italiana; 
dopo una stagione difficile, anche grazie alle politiche del Governo sia in termini digovernance che di risorse finanziarie, il turismo in Italia sembra aver ripreso un sentiero di crescita, con un aumento del 3,2 per cento del numero dei turisti stranieri e del 4,7 per cento della spesa totale nel 2015 rispetto al 2014: si tratta del giusto contesto per elaborare una strategia che individui le reali necessità del Paese a fronte di un nuovo panorama nel quale il turismo globale è in forte crescita; 
per sostenere ulteriormente un settore che incide in forma diretta e indiretta per circa il 10,4 per cento del prodotto interno lordo e che presenta ancora margini di crescita rilevanti anche in termini di competitività rispetto ai Paesi concorrenti, è urgente approvare, dopo molte misure singole, un piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia che non si limiti a confidare sullo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico italiano, ma affronti i molti nodi ancora irrisolti nel settore e sviluppi un modello di turismo orientato verso l'eccellenza, valorizzando l'intero patrimonio culturale e paesaggistico dell'Italia, con un approccio innovativo coerente e complessivo capace di sfruttare i potenziali attrattivi dei territori e sostenerne l'adattamento competitivo –: 
quali siano gli orientamenti, gli strumenti, gli ambiti di intervento e le tempistiche del piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia.

Seduta del 13 aprile 2016

Illustrazione di Vanessa Camani, risposta del governo di Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, replica di Tiziano Arlotti

Illustrazione

Grazie, Presidente. Si sono recentemente conclusi gli stati generali del turismo a Pietrarsa. Questo passaggio, con la presenza di molte istituzioni regionali e territoriali e delle più alte rappresentanze delle associazioni di categoria, ha dimostrato l'importanza che il settore riveste per l'economia italiana. Il turismo in Italia, dopo una stagione difficile, anche grazie alle politiche di questo Governo che è intervenuto sia in termini di governance, che in termini di risorse finanziarie, sembra aver finalmente ripreso un sentiero di crescita. Ma per sostenere ulteriormente il settore, che incide per oltre il 10 per cento del PIL e che presenta ancora margini rilevanti di crescita, è urgente approvare ora un piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia, un piano di ampio respiro che affronti i molti nodi ancora irrisolti e che promuova un modello di turismo orientato verso l'eccellenza, che valorizzi l'intero patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese e che abbia un approccio innovativo coerente e complessivo. Le chiediamo dunque, signor Ministro, quali siano gli orientamenti, gli strumenti, gli ambiti di intervento e le tempistiche del Piano strategico per il turismo in Italia che intende sviluppare.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Come i parlamentari sanno, la situazione sulla quale abbiamo iniziato a lavorare all'inizio dell'esperienza di questo Governo sul tema del turismo è una situazione molto difficile dal punto di vista delle strutture stesse, quindi la direzione generale era appena transitata al Ministero dei beni culturali dopo avere peregrinato in vari Ministeri, dalla Presidenza del Consiglio alle attività produttive da solo, poi con i beni culturali e abbiamo fatto una scelta legislativa importante che ha richiesto però una riorganizzazione della Direzione generale, che oggi ha un nuovo direttore generale ed è pienamente operativa. Contemporaneamente, siamo passati attraverso la scelta del commissariamento dell'ENIT, la riscrittura della missione, la nomine della nuova governance e a oggi anche l'ENIT è nel pieno delle funzioni e sta operando. 

