Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
secondo quanto riportato dai principali organi di informazione nazionali e locali, l'inchiesta condotta dalla procura di Napoli, avviata a seguito di un'autonoma indagine della locale direzione distrettuale antimafia, avrebbe fatto emergere preoccupanti evidenze del tentativo di condizionamento del voto nel corso delle elezioni del maggio 2015 per il rinnovo dell'amministrazione comunale del comune di Quarto (Napoli) da parte di ambienti e imprese legate alla camorra;
il comune di Quarto è, ormai da settimane, al centro delle polemiche per l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli, che vede indagato l'ex consigliere del MoVimento 5 Stelle Giovanni De Robbio per tentata estorsione ai danni del sindaco e voto di scambio;
in particolare, infatti, come emerso da intercettazioni telefoniche, tale azione di condizionamento del voto sarebbe intervenuta con più intensità in occasione del turno di ballottaggio che portò alla vittoria della candidata del MoVimento 5 Stelle, Rosa Capuozzo;
l'imprenditore del settore delle pompe funebri Alfonso Cesarano, sospettato di essere legato al clan camorristico dei Polverino e recentemente citato dalle cronache quale organizzatore, nell'estate 2015, dei funerali di Vittorio Casamonica a Roma, nel corso delle citate intercettazioni telefoniche avrebbe dichiarato: «Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni. Si devono portare la sopra, e devono mettere la X sul MoVimento 5 Stelle», e ancora: «L'assessore glielo diamo noi praticamente. E lui ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere»;
terminale degli interessi camorristici nel comune di Quarto sarebbe stato, dunque, Giovanni De Robbio, eletto consigliere nelle liste del MoVimento 5 Stelle, risultando il consigliere più votato, ed espulso dal Movimento il 14 dicembre 2015;
il De Robbio, in più occasioni, avrebbe fatto pressione sul sindaco Rosa Capuozzo, facendo riferimento a fotografie aeree che evidenziavano un abuso edilizio nell'abitazione di proprietà del sindaco, senza che, stando alle cronache giornalistiche, quest'ultima ritenesse necessario denunciare l'accaduto alla magistratura;
come si evince dall'indagine della procura di Napoli, uno dei settori di interesse degli ambienti camorristici di Quarto riguardava la gestione degli impianti sportivi della città: a tal fine rileva ricordare come la medesima procura avesse sequestrato la società sportiva di Castrese Parigliola, attualmente detenuto in «regime di 41-bis», affidando la squadra di calcio alla Sos Impresa; tuttavia, successivamente, il sindaco Capuozzo avrebbe deciso di affidare la gestione dell'impianto sportivo ad un'associazione locale, la Quartograd;
da fonti giornalistiche si apprende che si è ufficialmente aperta l'indagine sugli abusi edilizi realizzati nella casa in cui il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, vive con il marito;
la procura ipotizza i reati di falso e abuso edilizio ed è proprio facendo leva sull'abuso edilizio che il consigliere comunale ex MoVimento 5 Stelle Giovanni De Robbio avrebbe tentato di ricattare la Capuozzo, mostrandole in tre circostanze la foto dell'area in cui si trova l'abitazione e una relazione tecnica risalente al settembre 2015;
nell'indagine che vede De Robbio indagato per tentata estorsione aggravata, la sindaca Capuozzo è stata sentita nuovamente come teste;
da quanto pubblicato da Il Corriere della Sera si apprende, inoltre, che nei verbali depositati dai pubblici ministeri titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli e il sostituto Henry John Woodcock, Capuozzo, il sindaco, avrebbe affermato, in riferimento alle dinamiche politiche procurate dalla suddetta vicenda all'interno del proprio movimento di appartenenza, che «a Fico ho sempre detto che ritenevo il De Robbio operasse contro gli ideali del MoVimento 5 Stelle e ostacolasse la mia linea di non nominare in nessun ambito persone legate al territorio»; aggiungendo, inoltre, di avergli anche chiesto ripetutamente l'espulsione del consigliere (dimessosi successivamente, dopo aver saputo di essere sotto inchiesta) perché riteneva che De Robbio avesse «preso una posizione sicuramente contraria a quelle che erano le linee del movimento»: tale richiesta fu ribadita in un incontro tra Capuozzo e Fico avvenuto il 30 novembre 2014 e, dice il sindaco ai pubblici ministeri, «l'espulsione fu decretata il 14 o il 15 dicembre»; «Appena si concluse l'interrogatorio del 24 novembre informai l'onorevole Fico»;
il primo cittadino avrebbe, sempre secondo quanto riportato dalla stampa, anche riferito che, quando De Robbio la avvicinó per la terza volta, spaventata, si rivolse a un tenente dei carabinieri chiedendogli se potesse essere utile registrare i colloqui con l'allora consigliere comunale, ricevendo una risposta affermativa, chiedendo ad un parente di regalarle una penna in grado di registrare;
pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e degli sviluppi che ne emergeranno, i suddetti fatti evidenziano un quadro preoccupante e gettano un'ombra molto pesante sui profili di legalità e trasparenza, nonché sulla serenità nell'esercizio della funzione amministrativa nell'ambito del comune di Quarto, attività che sembra essere pesantemente condizionata dalla presenza attiva e invasiva della criminalità organizzata –:
quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto del ruolo e del lavoro degli organi inquirenti, al fine di monitorare la gestione dell'amministrazione del comune di Quarto, nonché il relativo contesto socio-economico, eventualmente verificando se non sussistano le condizioni per attivare la procedura di cui all'articolo 143 del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, anche al fine di procedere, ove ne ricorrano i presupposti, al suo commissariamento.
