19/09/2017
Chiara Gribaudo
Fiano, Bargero, Bonomo, Borghi, Paola Bragantini, D'Ottavio, Fiorio, Fregolent, Giorgis, Lavagno, Rossomando, Taricco, Piazzoni, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-03248

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la giunta comunale di San Germano Vercellese (Vercelli) in data 9 agosto 2017 ha adottato la delibera n. 72, avente ad oggetto la «Tutela del territorio sangermanese dall'invasione/immigrazioni delle popolazioni africane e non solo. Provvedimenti», contenente prese d'atto, osservazioni e ricostruzioni dei fatti altamente lesive dell'immagine e della dignità professionale dei soggetti istituzionali e non, in essa citati;
   in particolare, si fa riferimento a frasi quali: «È intollerabile che prefetture, privati organizzazioni (religiose e non), cooperative ed enti in genere facciano business con il sistema dell'accoglienza disinteressandosi (letteralmente fregandosene) dell'amministrazione comunale»; oppure: «Una delocalizzazione avvertita come un'imposizione, che non risponde a progetti di integrazione, ma che invece, favorisce un business di affidamenti e gestioni ad associazioni nate come funghi, senza avere un briciolo di esperienza» o a presunte politiche, definite «scellerate», delle amministrazioni precedenti che avrebbero portato ad una «crisi economica ed a un disagio sociale» e ad un «forte debito per la comunità»;
   a considerazioni secondo le quali l'Italia si sarebbe «trasformata in un campo profughi/clandestini e che ad oggi non si rinvengono soluzioni politiche e normative sia a livello nazionale e sia a livello internazionale» e il Governo, tramite le prefetture o altri organi, attiverebbe direttamente accordi e convenzioni con i privati finalizzati alla gestione e ospitalità dei migranti nei tempi di attesa dell'espletamento delle necessarie procedure e verifiche, «non prevedendo il parere o l'acquiescenza dell'amministrazione comunale»;
   viene deliberata la «non accettazione della proposta di un'accoglienza diffusa sul territorio sangermanese, quale progetto presentato dalla prefettura-utg», nonché l'esclusione della «collocazione ad imperio» di profughi/clandestini, in quanto lederebbe «i principi di autonomia e rappresentatività diretta dei cittadini in seno alle istituzioni locali» –:
   se il Ministro interrogato sia stato informato di tale deliberazione del comune di San Germano Vercellese, a parere degli interroganti altamente lesiva delle politiche e dei soggetti in essa citati, e quali iniziative di competenza intenda adottare per garantire il rispetto, su tutto il territorio italiano, della sicurezza e della legalità, al fine di tutelare adeguatamente i cittadini italiani, nonché i soggetti immigrati e richiedenti lo status di profugo, e al fine di evitare atti, iniziative e atteggiamenti volti a dividere le comunità residenti sul territorio italiano, favorendo le disuguaglianze e contrastando le politiche di inclusione nazionali, anche attraverso l'annullamento degli effetti della citata delibera comunale che, in alcuni passaggi, a parere degli interroganti indica la volontà del comune di sostituirsi ad altri soggetti istituzionali, competenti da norma di legge all'applicazione della normativa vigente in materia.

 

Illustra Chiara Gribaudo, risponde il ministro deil'Interno Marco Minniti e replica Emanuele Fiano

Illustrazione

Grazie Presidente. Gentile Ministro, la giunta del comune di San Germano Vercellese, in data 9 agosto 2017, ha adottato una delibera denominata “Tutela del territorio sangermanese dall'invasione, immigrazione delle popolazioni africane e non solo”. I contenuti del documento lo rendono lesivo del ruolo delle istituzioni e di tutti quegli attori che oggi lavorano per la tutela e la degna accoglienza dei migranti e dei rifugiati nel nostro Paese. La delibera accusa il principio della distribuzione diffusa dei migranti sul territorio, allude alle associazioni che se ne occupano come ad aziende di malaffare, e rifiuta il piano di accoglienza presentato dalla prefettura, non riconoscendo le legittime scelte del suo dicastero e del Parlamento italiano.

