Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
come noto, Anpal servizi s.p.a., già Italia lavoro, è una struttura in house dell'Anpal, quest'ultima sottoposta all'indirizzo e alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
Anpal servizi promuove azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, fornendo assistenza tecnica a centri per l'impiego ed enti locali;
il personale a tempo indeterminato di Italia lavoro ammontava a meno di 450 unità, risultando l'operatività dell'ente in gran parte affidata ai circa 800 operatori contrattualizzati come collaboratori o, in minima parte, con contratti a tempo determinato;
i circa 800 operatori erano tutti in scadenza il 31 dicembre 2016 e, ad oggi, risultano prorogati solo fino al 31 marzo 2017;
il presidente Del Conte ha ripetutamente annunciato un rafforzamento delle politiche attive per il lavoro, con l'assunzione di mille tutor per scuole superiori e università;
la recente giurisprudenza ha affermato che le assunzioni nelle partecipate totalmente pubbliche devono applicare regole «concorsuali» analoghe a quelle per la pubblica amministrazione, di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165; tale previsione, a parere degli interroganti, non inficerebbe il rinnovo o la proroga di detti contratti, tenuto conto, da un lato, le esigenze aziendali e, dall'altro, il rispetto, in occasione della stipula del contratto originario, dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità delle procedure di reclutamento –:
se il Ministro interrogato abbia individuato, di concerto con Anpal, risorse e modalità per la piena prosecuzione delle attività già assicurate da Italia lavoro dopo la sua trasformazione in Anpal servizi, anche avvalendosi delle competenze, accumulate con anni di esperienza e attestate tramite svariate procedure selettive, dai collaboratori e dipendenti a tempo determinato, evitando l'ennesimo percorso selettivo e assicurando, in piena coerenza con il Jobs act, il potenziamento delle politiche attive del lavoro e un sempre minore ricorso ai contratti precari, attraverso un percorso di stabilizzazione in continuità per i collaboratori attualmente in servizio
Seduta del 22 febbraio 2017
Illustra Chiara Gribaudo, risponde Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, replica Valentina Paris
Illustrazione
Presidente, Ministro, Italia Lavoro è stata fino a questa legislatura una Spa pubblica al 100 per cento, attraverso la quale il Ministero del lavoro ha fornito assistenza ai centri per l'impiego e agli enti locali, impegnata attivamente nel campo delle politiche attive del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale. Occorre ricordare che l'operatività dell'ente era garantita non solo dal personale strutturato, ma soprattutto da circa 800 collaboratori con forme contrattuali a termine, per i quali non è mai stato avviato un percorso di stabilizzazione. Oggi Italia Lavoro è divenuta Anpal Servizi Spa, azienda alle dirette dipendenze di Anpal, sotto l'indirizzo e vigilanza del Ministero del lavoro. I fini di Anpal Servizi rimangono gli stessi di Italia Lavoro, e l'incarico è di importantissimo rilievo, alla luce delle riforme e degli incentivi all'occupazione promossi da questo e dal precedente Governo. A questo fine non si vede perché sprecare le competenze accumulate dal personale oggi precario, i cui contratti sono stati prorogati per ulteriori tre mesi, fino al 31 marzo 2017. È stata già resa nota dal Presidente Del Conte l'intenzione di avviare un programma di orientamento per scuole ed università con circa mille tutor; a tal fine ci si domanda se non sia utile avviare un processo di stabilizzazione del personale attualmente in servizio precario presso Anpal Servizi, senza la loro partecipazione ad ulteriori procedure di selezione, in linea con gli indirizzi del Jobs Act, sapendo che si tratta di personale con grande qualità e grande preparazione e della cui esperienza naturalmente abbiamo necessità.
Risposta del governo
Presidente, onorevole Gribaudo, come è noto, il potenziamento delle politiche attive è uno degli obiettivi strategici della riforma del lavoro, e le politiche attive in Italia non sono state, nella storia, uno degli elementi portanti, quindi abbiamo l'esigenza di rafforzare questo tipo di scelta. Appunto per rafforzare il coordinamento delle politiche attive, è stata istituita Anpal, l'Agenzia nazionale delle politiche attive, con una funzione di regia su tutto il territorio nazionale della rete dei servizi dei soggetti pubblici e privati operanti nell'area delle politiche attive, che comunque sono rimaste una competenza concorrente tra Stato e regioni.
