27/02/2019
Andrea Orlando
PAITA, GRIBAUDO, FIANO e ENRICO BORGHI
3-00564

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa risulta che il 19 agosto 2018 il Ministro interrogato abbia inviato alla Società Autostrade per l'Italia una missiva in relazione al crollo del Ponte Morandi di Genova in cui si afferma che: «In relazione a tale disastro si avvia, in modo formale, la contestazione del gravissimo inadempimento di codesta società agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) e custodia, in oggettiva considerazione del collasso dell'infrastruttura, delle vittime accertate e degli ingenti danni riportati ai beni anche di soggetti terzi, senza considerare l'interruzione del sistema di viabilità e quindi la compromissione della funzionalità delle infrastrutture concesse. A seguito della contestazione in oggetto e all'esito della valutazione delle controdeduzioni che codesta società farà pervenire, si fa riserva di esperire tutte le iniziative di tutela apprestate dall'ordinamento giuridico, ferma restando l'idoneità della presente ad attivare i procedimenti di cui agli articoli 8, 9 e 9-bis della convenzione di concessione»;

   al riguardo, il Ministro interrogato ha poi esternato l'intenzione di voler predisporre un apposito provvedimento per revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia, annunciando anche l'intenzione di procedere alla nazionalizzazione;

   il Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato che: «Non possiamo aspettare i tempi della giustizia penale: disporremo la revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia»; mentre il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio ebbe a dire: «chi non vuole revocare le concessioni deve passare sul mio cadavere»;

   ad oggi l'unico intervento legislativo che esclude la partecipazione di Autostrade per l'Italia è contenuto nel cosiddetto decreto-legge su Genova, relativamente alla ricostruzione del Ponte, avverso il quale Autostrade per l'Italia ha proposto ricorso dinnanzi al tribunale amministrativo regionale della Liguria;

   nonostante siano trascorsi mesi dalla lettera citata, non è dato sapere se e come la società Autostrade per l'Italia abbia risposto e quali seguiti abbia dato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per estinguere il rapporto concessorio. Allo stesso tempo non vi è traccia del provvedimento per la revoca della concessione, né si sono avute notizie dell'annunciata nazionalizzazione;

   il quotidiano La Stampa parla di una nuova missiva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che darebbe ad Autostrade per l'Italia il tempo incredibilmente lungo di 4 mesi per fornire addirittura «una propria valutazione circa le possibili cause del crollo» –:

   se la procedura di revoca della concessione autostradale ad Autostrade per l'Italia per grave inadempimento sia stata effettivamente avviata, in che fase ora si trovi e con che tempistiche si completerà la revoca.

Seduta del 27 febbraio 2019

Illustrazione di Andrea Orlando, risposta del governo di Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, replica di Raffaella Paita.

Illustrazione

Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, noi ricordiamo la dichiarazione del Presidente Conte all'indomani della tragedia del ponte Morandi: “Non possiamo aspettare i tempi della giustizia penale. Disporremo la revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia” e anche la sobria dichiarazione del Vicepresidente del Consiglio: “Chi non vuole revocare le concessioni deve passare sul mio cadavere”. Ricordiamo anche le sue, ma le tralascio. Non abbiamo poi ulteriori notizie. Il quotidiano La Stampa scrive di una nuova missiva al MIT in ordine alla revoca che darebbe ad ASPI il tempo di quattro mesi per fornire addirittura una propria valutazione circa le possibili cause del crollo, e a sentire voi le sapevate già dopo qualche ora rispetto al crollo stesso.

Che fine ha fatto la revoca? Come procede la nazionalizzazione? Questo è molto interessante perché deve essere realizzata a titolo gratuito - credo - perché non c'è traccia di fondi che vanno in questa direzione nella legge di bilancio. E soprattutto, signor Ministro, come opera - se continua a operare - la sorta di comitato d'affari che lei ha trovato al Ministero delle infrastrutture quando si è insediato e del quale, credo, abbia fatto denuncia alla procura della Repubblica di Roma? La invito a risponderci nel merito e a non fare due cose: a dirci che la procedura è complessa, perché questo si sapeva anche ad agosto, e soprattutto a non dare la colpa agli altri, perché anche Peppe vi ha detto che non si può più fare.

Risposta del governo

a ringrazio, Presidente, e ringrazio il collega Orlando e gli altri interroganti soprattutto per la possibilità che mi dà di poter chiarire questa procedura. Però, prima di affrontare il quesito posto, permettetemi di fare un doveroso confronto con una precedente vicenda non dissimile. Il 28 agosto 2013 hanno perso la vita quaranta persone in un tragico incidente presso il viadotto Acqualunga sull'autostrada A16, gestita dalla società concessionaria Autostrade per l'Italia. Il Governo di allora, a seguito dell'avvenimento, non ritenne neppure di istituire una Commissione ministeriale di indagine sull'accaduto. Nei giorni seguenti a quella tragedia non è stato nemmeno posto in dubbio, da parte del Governo del Partito Democratico e di Forza Italia, che vi potesse essere una responsabilità della società concessionaria.

