20/03/2019
Giuditta Pini
Rotta, De Filippo, Campana, Carnevali, Ubaldo Pagano, Rizzo Nervo, Schirò, Siani, Gribaudo, Enrico Borghi Fiano
3-00623

Al Ministro per la famiglia e le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   dal 29 al 31 marzo 2019 si svolgerà a Verona il XIII Congresso mondiale delle famiglie (World congress of families);

   l'evento fa capo all’International organization for the family e ad alcune sigle pro life anche italiane, tra cui «ProVita», «CitizenGo», «Generazione Famiglia» e «Comitato difendiamo i nostri figli»;

   il World congress of families è stato segnalato da organizzazioni per i diritti civili, come il Southern poverty law center e l’Human rights campaign con la dicitura di «hate group»; alla tre giorni interverranno associazioni ortodosse e cattoliche da tutta Europa che portano avanti pesanti politiche discriminatorie nei confronti della comunità LGBTQ+;

   come riportato in un articolo online del giornale The Vision, a firma di Jennifer Guerra, uno degli speaker del World congress of families, Scott Lively, è stato condannato nel 2017 per aver favorito la violazione dei diritti umani e la persecuzione contro le persone gay in Uganda grazie alle sue campagne;

   inoltre, parteciperà Alexey Komov, che in Italia ha come riferimento anche Roberto Fiore, noto esponente di Forza Nuova, il quale figlio, Alessandro, che è stato invitato in Russia da Komov, è il portavoce di ProVita Onlus, tra gli organizzatori del World congress of families;

   il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri è concesso a titolo gratuito per iniziative di alto rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, sportivo, organizzate nel territorio nazionale o all'estero; inoltre è concesso agli eventi che non hanno fini lucrativi;

   il World congress of families ha avuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministro interrogato, della regione Veneto e della provincia di Verona;

   l'ingresso al World congress of families dovrebbe essere consentito solo dopo l'acquisto di un biglietto, al prezzo di 15 euro, e — a quanto si apprende — i biglietti sono andati esauriti;

   tuttavia, da fonti di stampa si apprende che il segretario generale di Palazzo Chigi avrebbe chiuso un'istruttoria al riguardo e chiesto, conseguentemente, al dipartimento dell'editoria e a quello della famiglia di ritirare il patrocinio –:

   quali siano stati i criteri che hanno portato alla concessione del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri al World congress of families di Verona, organizzato da associazioni che fanno politiche ad avviso degli interroganti contrarie alle libertà costituzionali, anche alla luce degli esiti della successiva istruttoria e visto che dovrebbe essere previsto il pagamento di un biglietto per l'ingresso.

Seduta del 20 marzo 2019

Illustrazione di Alessia Rotta, risposta del governo di Lorenzo Fontana, ministro della Famigli, replica di Giuditta Pini

Illustrazione

Ministro, si scrive “Congresso delle famiglie” e si legge “propaganda”: dietro il supposto tema della famiglia si nasconde, in realtà, l'affermazione di un modello retrivo di società a cui state cercando di portarci anche attraverso altri provvedimenti, citerò solo il “DDL Pillon”. Voi state usando la famiglia naturale come grimaldello per scardinare anni di battaglie di libertà per affermare tesi antistoriche; un consesso - lo voglio ricordare - su cui ha mostrato anche perplessità la Chiesa italiana. Poi, siete degli ipocriti perché proprio oggi, quando si vota un provvedimento - e mi riferisco al reddito di cittadinanza -, che penalizza proprio le famiglie, le famiglie più numerose, le famiglie con disabili, se voleste davvero fare qualcosa per la famiglia, a questo vi atterreste; invece, siete degli ipocriti.

Allora, mi chiedo come sia possibile che il Governo pensi, se lo ha fatto ce lo dirà il Ministro, di concedere un patrocinio, a fronte del fatto che i patrocini vengono dati solo per manifestazioni gratuite - in questo caso, si pagano 15 euro - e, soprattutto, quale sarebbe l'alto rilievo culturale, sociale e scientifico quando tra gli organizzatori, come è noto, ci sono varie associazioni, diciamo culturali, soprattutto, con tesi che sono giudicate antiscientifiche anche dall'università di Verona.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Rispondendo agli interroganti, preciso che, in primo luogo, il comitato organizzatore del Congresso mondiale delle famiglie ha presentato formale richiesta di patrocinio presso i miei uffici nei mesi passati, inoltrando, come prassi, tutti i documenti necessari: atto costitutivo, statuto, programma, dati anagrafici, modulo di richieste e dichiarazioni delle veridicità di quanto indicato nella domanda, seguendo la procedura che viene richiesta a tutte le associazioni o enti richiedenti.

