21/04/2015
Emanuele Fiano
Roberta Agostini, Bersani, Bindi, Cuperlo, D'Attorre, Marco Di Maio, Fabbri, Famiglietti, Ferrari, Gasparini, Giorgis, Gullo, Lattuca, Lauricella, Marco Meloni, Migliore, Naccarato, Piccione, Pollastrini, Richetti, Rosato, Francesco Sanna, Martella, Cinzia Maria Fontana, Bini.
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Per sapere – premesso che: 
nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile 2015 nel canale di Sicilia si è consumata probabilmente la più grave tragedia del mare con il ribaltamento di un'imbarcazione con a bordo circa 900 immigrati, tra cui molte donne e bambini, partiti dalle coste libiche; 
le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente, ma non si è potuto far altro che constatare l'immane tragedia: solo pochi superstiti, infatti, sono stati portati in salvo; 
questo ennesimo dramma dimostra, ancora una volta, come il nostro Paese non può e non deve essere lasciato solo nella gestione di un fenomeno, che, ormai, ha dimensioni di un vero e proprio esodo e che si caratterizza anche per la presenza di organizzazioni criminali e di trafficanti di esseri umani; 
è stato immediatamente chiesto da parte dei più alti livelli istituzionali che l'Unione europea rafforzi significativamente il suo ruolo nella gestione del problema migratorio nel Mediterraneo, in quanto la comunità europea non può sottrarsi al grave fenomeno di centinaia di migliaia di profughi che abbandonano i propri Paesi per sfuggire alla morte; 
il Commissario dell'Unione europea per l'immigrazione, Avramopoulos, ha presentato al Consiglio dei ministri interni-esteri dell'Unione europea un piano d'azione in dieci punti da «mettere in atto immediatamente» in vista del vertice europeo straordinario che si terrà giovedì 23 aprile 2015; 
il piano, tra l'altro, prevede il «rinforzo» delle operazioni Triton-Poseidon e il sequestro e la distruzione dei barconi usati dai trafficanti; 
il Presidente del Consiglio dell'Unione europea Tusk ha, infatti, convocato per giovedì 23 aprile 2015 un Consiglio europeo straordinario, perché, come ha testualmente affermato, «non possiamo accettare che centinaia di persone muoiano quando attraversano il mare verso l'Europa» –: 
quali proposte e quali iniziative il Governo italiano, che da tempo ha sollecitato un'iniziativa comune dell'Unione europea, intenda avanzare in occasione del prossimo vertice europeo al fine di scongiurare che simili tragedie abbiano a ripetersi.

 

Seduta del 22 aprile 2015

Illustra Elena Carnevali, risponde Angelino Alfano Ministro dell'Interno, replica Emanuele Fiano

Illustrazione

Grazie, signora Presidente. Ministro, sgomento e cordoglio sono i sentimenti che continuiamo ancora a provare per questa disumana, atroce tragedia che si è consumata nel canale di Sicilia tra sabato e domenica: uomini, donne e bambini dietro una contabilità crudele, 900 vittime inermi di un nuovo schiavismo, nel tentativo di fuggire da miseria, conflitti, fame e morte. Il nostro ringraziamento va agli uomini e alle donne in divisa che, con abnegazione, sono subito intervenuti con tempestività per il recupero dei pochi superstiti. 
L'Italia, per voce ed azione del Presidente del Consiglio, già durante la Presidenza di turno europea, ha chiesto e ottenuto che la questione mediterranea non fosse lasciata solo sulle spalle del nostro Paese. Oggi si impone, come chiesto dai più alti livelli istituzionali, che l'Unione europea rafforzi il suo ruolo nella gestione del problema migratorio: una richiesta determinata e forte, a partire dal Premier Renzi, sostenuta dal segretario Ban Ki-moon, da molti leader dell'Unione europea e dagli Stati Uniti. 
L'interrogazione è posta a chiedere quali proposte d'iniziativa il Governo italiano intende avanzare, oltre alle strategie spiegate oggi dal Premier Renzi, in questo vertice straordinario, la cui convocazione è un fatto decisamente rilevante.

