Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – Per sapere –premesso che:
nella discarica gestita dalla società Resit situata nel comune di Giugliano (Napoli), località Scafarea, si riscontra la presenza contemporanea di più siti inquinati e/o potenzialmente inquinati concentrati in un ambito territoriale molto ristretto caratterizzato da cave dismesse;
tale zona, dove è stata individuata la cosiddetta «area vasta Masseria del Pozzo-Schiavi», a 2 chilometri da Giugliano si estende su una superficie complessiva di circa 210 ettari e comprende, oltre alla discarica Resit, anche altri siti;
la Resit, che nel complesso occupa una superficie totale di circa 59.000 metri quadrati ed ha ricevuto una volumetria di rifiuti sversati pari a circa 1.000.000 metri cubi, è suddivisa in due aree, la cava Z e la cava X;
la cava X, in attività fino al 2004, costituisce un esempio eclatante di come il gestore di una discarica abbia potuto perpetuare una gestione illegale dei rifiuti, che ha provocato una violenza del territorio ed un'alterazione profonda dell'assetto morfologico naturale del sito stesso;
le operazioni finalizzate al recupero ambientale dell'area vasta hanno richiesto il contributo delle istituzioni preposte per un'approfondita ricostruzione della condizione del sito e del programma di messa in sicurezza e bonifica;
il 27 luglio 2016 si è finalmente inaugurato il cantiere per la bonifica Resit;
allo stato attuale risultano effettuati il 40 per cento degli interventi per la messa in sicurezza dell'area, con lavori che hanno riguardato principalmente la risagomatura dei rifiuti nei due corpi di discarica, la stesura, saldatura e posizionamento dei teli e dei geocompost sia in sommità che sulle pendici, l'accumulo in cantiere del terreno necessario per il capping di terreno da posizionare sopra il pacchetto di impermeabilizzazione;
si è proceduto alla perforazione dei pozzi di biogas e di percolato e ad un primo monitoraggio ambientale delle acque di falda e del percolato;
il 1o settembre 2017, per quanto consta agli interroganti, il responsabile unico del procedimento della Sogesid ha comunicato la revoca delle autorizzazioni nei confronti del personale Italrecuperi autorizzato;
sono insorti problemi tra i soggetti responsabili del cantiere con l'apertura, per quanto consta agli interroganti, di un contenzioso giudiziario che vede coinvolte Sogesid, quale stazione appaltante, la capofila Treerre e la Italrecuperi, che rischia di paralizzare il prosieguo delle attività di bonifica –:
quali iniziative di competenza intenda assumere nell'interesse delle popolazioni interessate per assicurare la ripresa dei lavori di messa in sicurezza del sito, scongiurando il blocco delle attività nonché il rischio di ulteriori danni ambientali in un'area già compromessa.
Illustra Giovanna Palma, risponde il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti e replica di Alessandro Bratti
Illustrazione
Grazie, Presidente. Signor Ministro, la interrogo oggi per sapere in merito alla discarica gestita dalla società Resit situata nel comune di Giugliano nella quale si riscontra la presenza contemporanea di più siti inquinanti e potenzialmente inquinati concentrati in un ambito territoriale molto ristretto caratterizzato da cave dismesse. Tale zona, dove è stata individuata la cosiddetta area vasta a Masseria del Pozzo-Schiavi, a due chilometri dal comune di Giugliano, si estende su una superficie complessiva di circa 210 ettari e comprende, oltre la discarica Resit, anche altri siti. La Resit, che nel complesso occupa una superficie totale di circa 59.000 metri quadrati ed ha ricevuto una volumetria di rifiuti sversati pari a circa un milione di metri cubi, è suddivisa in due aree, la cava Z e la cava X. La cava X in attività fino al 2004 costituisce un esempio eclatante ed aggiungo vergognoso di come il gestore di una discarica abbia potuto perpetrare una gestione illegale di rifiuti ed ha provocato una violenza sul territorio ed un'alterazione profonda dello stesso soprattutto nel suo assetto morfologico.