Contemporaneamente, la cosa più importante è il processo di riforma costituzionale; con il voto di ieri sta arrivando a conclusione e dentro quel processo c’è finalmente la correzione del rapporto distorto Stato-regioni che da tempo necessitava di una correzione, nel senso di riportare allo Stato una gran parte delle funzioni di valorizzazione e di promozione dell'immagine del Paese all'estero. Dentro questo schema, noi stiamo adempiendo al dovere di legge di scrivere il piano strategico per il turismo: abbiamo pensato di non ripetere l'errore che si è visto tante volte fare nel nostro Paese, ogni Governo ricominciare da capo, e quindi abbiamo utilizzato come base di lavoro il Piano Gnudi, che non era mai arrivato ad approvazione formale ma che aveva fatto un ottimo percorso e un ottimo lavoro, a cui abbiamo aggiunto il lavoro del laboratorio del turismo digitale, che ha lavorato per un anno, e il primo incontro di Pietrarsa sui temi del turismo sostenibile.
Sulla base di questi elementi, la settimana scorsa, a Pietrarsa, nel museo ferroviario molto bello e molto importante che vi invito a vedere – siamo stati ospiti del Ministro Delrio –, abbiamo avuto 500 rappresentanti delle istituzioni del mondo dell'impresa e tutto il mondo del turismo, in un meccanismo molto partecipativo fatto di ventotto tavoli che hanno discusso approfonditamente tutti i temi che sono stati posti all'attenzione dei presenti per la scrittura dei punti strategici centrali del nuovo piano. Il percorso continuerà a essere un percorso partecipativo, sta continuando dopo Pietrarsa secondo un cronoprogramma stabilito, arriverà all'approvazione del Piano – come prevede la norma – nel Comitato permanente per il turismo e successivamente all'approvazione, come prevede la legge, in Consiglio dei ministri e noi prevediamo che questo avvenga prima dell'estate. Abbiamo scelto questo percorso partecipativo che non era mai stato fatto perché riteniamo che non ci sia settore più del turismo in cui è assolutamente necessaria una condivisione totale degli obiettivi tra i livelli pubblici che si occupano di turismo e le imprese, i privati e gli operatori. Il percorso, fino ad oggi, sta andando in quella direzione e, se arriveremo ad approvare un piano condiviso da tutti gli operatori del settore, credo che veramente quello sarà il punto di riferimento dentro il quale poi ognuno pubblico o privato farà la propria parte nei prossimi cinque anni.

Replica

Grazie, Presidente. Signor Ministro, la ringrazio per la puntuale e articolata risposta. Il piano strategico per lo sviluppo del turismo diventa per noi fondamentale perché il turismo è intersettoriale per antonomasia e il Piano strategico dovrà diventare uno strumento di programmazione e di strategia sia strategica che operativa. È importante che questo lavoro abbia anche una tempistica ravvicinata e soprattutto coinvolga tutti gli operatori e gli stakeholders, come ha ricordato, sia pubblici che privati. Dobbiamo calarlo in questo contesto normativo, che abbiamo iniziato a cambiare, prima con la legge sul turismo e sulla cultura e, successivamente, con l'approvazione proprio ieri in questa sede della riforma costituzionale, con cui si stabilisce, all'articolo 117, con chiarezza quali sono i compiti dello Stato e quali sono soprattutto quelli degli altri soggetti, come le regioni. Ma soprattutto è importante che queste politiche siano portate avanti con il fattivo contributo operativo da parte di ENIT, che deve coordinare al meglio sia le politiche di promozione, che di offerta turistica. L'Italia quest'anno è andata bene: più 3,2 per cento di arrivi di turisti stranieri e un bel più 4,7 per cento della spesa totale nel 2015, e quindi c’è da dire che, nonostante tutto, noi, pur essendo il Paese più desiderato a livello mondiale, siamo al quinto posto ad oggi. Quindi, ci sono i margini per migliorare questo lavoro, soprattutto ci sono le condizioni perché questi piani di azione, che vengono portati avanti dal tavolo che è coordinato dal Ministero stesso abbiano un buon fine.
Un'ultima cosa: io credo che sia giunto anche il momento di mettere mano al codice del turismo, visto e considerato che le sentenze della Corte costituzionale l'hanno pesantemente mutilato. Credo che ci siano tutte le condizioni e, come parlamentari anche del PD, non mancheremo di portare il nostro contributo perché crediamo che sia un terreno molto importante, su cui dovremo cimentarci di qui a questa estate.