12/05/2020
Martina Nardi
BENAMATI, BONOMO, LACARRA, GAVINO MANCA, ZARDINI, FIANO, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI E BRAGA
3-01536

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'edilizia rappresenta da sempre un settore trainante del sistema economico ed occupazionale del nostro Paese e può costituire uno dei settori strategici per la ripartenza economica dell'Italia in questa cosiddetta «fase 2» dell'emergenza Coronavirus;

   si tratta di un comparto che ha registrato una gravissima crisi negli ultimi anni, determinando in Italia la chiusura di circa 130 mila imprese e la perdita di 640 mila posti di lavoro;

   l'ultimo rapporto dell'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'Ance, pur registrando negli ultimi tre anni una moderata inversione di tendenza, ha comunque rimarcato che i dati positivi relativi al 2019 non rappresentano un aumento in grado di segnare una vera svolta e di stabilizzare un settore che negli ultimi 11 anni si è ridotto ai minimi storici;

   il valore della produzione in Italia del settore delle costruzioni è rappresentato per il 74 per cento dagli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio e delle infrastrutture esistenti;

   un fattore importante per la crescita degli investimenti nella riqualificazione del patrimonio è rappresentato dagli incentivi per l'efficienza energetica, che hanno svolto un'azione anticiclica, anche se non risolutiva, rispetto alla forte crisi che ha interessato il mercato delle nuove costruzioni;

   tali incentivi hanno anche quindi rappresentato, promuovendo la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, politiche efficaci di risparmio energetico, di contrasto al consumo di suolo e di messa in sicurezza degli edifici;

   alla luce delle varie tipologie di incentivi (che riguardano, ad esempio, la ristrutturazione edilizia, la manutenzione straordinaria, il risparmio energetico, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la bonifica amianto, gli interventi antisismici, la riqualificazione di facciate e di parti comuni del condominio), che prevedono differenti percentuali di detrazione da spalmare in tempi diversi e tetti di spesa massima variabili, si rende urgente un coordinamento del quadro normativo esistente per renderlo organico e in grado di dare stabilità agli investimenti di famiglie e imprese e si rende, altresì, urgente il rafforzamento di alcune di queste misure per consentire che la riqualificazione energetica e l'adeguamento sismico del patrimonio edilizio italiano possano costituire il necessario volano per il rilancio economico del settore e dell'economia nazionale –:

   quali misure urgenti intenda assumere, compatibilmente con la sostenibilità ambientale, al fine di rilanciare e sostenere il comparto dell'edilizia, favorendo una filiera produttiva italiana legata alla riqualificazione energetica e alla riconversione ecosostenibile.

 

Seduta del 13 maggio 2020

Illustrazione di Chiara Braga, risposta del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, replica di Martina Nardi

 

CHIARA BRAGA: Signor Presidente, Signor Ministro, l'edilizia rappresenta un settore strategico per la ripresa economica del Paese. Oggi il 74 per cento della produzione nel settore delle costruzioni riguarda la manutenzione straordinaria e ordinaria del patrimonio edilizio esistente. Questo grazie anche all'impulso dato in questi anni dagli incentivi fiscali messi in campo dai governi di centrosinistra, in particolare dal 2007 in poi, per l'efficienza energetica e la messa in sicurezza sismica degli edifici. Questi strumenti hanno svolto anche un'azione anticiclica importante rispetto alla pesante crisi che ha colpito il settore delle costruzioni concorrendo al miglioramento degli obiettivi ambientali, al contrasto del consumo di suolo e anche all'emersione di una quota importante di lavoro nero nel settore. Gli italiani hanno dimostrato di apprezzare in particolare le misure dell'ecobonus e del sisma bonus, 322 miliardi di investimenti complessivi attivati con un impatto occupazionale di quasi 500 mila persone, misure che hanno migliorato la qualità delle abitazioni e hanno abbassato la bolletta energetica delle famiglie. Oggi disponiamo di un quadro articolato e diversificato di incentivi che necessita di essere rafforzato per dare stabilità agli investimenti delle famiglie e delle imprese per sostenere il rilancio economico del Paese.

Per questo le chiediamo quali misure urgenti intenda attivare al fine di rilanciare il comparto dell'edilizia favorendo anche lo sviluppo di una filiera produttiva italiana legata alla riqualificazione energetica e alla riconversione ecosostenibile del settore.