Risposta del governo

Ministro dell'interno. Ringrazio per la domanda. Il Presidente del Consiglio, proprio questa mattina, ha riferito in Aula riguardo le strategie in vista del Consiglio europeo straordinario. Quello che è importante ribadire è che per la prima volta sembra emergere un salto di qualità nella presa di coscienza e nell'assunzione di responsabilità europee. 
L'Europa era già scesa in mare con l'operazione Tritone, che ha già salvato, dallo scorso novembre ad oggi, migliaia di persone nel Mar Mediterraneo. Ha già salvato persone nel Mar Mediterraneo. Quello che è successo ieri, quello che è successo a Lussemburgo ha determinato la prova concreta di un salto di qualità, che consiste nella coscienza che un'Europa incapace di rispondere al bisogno di vita e di soccorso nel Mediterraneo è un'Europa che non è più comprensibile dagli stessi europei. 
Al tempo stesso, occorrono una strategia e una visione globale per agire lì. Io e il Ministro degli affari esteri Gentiloni, prima ancora di andare a Lussemburgo, avevamo chiesto alcune misure come il rafforzamento dell'operazione Tritone, il rafforzamento del dispositivo economico a sostegno di questa missione e anche un fatto molto importante, cioè avevamo chiesto alla Commissione di avviare la procedura prevista dalla direttiva sulla protezione temporanea. Questo è un passaggio molto nuovo, dal punto di vista del dibattito pubblico di questi giorni, che voglio sottolineare. 
Faccio anche presente che una strategia organica prevede un sistema di asilo europeo per fare sì che in Europa possano realizzarsi i principi di equa distribuzione tra tutti e 28 i Paesi europei. Infatti, non è possibile che il peso dell'accoglienza gravi esclusivamente su quattro, cinque, sei Paesi europei. Questo sarà un pezzo importante della strategia per il futuro. 
Al tempo stesso, occorrerà agire nei Paesi dell'altra parte della riva sud del Mediterraneo per fare sì che già lì si possa verificare uno screening per stabilire lì chi ha diritto all'asilo, all'accoglienza e chi non ha diritto all'asilo. Questo è un pezzo essenziale della strategia generale. 
Così come occorrerà che l'Europa investa risorse vere, reali di collaborazione per la collaborazione con quei Paesi africani che rappresentano Paesi di origine o di transito dei migranti. Questa collaborazione è già stata avviata. Si tratta di parlare con i Paesi dell'Africa subsahariana e si tratta anche di parlare con i Paesi stabili di quella regione africana che circondano la Libia. 
Un punto che a noi sembra di straordinaria importanza è quello del contrasto ai trafficanti di uomini, ai nuovi schiavisti, che sono gli scafisti e i loro agit-prop dall'altra parte del Mediterraneo. Contro di loro, noi siamo dell'idea che occorra fare di più. Ecco perché a Lussemburgo è emersa l'idea di una operazione di polizia internazionale sul modello dell'operazione Atalanta, sviluppatasi in Somalia contro la pirateria.  Crediamo che questo dia l'idea di una strategia veramente globale.

Replica

Grazie Presidente, grazie signor Ministro, sì, noi siamo soddisfatti della spinta decisiva che lei, il nostro Governo e il Presidente Renzi state dando all'Europa in questo frangente. Una nuova spinta. Siamo soddisfatti dell'idea di rafforzare le misure già intraprese nei mesi scorsi. Siamo soddisfatti dell'idea dell'estendere queste misure, anche territorialmente, come lei ha appena detto. Siamo soddisfatti della scelta di intraprendere nuove azioni per bloccare l'odioso mercato di esseri umani e l'azione criminale e inumana dei nuovi schiavisti. Siamo soddisfatti dello sforzo di coinvolgere l'intero consesso mondiale sulla necessità di risolvere in profondità i conflitti e le disuguaglianze che nel continente africano e nel Medio Oriente sono all'origine dello straordinario e drammatico movimento di popoli verso il nord del Paese. Siamo soddisfatti della scelta di chiedere con forza e di pretendere dall'Europa un'equa distribuzione del peso dell'accoglienza di queste centinaia di migliaia di persone. Siamo soddisfatti dell'idea decisiva, di cui ha parlato questa mattina il Presidente del Consiglio, di mettere in campo direttamente nel territorio africano l'azione, lì, concreta, dell'Alto commissariato dell'ONU nei territori oggi già attraversati dai conflitti. Il Presidente del Consiglio ha citato il Niger e il Sudan. 
Tutto questo insieme di misure, anche l'ultima che lei ha citato, ossia la scelta di misure di polizia sul modello dell'azione già intrapresa anti-pirateria nel mare della Somalia, è il segno nuovo del messaggio e delle idee che il Governo italiano vuole portare con forza al Consiglio europeo straordinario che l'Italia stessa ha chiesto all'Europa. Consiglio europeo straordinario come è straordinaria la drammaticità degli eventi che ci vedono oggi a commentare troppe centinaia di morti. In onore di questi morti, l'azione politica dell'Italia che qui oggi lei e il Presidente del Consiglio avete rappresentato, ci soddisfa e speriamo che porti a soluzione nel tempo questo dramma.