A seguito dell'analisi e di una valutazione approfondita dei documenti ricevuti, considerando il rispetto della circolare UCE del 16 febbraio 2010 e considerando che, negli anni precedenti, il Congresso è stato ospitato in diversi Paesi europei ed extraeuropei con il sostegno dei Governi e con la partecipazione all'edizione dello scorso anno di Sua Eminenza, Cardinale Pietro Parolin, è stato concesso il patrocinio nel novembre scorso. Ricordo, poi, che la concessione del logo è materia che riguarda il Dipartimento per l'informazione e l'editoria.

Per quel che concerne l'istruttoria a cui si fa riferimento nell'interrogazione, comunico che non è stata formalizzata alcuna richiesta di revoca del patrocinio, ma è stato soltanto richiesto l'approfondimento di alcuni aspetti tecnici connessi per l'appunto alla concessione del patrocinio, in particolare, relativi al pagamento di un ticket d'ingresso. Al riguardo, si è potuto chiarire che l'iniziativa in oggetto non può assumere, nemmeno indirettamente, un fine lucrativo, così come si evince agevolmente dallo statuto del comitato e dalla dichiarazione, sotto la propria responsabilità, allegata al modulo della richiesta del rappresentante legale, tant'è che il pagamento di un biglietto per l'ingresso è previsto limitatamente ad una parte del Congresso, mentre sono previsti altri diversi eventi all'interno di questa iniziativa che non lo contemplano.

Sottolineo che, come da locandina inoltrata nei mesi scorsi per la presentazione dell'evento, i temi posti alla nostra attenzione dai promotori riguardano i diritti dei bambini, crescita e crisi demografica, salute e dignità della donna e, soprattutto, politiche aziendali per la famiglia e la natalità. Come si evince, si tratta di argomenti in attinenza con le deleghe che mi sono state assegnate. Voglio precisare, infine, che tale Scott Lively citato nella vostra interrogazione non risulta essere presente tra gli speaker del Congresso. Chi ha potuto e voluto seguire la mia attività di Governo in questi primi mesi sa benissimo che mi sono battuto, e sempre mi batterò, per tutelare e valorizzare la famiglia ed il ruolo delle mamme e donne lavoratrici. Parlo di fatti: 100 milioni di euro per il Fondo famiglia, smart working, potenziamento e maggiore flessibilità per i congedi parentali, 80 milioni di euro di investimento sulla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, incentivi agli asili nido aumentati del 50 per cento; azioni concrete per aiutare le famiglie.

Replica

Presidente, dunque innanzitutto, Ministro, se può dare un colpo di telefono ai due sottosegretari Spadafora e Buffagni, che da due settimane stanno facendo interviste sostenendo che non ci sia il patrocinio e che se c'è comunque c'è un'istruttoria che lo revoca, così lo fa lei e non lo devo fare io; immagino che non mi risponderebbero.

Vede, Ministro, noi non stiamo soddisfatti dalla sua risposta perché non è una risposta, al di là dello smart working che lei non ha neanche finanziato; ma lasciamo perdere. Il problema, Ministro, è che lei - non so se lo sa perché la vediamo molto poco in quest'Aula - fa il Ministro, non fa le veci del tesoriere della fondazione vicina al MENL, il partito che unisce le destre della Le Pen e le altre d'Europa, e non è neanche in qualità di vicesegretario della Lega quando invita Aleksey Komov a tenere i suoi comizi. Lei è Ministro della Repubblica italiana, e non può dare i patrocini nella sua città, e facendo un percorso che io capisco: lei è anni che sta lavorando per portare queste posizioni della destra sovranista e più retrograda d'Europa in Italia. Non può pensare che tutto questi passi sotto silenzio - c'è poco da ridere, Ministro - perché la cosa non finisce qui: il patrocinio come c'è rimane sul sito, noi continueremo a portare avanti questa battaglia; e non finisce qui, perché rappresentiamo milioni, ci sono milioni di persone. Lei dovrebbe rappresentare anche quelle donne, anche quegli uomini, anche quelle famiglie che non si riconoscono in tutto questo, e non dovrebbe venire qui a vantarsi di dare il patrocinio della Repubblica italiana a un evento che non ha nulla di culturale, non ha nulla di una battaglia per la qualità e il miglioramento della qualità della vita delle donne, ma che ha tanta propaganda. La cosa non finisce qui, non si preoccupi, Ministro. È stato un piacere vederla qui: vedrà che avremo ancora ancora modo di parlarle.