07/07/2015
Valeria Valente
Gnecchi, Albanella, Baruffi, Boccuzzi, Casellato, Dell'Aringa, Di Salvo, Giacobbe, Gribaudo, Incerti, Patrizia Maestri, Martelli, Miccoli, Paris, Giorgio Piccolo, Rotta, Simoni, Tinagli, Zappulla, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini.
3-01601

Per sapere – premesso che: 
con interrogazione a risposta immediata in commissione n. 5-05056 svolta il 18 marzo 2015, seduta n. 394, è stata segnalata l'esigenza di assicurare continuità occupazionale e riconoscimento professionale ai collaboratori a progetto e a tempo determinato di Italia lavoro s.p.a., nel quadro della realizzazione e del conseguimento dei risultati previsti dai programmi e progetti di competenza di Italia lavoro s.p.a., quale azienda totalmente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ente strumentale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale; 
in particolare, si è sollecitata la possibilità di conseguire continuità occupazionale e riconoscimento professionale anche attraverso la predisposizione di appositi percorsi di stabilizzazione dei suddetti lavoratori; 
il Ministero, a mezzo del rappresentante incaricato della risposta all'interrogazione, rese noto che erano state già stanziate risorse comunitarie provenienti dai vari programmi in corso, in favore di Italia lavoro s.p.a., per importi che avrebbero consentito il sostanziale mantenimento del bacino di risorse umane impegnate nei vari progetti dell'azienda, precisando, nell'occasione, l'intervenuta approvazione e il finanziamento di progetti ulteriori per un importo complessivo pari a euro 61.904.026,40 (finanziati nell'ambito della programmazione del fondo sociale europeo 2014-2020 – programma operativo nazionale sistemi di politiche attive (pon spao), la cui realizzazione avrebbe coinvolto numerose figure professionali) ed evidenziando, altresì, che, nel quadro della programmazione del fondo sociale europeo 2014-2020, risultavano già approvati e finanziati ulteriori progetti per un importo complessivo pari a euro 40.923.374,08; 
nella medesima occasione risulta essere stata prospettata la stipula di un apposito accordo aziendale riguardante il personale impiegato mediante collaborazioni coordinate e continuative, in relazione alle imminenti modifiche legislative che avrebbero comportato il superamento delle collaborazioni a progetto; 
con il «Jobs act» – nel quadro delle disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive a norma dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 – è prevista l'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'occupazione-Anpa, partecipata da Stato, regioni e province autonome e vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il conferimento alla medesima delle competenze gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive ed aspi e l'imminente commissariamento della società Italia lavoro s.p.a., rispetto al quale non sembrano emergere chiare disposizioni sul futuro di dipendenti e precari della suddetta società; 
nel contempo, pur essendosi svolte apposite procedure per le vacancies di Italia lavoro s.p.a., le stesse non hanno conseguito alcun esito, in termini di stabilizzazione dei soggetti precari favorevolmente selezionati, anche in ragione dell'intervenuta emanazione del decreto legislativo n. 81 del 2015 e la conseguente abolizione della disciplina normativa delle collaborazioni a progetto, imponendosi, allo stato, l'attivazione di contratti di collaborazione coordinata e continuativa (eventualità, questa, peraltro, già prospettata dalla stessa azienda nell'effettuazione della procedura selettiva delle vacancies); 
i 450 esperti in politiche attive e servizi all'impiego che hanno favorevolmente superato le anzidette selezioni pubbliche promosse da Italia lavoro s.p.a., pertanto, ad oltre un mese dalla pubblicazione delle graduatorie definitive dei vincitori, avvenuta sin dal 9 giugno 2015, non risultano contrattualizzati; 
in Campania, in particolare, in un contesto di specifico disagio economico-sociale a tutti noto, i vincitori delle vacancies diItalia lavoro s.p.a. risultano da mesi senza lavoro e, in molti casi, del tutto privi di alcun sostegno reddituale a causa dei ritardi nell'erogazione dell'indennità di disoccupazione per i collaboratori con rapporto di collaborazione coordinata (dis-coll); 
come noto, per poter derogare alla richiamata disciplina di cui al decreto legislativo n. 81 del 2015 in materia di collaborazione coordinata e continuativa, è necessario un preliminare accordo sindacale che motivi le esigenze di settore e organizzative che rendono necessario, per l'azienda, l'utilizzo della tipologia contrattuale in questione –: 
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di dar seguito agli impegni assunti in occasione dell'interrogazione citata in premessa e, più specificamente, perché si addivenga alla sollecita definizione dell'accordo sindacale occorrente alla stipula dei contratti con i 450 precari vincitori delle predette procedure selettive vacancies di Italia lavoro s.p.a.