 

STEFANO PATUANELLI, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie Presidente, ringrazio gli onorevoli interroganti per questa domanda. Il settore dell'edilizia è evidentemente in una grossa crisi ormai da parecchi anni, già ben prima della comparsa del COVID-19. Al Ministero dello Sviluppo economico abbiamo attivato un tavolo di crisi proprio sull'edilizia per individuare quali erano gli strumenti che potevamo mettere a disposizione di quel mondo per ricominciare a crescere, perché, quando cresce l'edilizia nel nostro Paese, l'intera filiera cresce; crea occupazione, ha un moltiplicatore enorme rispetto agli investimenti che vengono fatti e credo quindi che fosse già allora necessario intervenire e lo è ancor di più oggi.

Oggi posso annunciare che, tra pochissime ore, in Consiglio dei Ministri, all'interno del decreto in fase di approvazione, ci sarà l'aumento dell'ecobonus e del sisma bonus al 110 per cento con la possibilità di cessione del credito anche ad intermediari finanziari, cosa che mette in sicurezza anche i piccoli che non hanno capienza o che non potevano quindi cedere esclusivamente alla filiera il proprio credito maturato. Io ritengo che questo provvedimento sia veramente il cuore delle misure non emergenziali che vengono messe all'interno del decreto, ma che hanno una prospettiva di crescita per il futuro dei prossimi anni del nostro Paese.

Ricordo che, con il provvedimento, noi riusciamo a garantire tre grandi cose. La prima per quanto riguarda il sisma bonus, la possibilità di interventi ingenti di messa in sicurezza del patrimonio edilizio che ormai nel nostro Paese, anche quello degli anni cinquanta, sessanta e settanta segna il tempo e l'età e quindi mostra segnali di degrado. Consentiamo di farlo con la detrazione al 110 per cento anche a chi non era nelle condizioni economiche di poterlo fare.

Per la parte ecobonus, otteniamo il medesimo risultato, dare la possibilità anche a chi economicamente non poteva farcela di vivere in un ambiente più confortevole e dove l'energia prodotta è prodotta da fonti rinnovabili e dove l'edificio disperde meno energia. Ed è ovviamente poi una questione ambientale, lo spreco di energia del nostro patrimonio edilizio è enorme, è uno degli obiettivi anche del PNIEC quello di aumentare l'efficientamento energetico dei nostri edifici.

Chiudo, dicendo che tutto questo tiene assieme anche la grande spinta della parte offerta e quindi di tutto il settore dell'edilizia che, come dicevo prima, è uno dei settori produttivi trainanti e più importanti e strategici del nostro Paese.

 

MARTINA NARDI: Grazie Presidente, grazie Ministro, perché oggi ci ha raccontato una bella pagina, insomma quello che sarà contenuto nel decreto che da qui a poche ore ci auguriamo tutti quanti di leggere. Quello che ci ha annunciato in Aula quest'oggi è un fatto nuovo, è un fatto bello, che ci racconta anche come se fosse proprio una norma manifesto quella che questo Governo vuole fare per il futuro, ciò che questo Governo pensa che dovrebbe diventare l'Italia dopo il COVID-19: non tornare come prima ma migliorare il Paese, andare a scavare veramente le problematiche, a individuarle e provando a risolverle in positivo. E quindi aver pensato all'edilizia che, ha ragione, è da sempre motore trainante dell'economia italiana e aver pensato di spendere molte energie e molti denari pubblici in funzione del sisma bonus e dell'ecobonus, vuol dire provare a immaginare un'Italia diversa. Un'Italia dove la qualità dell'abitare e dove la qualità delle città è al centro dell'azione politica di un Paese. Io penso che questa sia veramente una norma manifesto su cui spenderci, spendere le nostre energie. Le miglioreremo, leggeremo il testo, insomma, porteremo le nostre giuste considerazioni, ma con la convinzione che questa è la linea giusta.

Aggiungo, signor Ministro, che noi siamo del tutto consapevoli che però al di là delle buone intenzioni c'è un problema dato dalla burocrazia che nel Paese insomma è presente in tutti i settori, a maggior ragione in quello dell'edilizia. A volte entrare in ufficio urbanistica è come entrare nel girone dell'inferno e quindi siamo del tutto consapevoli che c'è bisogno di fare di più dal punto di vista della burocrazia e della semplificazione. Questa è la nuova sfida per regalare agli italiani un Paese all'altezza del futuro