12/07/2016
Walter Verini
Ferranti, Amoddio, Bazoli, Berretta, Campana, Ermini, Giuliani, Greco, Giuseppe Guerini, Iori, Leva, Magorno, Mattiello, Morani, Giuditta Pini, Rossomando, Rostan, Tartaglione, Vazio, Zan, Martella, Cinzia Maria Fontana, Bini e Fabbri
3-02390

Per sapere – premesso che:
la situazione di grave carenza di personale amministrativo che affligge gli uffici giudiziari del Paese rende ormai indifferibili positive misure a sostegno della giurisdizione;
ha iniziato a sottolineare la criticità nel giugno 2016, il procuratore della Repubblica di Torino che ha scritto al Ministro interrogato, con l'ampio sostegno dell'avvocatura cittadina, rappresentando il concreto rischio di default in quanto: «Nessuno può pensare» – ha detto il magistrato – «di far funzionare una macchina della giustizia a cui mancano più pezzi»;
all'allarme del procuratore torinese si sono aggiunti altri di altre procure e di altri uffici giudiziari e si è unito anche il Consiglio superiore della magistratura con una proposta di risoluzione, sottoposta all'attenzione del plenum con procedura d'urgenza ed approvata il 15 giugno 2016, finalizzata a sollecitare indispensabili ed urgenti misure in tema di risorse amministrative;
pur dando atto dell'inversione di tendenza riguardo alle politiche di mobilità del personale, avviate da questo Governo, il Consiglio superiore della magistratura ha, tuttavia, rappresentato il permanere di gravissime criticità segnalate da parte di innumerevoli uffici, che denunciano l'insostenibile situazione di scopertura delle piante organiche del personale amministrativo, sollecitando l'adozione di misure urgenti di competenza ministeriale, proponendo al Ministro interrogato di adottare, con assoluta urgenza, ogni iniziativa nell'ambito delle proprie attribuzioni al fine, tra l'altro, di indire procedure concorsuali straordinarie volte al reclutamento di un consistente contingente di personale amministrativo, ad avviare ulteriori procedure di mobilità extracompartimentale, assegnando prioritaria destinazione delle risorse agli uffici giudiziari, anche tramite adeguati incentivi, professionali o economici, ad indire due procedure concorsuali all'anno per il reclutamento di magistrati, fino alla completa copertura delle vacanze di organico;
il disagio dei magistrati è, peraltro, condiviso dall'avvocatura e dai cittadini, in quanto il funzionamento della giustizia significa efficienza del diritto di difesa e tempi ragionevoli di durata dei processi;
è vero che il Governo sta lavorando in modo incisivo al fine di fornire al sistema giustizia una migliore e robusta «struttura», che conduca ad una decisiva svolta nella direzione di una maggiore efficienza e velocizzazione dei tempi, e lo sta facendo per mezzo di riforme quali, tra le altre, la riforma del processo civile, del processo penale e del settore fallimentare, l'introduzione dell'ufficio del processo, la digitalizzazione, l'introduzione del nuovo tribunale delle imprese, la riforma della magistratura onoraria, l'incentivazione al ricorso a forme alternative di definizione delle controversie;
in questo quadro di riforme, però, non va dunque sottovalutata, quale parte integrante e vitale di questo sistema, quella rappresentata dal personale della giustizia, nella sua variegata composizione e complessità: la giustizia italiana soffre da molto tempo di una grave e endemica carenza di personale a tutti i livelli;
anche in questo campo però molte sono state le contromisure prese; ad esempio, quella che ha riguardato la mobilità per il personale in esubero delle province verso il comparto giustizia (per il trasferimento è stato, inoltre, cancellato l'obbligo di ottenere l'assenso della provincia o della città metropolitana di provenienza);
il decreto-legge n. 90 del 2014 conteneva dette misure urgenti per l'efficienza degli uffici giudiziari prevedeva, all'articolo 50, l’«ufficio per il processo», collocato nel titolo IV, capo II, del decreto («Disposizioni per garantire l'effettività del processo telematico», ha costituito presso le corti d'appello e i tribunali «strutture organizzative denominate ufficio per il processo», di cui fanno parte, oltre al personale di cancelleria e ai giudici onorari, coloro che svolgono presso quegli uffici i tirocini formativi disciplinati dall'articolo 37 della legge n. 111 del 2011 e quelli disciplinati dall'articolo 73 della legge n. 69 del 2013, prevedendo, da un lato, che i tirocini possano svolgersi, oltre che presso i tribunali e le corti d'appello, anche presso le procure della Repubblica presso i tribunali e, dall'altro, che l'esito positivo di questi stage costituisca titolo per l'accesso al concorso per magistrato ordinario;
inoltre, al fine di accelerare i processi di riqualificazione del personale e le procedure per la mobilità provinciale, con la legge di stabilità per il 2016 si è previsto che è possibile procedere alla selezione del passaggio per riqualificazione senza contrattazione collettiva, andando direttamente a bandire procedure selettive pur sempre nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro 1998/2001 –:
quale sia, in merito alla situazione del personale della giustizia, con particolare riferimento alle misure esposte in premessa, lo stato di attuazione delle nuove norme e delle misure adottate, sia in termini di efficienza del sistema sia di impatto sull'organizzazione e sull'incremento degli organici, e quali ulteriori soluzioni siano state individuate per fronteggiare l'ormai emergenziale carenza di organico del personale amministrativo in servizio negli uffici giudiziari.