Lo scorso 11 gennaio il giudice del tribunale di Avellino per quei fatti ha pronunciato una sentenza penale di condanna nei confronti, tra gli altri, di sei funzionari della società concessionaria. Credo sia doveroso richiamare questi fatti per evidenziare la differenza nell'atteggiamento dei Governi. L'onorevole interrogante Orlando, che oggi chiede conto di che cosa sta facendo il mio Ministero, era egli stesso un Ministro del Governo che allora non fece nulla contro il concessionario A differenza di quanto avvenne allora, nell'immediatezza del triste evento del crollo del ponte Morandi…

…il MIT con nota del 16 agosto 2018… A differenza di quanto avvenne allora… A differenza di quanto avvenne allora… A differenza di quanto avvenne allora… Se volete… Nell'immediatezza del triste evento del crollo del ponte Morandi, il MIT, con nota del 16 agosto 2018, ha contestato alla società Autostrade per l'Italia un grave inadempimento agli obblighi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, e di custodia dell'infrastruttura affidatale, in oggettiva considerazione del collasso dell'infrastruttura stessa, e ha fissato un termine di 15 giorni per le repliche della concessionaria. Al contempo, è stata nominata una commissione ispettiva ministeriale, per accertare, in parallelo all'azione giudiziaria, le cause dell'evento.

Aspi ha replicato il successivo 31 agosto, contestando tra l'altro la fissazione di un termine incongruo. Alla metà di settembre la commissione ispettiva ministeriale ha reso pubblica la sua relazione. Il 5 ottobre 2018 Aspi ha poi formulato delle prime considerazioni, in punto di procedura adottata e di merito, sulla relazione dalla commissione ispettiva ministeriale, riservandosi al contempo di presentare più articolati rilievi di natura tecnica, che ad oggi non sono ancora stati forniti. Per questo motivo, nel mese di dicembre 2018 il MIT ha quindi formalizzato ulteriori e più specifiche richieste di chiarimenti e di informazioni sugli aspetti oggetto di rilievo da parte della commissione ministeriale. Alla luce dell'oggettiva complessità tecnica degli accertamenti da compiere e per non esporre il Governo a contestazioni sul piano formale, è stato assegnato alla società Autostrade per l'Italia un termine di quattro mesi …che sicuramente rappresenta un tempo più che congruo per la difesa.

Grazie, Presidente. Annuncio inoltre che al contempo il Ministero ha rafforzato la sua struttura tecnica integrandovi un pool di giuristi di altissimo profilo, che affiancherà la direzione generale competente in questo delicatissimo quanto importante dossier  Vorrei evidenziare che la complessità della procedura che stiamo portando avanti è una conseguenza diretta, sottolineo “diretta”, di una convenzione costruita con grave pregiudizio degli interessi pubblici da parte del Governo di quel partito che ora sta urlando... Da parte di un Governo di centrosinistra, e per giunta successivamente blindata attraverso la sua legificazione da un Governo di centrodestra. Quanto fatto fino ad oggi ha già avuto una prima conseguenza positiva per l'interesse pubblico: quella del pagamento da parte di Aspi del risarcimento agli sfollati e alle imprese del territorio, nonché della messa a disposizione delle risorse necessarie alla demolizione e ricostruzione del ponte, esattamente come avevamo annunciato. Lo Stato non ha messo un centesimo  chi ha fatto crollare ci ha messo i soldi, e non lo abbiamo fatto ricostruire. Non lo abbiamo fatto,… Concludo, Presidente. Questa è un'ulteriore riprova dell'impegno del Governo affinché finalmente, rispetto a prima, lo Stato torni a fare lo Stato.

Replica

Presidente, a me pare del tutto evidente che l'enorme giro di parole fatto dal Ministro Toninelli di fatto si possa concludere con una deduzione: non ha nazionalizzato nulla, ha raccontato bugie agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); e tutta questa dinamica della quale ci ha raccontato, in realtà è smentita dalle parole che sono state pronunciate dal Ministro e dall'intero Governo proprio nei giorni della tragedia del ponte di Genova. Perché voi vi eravate presi un impegno: un impegno che non avete mantenuto, e un impegno che ha comportato però delle gravi conseguenze, Ministro.

Lei ha detto una serie di inesattezze. Una molto grave: per esempio, quella relativa al tema delle concessioni. Perché vede Ministro, lei dovrebbe avere il coraggio di dire di fronte agli italiani che quelle concessioni sono state votate dal Governo di centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ed un parlamentare che sosteneva quel Governo era Salvini, attuale Vicepremier di questo Governo.

Allora, lei non ha detto la verità, semplicemente non ha detto la verità. E soprattutto si è dimenticato di sottolineare un punto: di dire ai genovesi, ai liguri, agli italiani come intende finanziare l'opera che era stata prevista all'interno di quei programmi, e cioè la Gronda, l'unica opera che è in grado davvero di sgravare il traffico genovese.

Perché se voi non la realizzerete attraverso il sistema della concessione, allora dove sono le risorse dello Stato per finanziare quell'infrastruttura strategica per il nostro territorio?

Ecco, Ministro, una serie di bugie e una sola verità: il fatto che da quel crollo, da quel momento voi avete raccontato delle cose agli italiani che non si sono realizzate, che la nazionalizzazione non c'è, che la concessione è ancora in essere, e che anzi avete bloccato il Paese e tutte le infrastrutture che erano necessarie per crescere.