13/05/2014
Donata Lenzi
Amato, Argentin, Beni, Bossa, Paola Bragantini, Burtone, Capone, Carnevali, Casati, D'Incecco, Fossati, Gelli, Grassi, Iori, Miotto, Murer, Patriarca, Piccione, Sbrollini, Scuvera, Martella, Rosato e De Maria
3-00827

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   le manovre finanziarie degli ultimi anni e la legge sulla spending review del 2012 hanno agito profondamente sul fabbisogno finanziario del servizio sanitario nazionale, violando gli impegni stabiliti dal precedente Patto per la salute 2010-2012 e generando indiscutibili effetti sull'erogazione dei livelli essenziali di assistenza;
   i tagli al servizio sanitario nazionale sono stati fortemente contestati dalle regioni la cui conseguenza è stata la mancata approvazione del nuovo Patto per la salute 2013-2015;
   il nuovo Patto per la salute dovrebbe definire:
    a) il fabbisogno del servizio sanitario nazionale e i costi standard, nonché l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza;
    b) il sistema di monitoraggio e verifica degli adempimenti regionali e organismi di monitoraggio, la rivisitazione cosiddetti piani di rientro;
    c) il regolamento ai sensi dell'articolo 15, comma 13, lettera c), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera;
    d) la mobilità interregionale e transfrontaliera;
    e) l'edilizia sanitaria, fondi strutturali e politiche di coesione;
    f) attività intramoenia-professioni sanitarie. Accordi collettivi nazionali per la medicina generale, per la pediatria di libera scelta, per gli specialisti ambulatoriali, formazione specifica in medicina generale, personale del servizio sanitario nazionale, nonché assistenza primaria-continuità assistenziale;
    g) assistenza farmaceutica e dispositivi medici;
    h) piano nazionale di prevenzione, riordino istituti zooprofilattici sperimentali; ricerca sanitaria;
   il nuovo Patto per la salute potrebbe, quindi, contenere scelte significative per una vera e propria riforma del servizio sanitario nazionale, che dovrebbero, comunque, rafforzare il suo carattere pubblico ed universalistico, partendo dall'elemento imprescindibile che è la quantificazione e la certezza del budget complessivo del fondo sanitario nazionale per il prossimo triennio e la revisione dei livelli essenziali di assistenza, riformandoli e correlandoli con la dotazione finanziaria dello stesso fondo, senza che venga meno il principio della dignità sociale per i cittadini che ricorrono al servizio sanitario nazionale;
   nell'attesa della stipula del nuovo patto per la salute, in molte regioni vi è un forte allarme per ciò che riguarda la riorganizzazione della rete ospedaliera –:
   quali siano stati i motivi che hanno impedito, fino ad oggi, la conclusione e la sottoscrizione del nuovo Patto per la salute e quali termini e modalità siano previsti affinché, nel più breve tempo possibile, si possa arrivare alla sua sottoscrizione.