Seduta del 13 luglio 2016

Illustra Giuseppe Guerini, risponde Andrea Orlando, Ministro della giustizia, replica Walter Verini

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, la situazione di grave carenza di personale amministrativo che affligge gli uffici giudiziari del Paese rende ormai indifferibili positive misure a sostegno del comparto giustizia. Da ultimo, è stato il procuratore della Repubblica di Torino a scrivere al Ministero, con l'ampio sostegno dell'avvocatura cittadina, rappresentando il concreto rischio di default. Il procuratore ha detto che nessuno può pensare di far funzionare una macchina della giustizia a cui mancano più pezzi. All'allarme del procuratore torinese si è unito anche il Consiglio superiore della magistratura, che, pur dando atto dell'inversione di tendenza riguardo le politiche di mobilità del personale avviate da questo Governo, ha tuttavia rappresentato il permanere di gravissime criticità, segnalate da parte innumerevoli uffici che denunciano l'insostenibile situazione di scopertura delle piante organiche del personale amministrativo, sollecitando l'adozione di misure urgenti di competenza ministeriale e proponendo al Ministro di adottare una serie di misure, delle quali, appunto, siamo, con questa interrogazione, a chiedere conto per quanto riguarda tutte le premesse fin qui fatte.

Risposta del governo

Presidente. Gli interroganti fanno riferimento alla situazione, nota, di grave carenza di personale amministrativo negli uffici giudiziari e chiedono di riferire sullo stato di attuazione delle misure adottate dal Governo per fronteggiare questa criticità. Continua è stata la mia attenzione per il personale amministrativo, nella consapevolezza dell'importanza che assume l'apporto di adeguate risorse umane non solo per il funzionamento degli uffici, ma anche per il supporto alle innovazioni organizzative e tecnologiche e alle riforme che stiamo realizzando. E oggi possiamo serenamente affermare che per il personale amministrativo il vero problema non è quello delle risorse finanziarie. La politica di razionalizzazione dei costi e di recupero delle risorse avviata ha consentito di raggiungere, a fine 2015, il considerevole risultato di destinare oltre un miliardo e 600 milioni di risorse aggiuntive ad interventi di carattere organizzativo di supporto agli uffici (digitalizzazione, spese di funzionamento degli uffici giudiziari, misure per il recupero del «debito Pinto» e misure per il personale amministrativo).
Ciò nondimeno, è proprio sul personale amministrativo che scontiamo il peso di una più lunga stagione di stagnazione, che ha determinato il progressivo invecchiamento del personale amministrativo della giustizia, settore in cui da oltre vent'anni non si fanno più assunzioni, e vistose core carenze d'organico. Al 30 giugno 2016 il tasso nazionale di scopertura è pari al 21 per cento, nonostante i recenti reclutamenti provenienti dal bando della mobilità volontaria.
Sin dall'inizio del mio mandato ho, difatti, messo in campo efficaci misure e risorse per far fronte a una situazione di cronica criticità, ricorrendo allo strumento della mobilità, sia volontaria che obbligatoria, nell'ambito degli esuberi provinciali, venendo in questo incontro ad un'emergenza complessiva del Paese, destinando risorse per il reclutamento di oltre 4 mila unità per il biennio. A ciò si è affiancato lo sforzo di avviare la prima vera possibilità di riqualificazione. Il 1o luglio si è dato avvio alle procedure di riqualificazione previste dall'articolo 21-quater per cancellieri e ufficiali giudiziari ed entro agosto sarà pubblicato il bando per le prime 1.082 unità. Importanti sono le risorse finanziarie che abbiamo destinato alle politiche del personale: 267 milioni di euro per il reclutamento di personale in mobilità provinciale, 25 milioni, a partire da quest'anno, per le procedure di riqualificazione, 90 milioni per la contrattazione FUA, chiusasi lo scorso autunno.
