10/07/2018
Anna Ascani
Piccoli Nardelli, Anzaldi, Ciampi, De Maria, Di Giorgi, Prestipino, Rossi, Gribaudo, Fiano, Enrico Borghi. 
3-00067

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — per sapere – premesso che:

   il Consiglio dei ministri del 2 luglio 2018 ha approvato un decreto-legge che trasferisce al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali le funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in materia di turismo;

   nel 2013, il trasferimento di dette funzioni dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero per i beni e le attività culturali ha consentito di avviare politiche del turismo collegate alla straordinaria potenzialità culturale del Paese;

   nel 2017, grazie alle misure promosse dal 2014, con il cosiddetto decreto-legge «Art bonus» a oggi, le strutture ricettive italiane hanno registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali (Istat) e la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 7,2 per cento;

   questo importante rilancio del turismo è stato ottenuto anche tramite azioni di valorizzazione del patrimonio culturale, come confermano le previsioni del piano strategico del turismo 2017-2022, la celebrazione dell'anno dei borghi e dell'anno dei cammini o lo stanziamento, con delibera del Cipe del 1° maggio 2016, di 1 miliardo di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il piano «Turismo e cultura»;

   il citato decreto-legge prevedrebbe il trasferimento al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di tutte le risorse umane, finanziarie e strumentali impiegate a vario titolo dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il turismo, con evidente indebolimento dell'amministrazione del patrimonio culturale;

   la scelta infelice di rompere l'integrazione organizzativa tra politiche del turismo e quelle della cultura appare irragionevole perché mira esclusivamente a potenziare uno specifico dicastero diverso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per di più meno legato al turismo di altri, quale per esempio il Ministero dello sviluppo economico, a cui innanzitutto spetterebbero le funzioni di promozione del made in Italy;

   tale potenziamento di un singolo dicastero a danno della cultura trova conferma nel fatto che gli uffici competenti in materia di turismo, nel passaggio da un Ministero all'altro, si triplicheranno perché a una direzione generale si sostituirà un dipartimento, dotato di ben due direzioni generali –:

   quale sia la reale entità delle risorse che saranno trasferite da un Ministero all'altro e con quali risorse il Ministro interrogato intenda assicurare che si proseguano le importanti azioni di valorizzazione del patrimonio culturale in collegamento con il turismo intraprese dal 2014 a oggi e citate in premessa. 

Seduta dell'11 luglio 2018

Illustrazione di Flavia Piccoli Nardelli, risposta del Governo di Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, replica di Anna Ascani.

Illustrazione

Grazie Presidente. Ministro, il Consiglio dei ministri del 2 luglio 2018 ha approvato un decreto-legge, che trasferisce al Ministero delle Politiche agricole le funzioni esercitate dal Ministero dei Beni e delle attività culturali in materia di turismo.

Nel 2013 il trasferimento di queste funzioni, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero per i beni e le attività culturali, ha consentito di avviare politiche del turismo collegate alle straordinarie potenzialità culturali del nostro Paese.

Nel 2017, grazie alle misure promosse dal 2014 a oggi con il cosiddetto decreto-legge “Art bonus”, le strutture ricettive italiane hanno registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali, su dati ISTAT, e la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese è aumentata del 7,3 per cento.

Questo importante rilancio del turismo è stato ottenuto anche tramite azioni… di valorizzazione del patrimonio culturale, come confermano le previsioni del Piano strategico del turismo 2017-2022, la celebrazione de “l'Anno dei borghi”, eccetera.

Noi chiediamo, Ministro, quale sia la reale entità delle risorse che saranno trasferite da un Ministero all'altro e con quali risorse il Ministero interrogato intenda assicurare che si proseguano le importanti azioni di valorizzazione del patrimonio culturale, in collegamento col turismo, intraprese dal 2014 ad oggi e citate in premessa.

Risposta del Governo

Innanzitutto ringrazio l'onorevole Piccoli Nardelli per la possibilità di questo mio intervento. I deputati del PD chiedono notizie in merito al trasferimento al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali delle funzioni esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in materia di turismo, previsto dallo schema di decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 2 luglio.Ho avuto modo di anticipare questo argomento nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del Ministero, tenutosi ieri presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato in seduta congiunta.

Come sapete, il provvedimento trasferisce le funzioni in materia di turismo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con il fine di promuovere e valorizzare il turismo italiano anche attraverso i prodotti agroalimentari e il loro legame con il territorio. Mi riferisco alle eccellenze del made in Italy, che costituiscono un patrimonio unico, così come le destinazioni turistiche, che, trattate unicamente da un solo dicastero, mediante attente operazioni di marketingpotranno costituire un importante volano di sviluppo, competitività e innovazione.

Unitamente alle competenze in materia di turismo, al medesimo Ministero dell'agricoltura saranno, altresì, trasferite le risorse umane della Direzione generale del turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali. Tali risorse, che saranno individuate con apposito decreto, includono il personale di ruolo e il personale a tempo determinato, entro i limiti del contratto in essere alla data di entrata in vigore del decreto, che risulti in carico alla Direzione generale del turismo alla data del 1° gennaio 2018.

Lo stanziamento complessivo della legge di bilancio 2018, relativo al centro di responsabilità della Direzione generale del turismo, ammonta complessivamente a 46.763.624 euro. A questa somma vanno sottratti 2 milioni e mezzo di euro circa, destinati al funzionamento della scuola e dei beni e delle attività culturali, che, come sapete, resta al Ministero dei beni culturali, e circa 760.000 euro per altri progetti destinati a tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

Le ulteriori risorse strumentali e finanziarie, compresa la gestione residui, saranno individuate a seguito di specifico approfondimento da parte dei due Ministeri, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero per la pubblica amministrazione e il Ministero per i beni e le attività culturali, previsto dal comma 7, articolo 1, dello schema del decreto in parola.

Replica

Grazie, Presidente. Ministro, non siamo affatto soddisfatti della sua risposta, intanto perché in quello che vi piace chiamare “contratto di governo” avevate previsto un Ministero ad hoc, che, come lei ben sa, era l'unica alternativa a lasciare, lì dove stava, ovvero in seno al Ministero dei beni e delle attività culturali, la delega del turismo, un settore che è cruciale per lo sviluppo di questo Paese e che, grazie alle attività di questi cinque anni, è enormemente cresciuto. Spostarlo soltanto perché il titolare delle Politiche agricole lo invoca, essendo un tour operator, è assolutamente imbarazzante; sarebbe come dire che spostiamo la delega allo sport al Ministero dell'istruzione perché il Ministro in questione di mestiere faceva l'insegnante di educazione fisica e che così smantelliamo tutti i Ministeri a seconda dei bisogni e delle necessità dei Ministri che la Lega di Salvini esprime all'interno di questo Governo. Mi pare assurdo piegare un settore, che oggi vale il 12 per cento del PIL, alle esigenze strumentali dei singoli ministri.

Io mi auguro, Ministro, che la cifra che ho sentito - 760 mila euro - sia una cifra simbolica, perché pensare di fare la valorizzazione del patrimonio culturale italiano con 760 mila euro, quando lo stanziamento previsto era un miliardo, è assolutamente impossibile.

Quindi, spero che nel prosieguo del suo lavoro lei sappia far valere la sua autorevolezza e la forza del Ministero dei beni e delle attività culturali per far sì che il turismo e la cultura restino, come devono essere, strettamente connessi: ne va dell'economia e dello sviluppo di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).