Di fronte ad un atto che attacca l'onore delle istituzioni repubblicane e l'integrità dell'azione statale, ci preme chiederle se il Ministero ne sia stato informato e quali iniziative intenda adottare per promuovere l'inclusione sociale e garantire, soprattutto, rispetto della legalità nel comune di San Germano Vercellese, così come in tutto il territorio nazionale.

Risposta del governo

Grazie Presidente. Onorevoli deputati, sono stati recentemente segnalati alcuni provvedimenti adottati da enti locali volti a non favorire o contestare la collaborazione istituzionale in materia di accoglienza diffusa di migranti come quello richiamato dal comune di San Germano Vercellese. Al riguardo rilevo che le affermazioni contenute nella delibera di giunta del citato comune non sono in alcun modo conciliabili con la strategia del Governo concretizzatasi con l'accordo tra Viminale ed ANCI sul progetto dell'accoglienza diffusa.

Nel gennaio scorso ho presentato in sede di Conferenza delle regioni il piano ANCI-Ministero dell'interno diretto ad assicurare, attraverso la piena condivisione con i sindaci, la distribuzione dei migranti secondo un criterio di proporzionalità tra la popolazione residente e il numero dei richiedenti asilo destinati ad una determinata comunità. Inoltre, il quadro dell'intesa strategica con il sistema dei comuni italiani è completato dal lavoro di un'apposita cabina di regia che ha il compito di definire le modalità di interventi sinergici e tempestivi per la soluzione delle singole criticità che si registrano nel quadro di un attivo coinvolgimento dei sindaci relativamente alle scelte che si operano sui singoli territori.

Analoghe considerazioni valgono per il sistema di accoglienza, non più ispirato a logiche emergenziali, ma improntato a criteri di massima trasparenza e principi di economicità e concorrenza, di cui è concreta espressione il capitolato unico, concordato con Anac, per la gestione dei centri di accoglienza da me sottoscritto nel marzo scorso. Tanto premesso, nel vigente quadro normativo non è rinvenibile alcun potere di annullamento, da parte dell'Amministrazione dell'interno, degli atti deliberativi adottati dagli enti locali. Eventuali illegittimità possono, dunque, essere fatte valere in sede di impugnazione davanti al giudice amministrativo solo dai soggetti legittimati.

Sono profondamente convinto, tuttavia, che il modello dell'accoglienza diffusa rappresenti la risposta più efficace nella prospettiva di una distribuzione equilibrata e sostenibile dei migranti sul territorio nazionale e della loro possibilità di piena integrazione. Contemporaneamente, è l'unica via per rispettare due diritti, quello di chi è accolto e quello di chi accoglie. La loro conciliazione è fondamentale in una democrazia.

Replica

Signor Ministro, prima di ringraziarla per la risposta a questa interrogazione, mi permetta di sottolineare come io credo che le parole che ho ascoltato da parte del collega che ci ha preceduto nella precedente interrogazione rivolta alla sua persona siano inammissibili in quest'Aula. È consentita la dialettica politica, non l'offesa personale.

E, d'altra parte, la risposta che il Ministro ha dato anche alla nostra interrogazione, oltre che a quella del precedente collega interrogante, stabilisce ancora una volta, come non ce n'era bisogno, perché ne eravamo certi, Ministro, interrogandola sul fatto svoltosi nella località di San Germano Vercellese, che ella, come tutto il Partito Democratico, hanno ben chiari i principi fondamentali della dignità umana e i principi fondamentali del rapporto tra istituzioni locali, Parlamento e Governo, per i quali principi ciò che il Parlamento democraticamente decide, le leggi e le norme che ci diamo, l'istituzione del Governo e dello Stato non possono che essere coerentemente perseguiti anche presso i territori locali dalle amministrazioni che li governano.

È una partita nazionale complessa quella che si sta giocando. Noi siamo soddisfatti della sua risposta, signor Ministro, condividiamo il modello di integrazione e accoglienza diffusa nel nostro Paese e lo colleghiamo anche alle altre parole che lei ha utilizzato per spiegare quanto e come il Governo abbia già fatto, al di là del Mediterraneo, per affrontare come mai prima negli ultimi anni complessivamente il difficile tema dell'immigrazione, dell'accoglienza e dell'integrazione, sempre devoti ai principi sacri di difesa della dignità umana.