Per sapere – premesso che:
si è aperta a Marrakech la Conferenza internazionale sul clima Cop 22 che segue l'entrata in vigore dell'Accordo sul clima di Parigi, con il quale sono stati sottoscritti gli impegni per contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto della soglia critica di due gradi e per mettere in atto tutti gli sforzi necessari per non superare 1,5 gradi, con l'obiettivo finale di zero emissioni entro il 2050;
l'impegno a mitigare il riscaldamento globale non dovrebbe essere considerato un ostacolo, ma, al contrario, una straordinaria leva per creare nuovo e duraturo sviluppo e nuova occupazione in chiave sostenibile;
per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di limitare l'innalzamento della temperatura sono necessarie una rapida decarbonizzazione e una serie di misure che necessitano di un'azione concertata da parte dell'Unione europea e degli altri grandi produttori di emissioni, anche attraverso l'accelerazione definitiva della transizione verso una economia globale resiliente ai cambiamenti climatici e a impatto climatico zero;
la Conferenza di Marrakech rappresenta un'importante opportunità per proseguire i negoziati sugli elementi chiave dell'Accordo di Parigi, in particolare per rafforzare il quadro per la trasparenza e i dettagli del bilancio globale, dei finanziamenti per il clima e di una governance multilivello inclusiva, nell'ambito degli impegni assunti dall'Unione europea per la mitigazione e l'adattamento, il sostegno finanziario, il trasferimento delle tecnologie e lo sviluppo delle capacità;
solo con un approccio sistemico e olistico si potrà affrontare un'efficace lotta ai cambiamenti climatici, a partire dalla modifica dei sistemi di scambio di quote di emissione, dalle potenzialità di mitigazione e di rafforzamento della resilienza che presentano le emissioni da uso del suolo (agricoltura, allevamento, silvicoltura e altre destinazioni d'uso), dalla necessità di rafforzare la capacità di adattamento delle foreste, dall'inserimento in un sistema virtuoso di contabilizzazione anche dei settori dei trasporti aerei e marittimi internazionali, nonché dalle potenzialità che garantisce il risparmio energetico degli edifici;
assegnando un ruolo fondamentale all'economia circolare in una società a basse emissioni di carbonio e ad un obiettivo più ambizioso riguardo all'efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili, si potrà garantire una crescita sostenibile e raggiungere la sicurezza energetica –:
quali proposte e strumenti il Governo abbia inteso rappresentare per il perseguimento degli obiettivi previsti, nell'ambito della diplomazia climatica dell'Unione europea, e per assumere l'iniziativa politica nel processo di revisione previsto per il 2018.
Seduta del 9 novembre 2016
Illustra Miriam Cominelli, risponde Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, replica Stella Bianchi
Illustrazione
Grazie, Presidente. Signor Ministro, siamo giunti ormai alla XXII Conferenza internazionale sul clima che si sta svolgendo a Marrakech, Conferenza che segue l'entrata in vigore dello storico accordo per contenere la temperatura media globale, che è stato siglato a Parigi e rappresenta anche un momento importante per proseguire i negoziati sugli elementi chiave che sono stati impostati lo scorso anno proprio nell'appuntamento parigino.
È necessario ora, però, che l'Europa e gli altri grandi produttori di emissioni mettano in atto tutte le azioni concrete e necessarie per centrare gli obiettivi di mitigazione del riscaldamento globale ed è necessario che lo facciano non pensando che questa sia una mortificazione per lo sviluppo economico ed industriale, ma che lo facciano nell'ottica positiva di usare questa come un'opportunità per creare nuovo sviluppo e nuova occupazione in chiave sostenibile.
Con la nostra interrogazione chiediamo, quindi, al Governo quali sono le proposte e gli strumenti che intende porre in sede europea per proseguire questi importanti e fondamentali obiettivi.
Risposta del governo
Grazie, Presidente. Voglio prima di tutto rinnovare il mio ringraziamento al Parlamento per la celerità con cui ha proceduto nell'iter di approvazione della legge di ratifica dell'Accordo di Parigi. Questo Accordo è fondamentale per il futuro del nostro pianeta. L'Italia è stato il motore dell'intesa e va a Marrakech forte della ratifica, che lo pone al tavolo del negoziato con coerenza e ambizione. Il nuovo regime che abbiamo adottato, la Cop21, pur confermando il ruolo guida dei Paesi industrializzati, con diverse sfumature a seconda se si tratti di mitigazione, finanza e adattamento, amplia a tutti i Paesi che ratificheranno l'Accordo l'obbligo e l'opportunità di contribuire agli sforzi messi in campo in funzione del loro stadio di sviluppo.