Le operazioni finalizzate al recupero ambientale dell'area vasta hanno richiesto il contributo delle istituzioni preposte per un'approfondita ricostruzione della condizione del sito e del programma di messa in sicurezza…. Allo stato attuale il 27 luglio 2016 si è finalmente inaugurato il cantiere per la bonifica della Resit, tuttavia ad oggi solo il 40 per cento degli interventi per la messa in sicurezza dell'area, con lavori che hanno riguardato principalmente la risagomatura dei rifiuti nei due corpi di discarica, la stesura, saldatura e posizionamento di teli e dei geocompost..sia in sommità che sulle pendici, l'accumulo in cantiere del terreno necessario per il capping di terreno da posizionare sopra il pacchetto di impermeabilizzazione. Per questo motivo il 1° settembre 2017…
Risposta
Grazie, Presidente. Ringrazio anche gli onorevoli interroganti che mi permettono di affrontare la vicenda della discarica Resit di Giugliano .vicenda che sta molto a cuore a questo Ministero e che fa parte dell'insieme di attività per il risanamento ambientale nelle aree delle province di Napoli e Caserta. Sulla base degli elementi forniti dal funzionario delegato e dagli incaricati della Sogesid, che è la stazione appaltante, si fa presente che verso la fine del luglio 2017 i lavori hanno registrato un forte rallentamento a causa delle problematiche insorte tra le imprese costituenti l'ATI, l'associazione temporanea di impresa, che hanno portato al ritiro delle maestranze e dei mezzi di una delle società costituenti l'associazione temporanea. Il ritardo nell'avanzamento dei lavori è da addebitare anche alle difficoltà operative connesse al sito e al reperimento delle materie prime, in particolare del terreno naturale di ricoprimento della discarica i cui primi cumuli sono stati approvvigionati solo a gennaio 2017. La stazione appaltante ha verificato il soddisfacimento dei presupposti di prosecuzione dei lavori in oggetto e pertanto ha ritenuto che la Treerre S.r.l., una delle aziende componenti l'ATO, possa proseguire quale unica affidataria i lavori medesimi. La stessa Sogesid, in funzione dei dati e delle informazioni fornite dalle imprese Treerre S.r.l., ha predisposto una bozza di cronoprogramma che prevede la conclusione dei lavori entro il 28 gennaio 2018. Al fine della corretta conduzione del cantiere e per richiamare l'affidataria ad eseguire lavori secondo gli elaborati progettuali e nel rispetto del tempo contrattuale, il direttore dei lavori ha emanato diciassette ordini di servizi e una diffida ad adempiere. Alla data odierna, come ricordava lei nell'interrogazione, in considerazione delle lavorazioni eseguite e del materiale di approvvigionamento si può affermare che lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 40 per cento e sono state realizzate tutte le opere che scongiurando il rischio di danni ambientali. Peraltro in considerazione che allo stato attuale non sono in corso contenziosi che riguardano la stazione appaltante e la società costituente l'ATI, la stessa stazione appaltante Sogesid ha predisposto i necessari atti per il proseguimento dei lavori che non sono mai stati interrotti al fine di garantire l'interesse e la tutela della popolazione. Evitare che si verifichino ulteriore danni ambientali, salvaguardare gli interventi di messa in sicurezza fin qui realizzati e giungere quindi in tempi brevi alla conclusione dei lavori sono obiettivi irrinunciabili per il Ministero dell'ambiente.
Replica
Grazie, signor Presidente. Grazie, signor Ministro, per la risposta. Noi tra l'altro come Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ci stiamo occupando del caso e quindi concordiamo sull'analisi fatta. In realtà sappiamo che questa è una discarica che va oltre il tema ambientale perché questa è la discarica simbolo dell'attività dei casalesi degli anni Novanta e quindi crediamo che debba essere posta una particolare attenzione per la messa in sicurezza e la bonifica celere dell'area. Abbiamo molti dubbi sull'impostazione iniziale di questa gara che oggi vede purtroppo in quell'ATI che lei ricordava un contenzioso che al momento rischia di ritardare notevolmente i lavori di bonifica e messa in sicurezza. Si parla di fine ottobre 2017 nel capitolato ma in realtà è già chiaro che si andrà oltre marzo 2018 su una gara d'appalto che, ricordo, è stata fatta al massimo ribasso nel 2013 con una percentuale di oltre il 40 per cento.
Ora noi abbiamo anche un altro timore, perché nella gara iniziale, signor Ministro, non è prevista la gestione ex post della quantità enorme di percolato che è presente nella discarica: si parla di oltre 65 mila tonnellate, di cui non si sa chi si dovrà occupare. Le motivazioni quindi che hanno portato a questa interrogazione - e concludo, signor Presidente, signor Ministro - sono quelle di monitorare davvero attentamente, poiché Sogesid come è noto è una società in house che fa riferimento al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di monitorare attentamente questi lavori, perché ripeto, questa è una discarica che va oltre l'impatto ambientale classico, ma rappresenta simbolicamente uno sfregio nella storia di questo Paese che va al più presto risanato.