Oggi il quadro è ulteriormente mutato. Il processo di mobilità provinciale è destinato a chiudersi prima del previsto, avendo le regioni assorbito in modo virtuoso praticamente tutte le risorse in esubero. Questo è un fatto che porta responsabilmente a considerare la necessità di un intervento normativo, che liberi le risorse destinate alla mobilità obbligatoria e non utilizzate a questo fine, per procedere, comunque, a reclutamenti con nuove assunzioni di personale.
L'emendamento al decreto-legge sul processo amministrativo telematico, ieri approvato dalla Commissione giustizia della Camera, apre nuove prospettive, prevedendo l'assunzione in prima battuta di mille unità e, una volta esaurita la mobilità e nei limiti delle risorse disponibili, l'immissione di ulteriori risorse.

Replica

Grazie, Presidente. Noi prendiamo atto positivamente delle risposte che il Ministro ha dato a questa interrogazione. Devo dire che anche gli oppositori più intransigenti del Governo non possono negare una cosa: il grande, il notevole percorso di riforme intrapreso. Si possono giudicare in un modo o nell'altro, ma non si può negare l'importanza di questo percorso. La giustizia è stato il settore che forse più di altri ha toccato con mano queste riforme. Insieme ai provvedimenti approvati e non enunciati o in corso di approvazione, come la riforma del processo civile, di quello penale, del fallimentare o l'introduzione dell'ufficio del processo, la digitalizzazione, come ha ricordato il Ministro, oppure altre riforme di questo tipo, non c’è dubbio però che un tema centrale sia ancora rivestito dal tema degli organici carenti. Le risposte date vanno nella direzione giusta e anche l'emendamento approvato ieri, su iniziativa del PD, in Commissione Giustizia alla Camera consente di reperire ulteriori modalità e risorse per andare a coprire gli organici carenti. Auspichiamo – lo dico tra parentesi, Ministro – che nelle selezioni pubbliche che verranno fatte si possa tenere conto nella parte riservata ai titoli anche di quelli maturati da coloro che hanno in questi anni mandato avanti gli uffici come, per esempio, i tirocinanti con adeguata qualificazione. Tuttavia al tempo stesso – lo diciamo – conosciamo anche il suo impegno personale: bruciamo le tappe, cerchiamo di fare più in fretta possibile perché davvero in alcune situazioni siamo ben oltre il livello di guardia, in altre c’è un problema organizzativo e non tanto di mancanza di personale ma, laddove manca il personale, noi dobbiamo intervenire il più rapidamente possibile. Insieme alle riforme di sistema del sistema giudiziario italiano, questo è secondo noi un tassello importante affinché la giustizia italiana diventi davvero più vicina ai cittadini, più efficace ed efficiente perché quel principio naturale e sacrosanto che però non è ancora assicurato della ragionevole durata del processo sia garantito per tutti anche attraverso le riforme, la modernizzazione del sistema ma anche attraverso la copertura degli organici che mancano negli uffici giudiziari