La Conferenza di Marrakech rappresenta, in questo senso, una tappa importante nel percorso per rendere operativo l'Accordo di Parigi, che, sebbene sia entrato in vigore il 4 novembre scorso, sarà effettivamente operativo a partire dal 2020. A Marrakech si sta focalizzando l'attenzione sulla necessità di affrontare le esigenze dei Paesi in via di sviluppo in materia di capacity building e di facilitare l'accesso ai finanziamenti internazionali per dare seguito ad azioni e priorità introdotte nei rispettivi piani nazionali sul clima. In Marocco si sta discutendo su vari aspetti, quali la review del meccanismo internazionale di Varsavia sulla perdita e il danno associati ai cambiamenti climatici, l'avvio del processo per definire le informazioni da comunicare sulla finanza del clima e la discussione sulla elaborazione del technology framework e sulle sue modalità di revisione.
Si sta, inoltre, discutendo sull'istituzione del Comitato di Parigi sulla capacity building per coordinare e monitorare le attività previste dal piano di lavoro del periodo 2016-2020. Sulla capacity building altro elemento di rilevanza è il lancio, nel corso della Cop22, dell'iniziativa sulla capacity building per la trasparenza, per assistere i Paesi in via di sviluppo nel loro percorso verso l'allineamento degli standard di trasparenza a quelli dei Paesi sviluppati. Uno dei risultati chiave dell'Accordo di Parigi è stato proprio l'istituzione di un sistema di trasparenza molto migliorato rispetto a quello attuale. Centrale sarà anche il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi individuali e collettivi; questo tema è di particolare rilevanza ed è sempre una priorità nostra e dell'Unione europea. Vogliamo costruire un nuovo sistema di trasparenza comune, da adottarsi entro il 2018, per informazioni sulle emissioni di gas serra e sull'attualizzazione dei contributi nazionali che siano chiari, comprensibili e regolari.
Un ulteriore argomento della Cop22 è la trasformazione delle economie, per rendere nel lungo periodo tutti i flussi finanziari compatibili con la traiettoria di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
Replica
Grazie, Presidente. Ringrazio il Ministro per le informazioni che ci ha dato; in effetti, l'Accordo di Parigi ha assolutamente un valore storico ed è molto importante che a Marrakech si prosegua con decisione nel perfezionamento delle regole e nella definizione di tutti questi meccanismi così importanti e da dettagliare che ci ha illustrato bene il Ministro Galletti, così come è importante che sul piano interno si facciano quelle iniziative necessarie a sostenere una strategia di sviluppo a bassa emissione, a partire dalla revisione della strategia energetica nazionale e dalla, in realtà, già messa in atto delle tantissime misure molto positive che sono già nella legge di bilancio all'esame ora del Parlamento.
Ma devo dirle, Ministro, e non le sfuggirà certamente, che il voto degli Stati Uniti di ieri consegna all'Italia e all'Europa una responsabilità in più. Abbiamo sentito con grande preoccupazione, devo dire, gli accenti negazionisti del Presidente Trump. Io sono convinta che il pragmatismo di quello che comunque è un uomo d'affari prevarrà su quanto affermato fin qui, ma certamente all'Italia e all'Europa spetta ora il compito intanto di rendere più efficaci e con maggior decisione gli strumenti negoziali a Marrakech, per guadagnare tempo, e poi di essere uno dei protagonisti, insieme alla Cina, della trasformazione delle economie, in modo che certamente gli Stati Uniti non vorranno perdere l'occasione di essere nel centro della nuova economia che dovremo costruire a bassissime emissioni di carbonio.
Non è tempo di negazionismi, e lei, Ministro, lo sa meglio di tutti noi. Vorrei usare qui l'espressione che usava spesso un grande Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: non sono uno scienziato, ma credo alla scienza, e, quando il 99 per cento degli scienziati dell'IPCC, l'organismo che risponde alle Nazioni Unite, dice che i cambiamenti climatici sono in atto e che dipendono dall'attività dell'uomo, e che dipendono dalle fonti fossili, non c’è tempo da perdere in ulteriori discussioni.
Il tempo è ora e la nostra preoccupazione è la stessa che ha spinto Papa Francesco a redigere quella sua splendida enciclica Laudato si’, e quindi la ringrazio, Ministro, per l'impegno che ha già messo e per quello che metterà anche a Marrakech.