Per potenziare la funzionalità di Anpal, è stato ad essa trasferito il controllo dell'ex Italia Lavoro, ora denominata Anpal Servizi. Negli scorsi anni, al fine di garantire la continuità dell'attività dei centri per l'impiego, che ricoprono una funzione strategica per l'attuazione delle politiche attive, il Governo ha realizzato un'intesa con le regioni per assicurare il funzionamento degli stessi. L'accordo è stato prorogato, nelle stesse modalità, anche per il 2017, e si prevede ora anche la realizzazione di un piano congiunto di rafforzamento dei centri per l'impiego attraverso il reclutamento, con l'impiego di fondi comunitari del PON occupazione, di ulteriori mille unità di personale ripartito tra le regioni, tenendo conto delle dimensioni e delle condizioni del mercato del lavoro locale.
Per quanto riguarda gli ottocento operatori di Anpal servizi, i cui contratti in scadenza a dicembre 2016 sono stati prorogati al 31 marzo 2017, rappresento che essi operano per l'esecuzione di programmi finanziati con fondi comunitari afferenti alla vecchia programmazione 2007-2013; pertanto, se sarà necessario, potrà essere possibile un'ulteriore breve proroga dei medesimi contratti nel limite delle risorse residue su questa programmazione. Per la prosecuzione delle attività di Anpal servizi che sono necessarie per mantenere e per potenziare le politiche attive e la collaborazione tra scuola e lavoro – e che saranno finanziate con la nuova programmazione 2014-2020 – non è possibile il rinnovo automatico di questi contratti poiché le regole, ricordate peraltro dagli stessi interroganti, richiedono che si proceda a nuove selezioni. Avendo sentito gli organi gestionali di Anpal servizi, posso assicurare che è loro intenzione, nell'ambito di queste selezioni, tenere in debita considerazione il valore delle esperienze maturate nel corso degli anni dal personale già operante presso Italia Lavoro. Da ultimo, per quanto riguarda la questione del rafforzamento complessivo delle politiche attive del lavoro, debbo dire che è attivo un confronto con le stesse regioni e con gli altri Ministeri competenti per arrivare a una piena soluzione del problema dell'inquadramento lavorativo degli attuali e dei futuri operatori dei centri per l'impiego.
Replica
Presidente, gentile Ministro, a nome degli interroganti posso considerare che il passaggio sulla debita considerazione che Anpal servizi le ha garantito nel voler valorizzare le professionalità preesistenti in Italia Lavoro, evidentemente, ci rincuora e non per il semplice fatto che sappiamo che quando ci troviamo di fronte a contratti in scadenza c’è sempre una fase della vita di questi lavoratori che è fibrillante e che è evidentemente di tensione, ma per il fatto che, evidentemente, lei attraverso il suo Ministero, in accordo con Anpal, avrà valutato la qualità che questi lavoratori hanno messo a servizio prima dei centri per l'impiego e poi della struttura Italia Lavoro. Noi, ovviamente, auspichiamo, non solo che possa esserci, rispetto a quella parte di vecchia programmazione di fondi, la possibilità di una breve proroga per i lavoratori che attualmente stanno svolgendo le loro attività, ma auspichiamo che sulla nuova programmazione, attraverso l'impegno del Ministero che lei sta guidando, ci sia effettivamente la possibilità di dire che per coloro che hanno operato rispetto alla valorizzazione delle politiche attive – e, quindi, pensiamo solo a tutto il lavoro di profilazione che è stato fatto per NEET in questi anni, al lavoro anche suppletivo che in tante circostanze questi lavoratori hanno fatto, rispetto a ciò che invece non riuscivano a fornire in termini di servizi e di qualità dei servizi all'interno dei centri per l'impiego – si possa trovare non più una ipotesi di soluzione legata alla programmazione comunitaria, ma, appunto, come lei stesso auspicava in conclusione, la possibilità di una stabilizzazione. Infatti, sappiamo che per far vivere nel nostro Paese le politiche attive, alcuni di noi auspicavano con la riforma costituzionale che abbiamo proposto all'Italia che queste diventassero di competenza nazionale, proprio perché riteniamo che un giovane che vive in Campania debba avere le stesse opportunità di un giovane che vive in Lombardia. Siamo certi, però, che, a questo punto, sarà cura del suo Ministero fare in modo che questi lavoratori possano avere un futuro più certo e stabile per quello che offrono.