Per sapere – premesso che:
il tracciato dell'alta velocità ferroviaria è attualmente caratterizzato in Italia da due grossi rami che vanno da Torino a Trieste e da Milano al Sud del Paese;
in questo contesto Genova, come rileva l'Istituto internazionale delle comunicazioni, che non è attraversata da nessuno dei due tracciati, rimane praticamente isolata dal resto del Paese;
oggi, da Genova si raggiungono le più importanti città limitrofe (Firenze, Roma, Milano, Torino, Nizza) con materiale rotabile in prevalenza obsoleto e con tempi di percorrenza lontani «anni luce» dalle normali prestazioni di un moderno trasporto ferroviario;
questa situazione limita la mobilità dei cittadini genovesi e liguri, per tale ragione il comune di Genova e la regione Liguria stanno valutando le proposte contenute nel piano predisposto dall'Istituto internazionale delle comunicazioni e, in particolare, l'ipotesi di un treno veloce che colleghi Savona, Genova, La Spezia a Roma, passando per Firenze;
secondo il piano, una serie di misure sono attuabili nel breve periodo tramite un accordo con Trenitalia, prevedendo anche miglioramenti consistenti per le altre tratte Genova-Milano, Genova-Torino, Genova-Nizza, che possono essere migliorate con un'accurata scelta delle stazioni di arrivo/partenza e delle soste intermedie, in un'ottica punto-punto;
oltretutto nel settore aereo si sta creando una situazione monopolio di Alitalia, con il rischio, nella più assoluta assenza di concorrenza anche da parte del vettore ferroviario, di un aumento delle tariffe;
per questa ragione è necessario puntare sul trasporto ferroviario, che, oltre a facilitare la mobilità dei genovesi, potrebbe rispondere alle esigenze dei viaggiatori attirati dai punti di forza della città che è sede del più grande porto italiano, di gruppi industriali, quali Ansaldo e Ilva, dell'Istituto italiano di tecnologia –:
se intenda promuovere un piano della mobilità ferroviaria, in accordo con il comune di Genova, con la regione Liguria e conTrenitalia, per trasformare gli attuali collegamenti in collegamenti veloci, senza cambi intermedi, ottimizzando gli orari e scegliendo le stazioni in cui è necessario effettuare le fermate.
Seduta 11 novembre 2015
Illustra Anna Giacobbe risponde Delrio Graziano, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, replica Mario Tullo
Illustrazione
Signor Presidente, signor Ministro, rispetto ai tracciati dell'alta velocità ferroviaria, con il valore che questa ha per lo sviluppo del Paese, Genova e la Liguria risultano decisamente mal collegate al resto del Paese, con materiale rotabile in prevalenza obsoleto e con tempi di percorrenza lontani dalle normali prestazioni di un moderno trasporto ferroviario. Il comune di Genova e la regione Liguria stanno valutando le proposte contenute nel piano predisposto dall'Istituto internazionale delle comunicazioni e in particolare l'ipotesi di un treno veloce che colleghi Savona, Genova e La Spezia a Roma, passando per Firenze. È necessario puntare su un trasporto ferroviario efficiente, che agganci anche il ponente ligure, per tre ragioni: facilitare la mobilità dei liguri, rispondere alle esigenze dei viaggiatori attirati dai punti di forza della regione, attirare e consolidare flussi turistici verso le località liguri e offrire opportunità di spostamento ai crocieristi che sbarcano nei porti liguri in grande quantità. Chiediamo di conoscere dal Governo se intenda adottare un piano della mobilità ferroviaria, in accordo con regione, comune e Trenitalia, per trasformare gli attuali collegamenti in collegamenti veloci, senza cambi intermedi e ottimizzando gli orari.