Seduta del 20 gennaio 2016
Illustrazione di Marco Di Maio, risposta di Angelino Alfano, Ministro dell'interno, replica di Emanule Fiano
Illustrazione
Onorevole Ministro, ci preoccupa notevolmente quanto emerso in queste settimane a proposito di un'inchiesta della procura di Napoli su tentativi che sarebbero stati perpetrati da ambienti vicini alla camorra di condizionamento, prima dell'esito elettorale e poi della gestione amministrativa, del comune di Quarto. Un tentativo nei confronti del sindaco, Rosa Capuozzo, che sarebbe venuto anche tramite un ex consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle, stesso partito di appartenenza del sindaco Capuozzo, a sua volta anche mediante l'utilizzo di fotografie aeree e con una relazione tecnica che comproverebbe presunti abusi edilizi avvenuti nell'abitazione del sindaco stesso. Pressioni reiterate senza che la diretta interessata sentisse l'esigenza di segnalarlo alla magistratura quanto piuttosto, invece, ai vertici del proprio movimento politico.
Quindi, le chiediamo quali iniziative intende portare avanti nell'ambito delle sue competenze per accertare la correttezza della gestione amministrativa di quel comune e garantirne, appunto, la regolarità di ogni atto.
Risposta del governo
Grazie. Voglio innanzitutto rassicurare gli interroganti che, come avviene per tutte le amministrazioni locali rinnovate a seguito di uno scioglimento per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso, la prefettura di Napoli ha attivato anche nei confronti del comune di Quarto, subito dopo l'insediamento dei nuovi organi elettivi, un'attività di monitoraggio. Quest'ultima – cioè l'attività di monitoraggio – è tuttora in corso e serve proprio a verificare, con la collaborazione dell'ente, la continuità dell'opera di risanamento dell'ente locale, specialmente nei settori di potenziale interesse dei clan camorristici.
Con riguardo alla vicenda sollevata dagli interroganti, la prefettura di Napoli ha altresì riferito che nei confronti del dimissionario consigliere Giovanni De Robbio la procura distrettuale antimafia del capoluogo partenopeo ha avviato un'indagine per le ipotesi di corruzione elettorale e di tentata estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. Quest'ultimo reato sarebbe correlato a pressioni esercitate sul sindaco Capuozzo connesse ad un presunto abuso edilizio. Sulla vicenda non si dispone allo stato di ulteriori notizie, poiché le indagini sono in fase di approfondimento e coperte da segreto istruttorio.
La prefettura di Napoli, che ha già approfondito la situazione del comune di Quarto con i responsabili delle forze di polizia, si è comunque attivata presso la procura distrettuale per acquisire la documentazione ostensibile e valutare la sussistenza di profili di intervento a garanzia della legalità dell'azione amministrativa dell'ente, non escluso un accesso ispettivo.
Replica
Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio. Noi siamo, spero come tutti in quest'Aula, alla ricerca della verità, della verità giudiziaria nel caso di Quarto e sempre. Lo è certamente il Governo, lo è il signor Ministro, lo è il prefetto e lo è l'autorità giudiziaria, come lei ci ha appena recitato. Ovviamente, noi siamo anche alla ricerca della verità politica su quei fatti, perché l'attività giudiziaria ci spiegherà esattamente che cosa è successo, cosa che ancora non risulta completamente chiara e qui dentro a noi compete anche il giudizio politico. Per questo abbiamo rivolto una domanda al Governo, per essere certi che gli strumenti di cui è dotata l'autorità del Governo, e cioè la possibilità di accedere agli atti di quel comune per verificare la correttezza di quanto lì si è svolto sotto il profilo amministrativo e nel corso delle elezioni, sia espletata fino in fondo, se ve ne saranno le possibilità.
Questo chiediamo noi per il comune di Quarto e per tutti i comuni ove sia sollevato un dubbio d'irregolarità. Lo chiediamo, per i comuni dove amministra il nostro partito e lo chiediamo, con la massima trasparenza, per ogni partito di questo nazione. Noi, di fronte alla legge, di fronte alla criminalità organizzata, di fronte alla mafia, di fronte agli abusi, non facciamo differenza di colore tra chi governa i comuni. Noi vogliamo, per tutto il Paese, la verità.