Risposta del governo
Signor Presidente, sì certamente – rispondo partendo dalla fine – vogliamo promuovere un piano della mobilità ferroviaria dei collegamenti di media e lunga percorrenza. Come sapete, purtroppo, il contratto di servizio è stato prorogato anche nel 2015 dopo il 2014, va rinnovato il contratto di servizio per la media e lunga percorrenza. Noi abbiamo bisogno di potenziare di molto il trasporto ferroviario, in particolare quello regionale, dove l'Italia ha un reale gap rispetto agli altri Paesi europei e questo è anche l'oggetto delle discussioni che stiamo tenendo con i presidenti di regione al fine di avere un piano di investimenti sia dal punto di vista infrastrutturale sia dal punto di vista dei servizi.
Dal punto di vista infrastrutturale, come sapete, Genova e la Liguria sono state e sono oggetto di importantissimi investimenti, come appunto il terzo valico dei Giovi, una linea che costa oltre 6 miliardi, e stiamo lavorando per il raddoppio e rifacimento della linea ferroviaria da Genova a Ventimiglia, anche se ancora mancano molte risorse in questa direzione. Quindi assolutamente sì, bisogna mettere allo studio il potenziamento del servizio regionale e del servizio di media e lunga percorrenza e ne avremo l'occasione, in quanto abbiamo aperto un tavolo di lavoro interno proprio in queste settimane appunto per affrontare questo tipo di problemi e ovviamente a questo tavolo vanno invitati e sollecitati a contribuire gli enti locali, in particolare le regioni. Ovviamente l'altro elemento che rende effettiva la qualità del servizio è la sostituzione, come voi avete sottolineato, del materiale rotabile.
Non sarà sfuggito agli onorevoli interroganti che in questa proposta di legge di stabilità c’è l'inizio della rolling stock company, cioè di una proposta che il Ministero fa di mettere in campo questo tipo di compagnie che sono in grado di aumentare gli investimenti. Noi avremo bisogno di acquistare almeno 400 nuovi treni regionali, almeno; ne abbiamo già acquistati quasi 300 e abbiamo bisogno di acquistarne altri 400, di rinnovare completamente il parco ferroviario e si potrebbe utilmente, attraverso questo strumento, credo accelerare, visto che sono già aperte le gare che possono consentire un rapido ordine di questi treni.
Come ribadisco sempre, l'Italia ha bisogno di una cura del ferro, in particolare lo deve a tutti i pendolari e a tutte le persone che oggi non viaggiano sull'Alta velocità e nelle aree metropolitane, pendolari e passeggeri che credo meritino da parte nostra uno sforzo straordinario e che siamo intenzionati a garantire già con i prossimi atti del Governo.
Replica
Grazie, Ministro. Io mi dichiaro soddisfatto del passaggio in cui lei ha detto: «assolutamente sì», nel senso che io conosco gli sforzi che sono contenuti anche nella legge di stabilità. Lei ha fatto riferimento a grandi opere, terzo valico e raddoppio, però qui si tratta, sfruttando il fatto che Trenitalia, a fine anno, avrà 28 nuovi treni della tipologia nuova, di utilizzare il vecchio materiale rotabile per fare questa cosa precisa che, con un minimo di sforzo – che non è come quello delle grandi opere necessarie – può collegare col nuovo orario ferroviario, sollecitando Trenitalia – io la conosco bene, Ministro, quindi so che lei si impegnerà e mi sento di chiederle questo impegno – perché si possono trasformare gli attuali collegamenti in un collegamento veloce sulla linea Savona-Genova-Roma. Parliamo di collegare il più grande hub crocieristico italiano, la città che ha la sede dell'Istituto italiano di tecnologie, Ansaldo, Fincantieri, una realtà portuale importante – oggi ha visto anche Genova e Savona unite – quindi credo che questo per lei sia motivo di soddisfazione. Le chiediamo questo impegno perché sentiamo che è alla portata, soprattutto per superare un gap che ci vede per adesso aver retrocesso i tempi di una volta, nel senso che addirittura sono aumentati i tempi per arrivare a Roma e questo serve anche per quanto è accaduto all'aeroporto e ad Alitalia che è l'unico vettore che viaggia su una tratta andata-ritorno Genova-Roma e la fa pagare fino a 880 euro. Questo consentirebbe anche di avere una competizione con i mezzi aerei. Quindi, le chiediamo un impegno suo personale per seguire questa questione molto particolare.