11/11/2014
Mario Tullo
Carloni, Brandolin, Bonaccorsi, Bonomo, Cardinale, Castricone, Coppola, Crivellari, Culotta, Ferro, Gandolfi, Pierdomenico Martino, Mauri, Minnucci, Mognato, Mura, Pagani, Valiante, Martella, Rosato e De Maria.
3-01158

Per sapere – premesso che: 
le autorità portuali, a norma dell'articolo 6 della legge n. 84 del 1994, hanno compiti fondamentali di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali, nonché delle attività commerciali ed industriali esercitate nei porti; hanno poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche per la sicurezza dei porti e nella gestione dei rischi di incidenti connessi alle attività portuali; alle autorità portuali spetta anche la manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, ivi compresa quella per il mantenimento dei fondali; ad esse è attribuita anche la funzione essenziale di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale, anche non coincidenti né strettamente connessi alle operazioni portuali; 
le autorità portuali di Ancona, Augusta, Cagliari, Catania, Gioia Tauro, Napoli, Olbia e Piombino sono rette da un commissario straordinario nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; autorità portuali di porti importanti come Trieste sono in scadenza; 
i commissariamenti vengono rinnovati a scadenza, in alcuni casi per anni, mentre non si procede alla nomina del presidente che, a norma di legge, deve essere preceduta dall'individuazione della terna su cui ricercare l'intesa con le regioni interessate; 
non si procede allo scioglimento dell'autorità portuale di Manfredonia commissariata sin dall'istituzione, in quanto priva dei requisiti di movimentazione merci previsti dalla legge; da notare che Manfredonia (istituita con legge n. 350 del 2003) e Trapani (con decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2003) sono state messe in liquidazione e successivamente soppresse, rispettivamente, con il decreto del Presidente della Repubblica del 5 ottobre 2007 e con il decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2007; 
paradossale è la situazione dell'autorità portuale di Ancona dove la nomina proposta ha già ricevuto il parere favorevole delle competenti Commissioni di Camera e Senato nel dicembre del 2013; ciò nonostante l'autorità portuale di Ancona è tuttora guidata da un commissario e non si procede alla nomina del presidente; 
il decreto-legge n. 133 del 2014 «sblocca Italia», all'articolo 29, prevede l'adozione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, entro 90 giorni dalla legge di conversione, di un piano strategico nazionale della portualità e della logistica, che dovrà provvedere, con il parere delle competenti Commissioni parlamentari, anche alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle autorità portuali esistenti, comunque in applicazione dei principi dettati dalla legge n. 84 del 1994, che prevede la soppressione delle autorità portuali in caso di perdita dei requisiti specifici in materia di volume dei traffici del relativo porto –: 
se non ritenga opportuno attivare tutte le iniziative necessarie e le procedure previste dalla legge per nominare in tempi rapidi i presidenti delle autorità portuali scaduti e in scadenza – che governano un terzo dei porti italiani, tra cui importantissimi scali come Gioia Tauro, Napoli e porti come Trieste (in scadenza) – disponendo, nel contempo, un'urgente verifica di eventuali incompatibilità dei presidenti in carica.

 

Seduta del 13 novembre 2014

Illustra Anna Maria Carloni, risponde il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, replica Mario Tullo

 

Illustrazione

Signor Presidente, buongiorno signor Ministro, insieme ai colleghi Tullo, di Genova, e Brandolin di Trieste, la interroghiamo sul tema del commissariamento di 9 autorità portuali, corrispondenti ad altrettanti porti di assoluta importanza per l'economia del nostro Paese: Ancona, Augusta, Cagliari, Catania, Gioia Tauro, Olbia, Piombino e Napoli, la mia città. Il commissariamento di queste autorità portuali rappresenta indubbiamente un problema per lo sviluppo e la stabilità dell'iniziativa di questi porti, noi la interroghiamo proprio su questo, a prescindere – parlo per la mia città – dalla professionalità e competenza del commissario che lei ha appena rinnovato, si tratta però di dare assolutamente stabilità al governo delle autorità portuali. Anche alla luce del decreto «sblocca Italia», che lei ci dice da oggi in vigore, noi la interroghiamo per conoscere le sue iniziative in ordine appunto alla nomina dei presidenti.

Risposta

Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, cercherò di stare ovviamente, come è giusto che sia, nei tre minuti, ma di dare allo stesso tempo risposta alle due questioni che mi sembra gli onorevoli colleghi hanno posto, partendo ovviamente dalla questione del commissariamento delle autorità portuali. Una è legata allo specifico, ci sono nove autorità, compresa quella di Manfredonia che non ha mai avuto un presidente dell'autorità portuale, che sono intervenute come commissariamento alla scadenza del mandato del presidente dell'autorità portuale. La seconda questione, a cui voi avete fatto riferimento, è evidente, è quella della prospettiva, quali certezze noi diamo allo sviluppo strategico delle autorità portuali nel nostro Paese, che rappresentano un cuore fondamentale dello sviluppo e della crescita del sistema, non solo infrastrutturale, ma anche economico. 
  Velocissimamente su questo aspetto – poi entro nel merito dell'altro – è evidente che lo «Sblocca Italia» ha voluto per la prima volta dare in tempi rapidi, in novanta giorni, un quadro generale: Piano nazionale della portualità e della logistica, riforma delle autorità portuali anche con eventuale accorpamento, ma rispetto ovviamente a questo Piano nazionale della portualità e della logistica, riforma della legge, che è in discussione al Senato, del 1994 e che è vecchia rispetto alle sfide attuali. Riguardo a questo è evidente che in questi novanta giorni noi dobbiamo stare molto attenti alle scadenze dei presidenti che arrivano, a verificare come sarà il confronto con le proposte del Governo e il confronto con il Parlamento perché sarebbe antitetico andare a nominare ulteriori presidenti di autorità portuali che poi ovviamente dovessero essere accorpate o essere inserite all'interno di criteri nuovi o più ampi. 
  Per quanto riguarda invece le questioni più specifiche, cioè le autorità che sono commissariate, abbiamo avuto nell'iter ovviamente delle nomine che sono iniziate, problemi riguardo a sentenze o a ricorsi, prima del TAR, poi del Consiglio di Stato e siamo in attesa della sentenza della Corte di Cassazione, in particolare sull'Autorità portuale di Cagliari, come sull'Autorità portuale di Ancona, che ieri stesso ho ancora confermato, perché il presidente è stato assolutamente designato dalle Camere con un parere unanime, sia alla Camera che al Senato. Siamo in attesa, non presentando – e concludo – il presidente designato dell'autorità portuale di Ancona una delle caratteristiche su cui è in corso il contenzioso, cioè il possesso della laurea – cosa che il Governo ritiene, interpretando la legge, non indispensabile – della sentenza definitiva della Corte di Cassazione. 

  Pertanto, nel caso specifico di Ancona, così come nel caso di Napoli, eccetera, noi dobbiamo arrivare ad una certezza, nell'attesa della riforma che faremo e che supererà ulteriormente il problema, nell'interpretazione della legge che il Governo e il Parlamento interpretano in un certo modo, ma sentenze contrastanti – ho concluso, Presidente – tra il TAR e il Consiglio di Stato, tra il Consiglio di Stato e un nuovo TAR e la Cassazione che ci auguriamo ponga definitivamente la parola fine ci impediscono di andare nella normalità della nomina, quindi del presidente dell'autorità portuale, ma chiedono che sia il commissariamento, nella fattispecie, per Ancona nella stessa figura del presidente designato dalla regione, dal Governo, ma anche dal Parlamento.

Replica

Signor Presidente, grazie Ministro, lei ha risposto con precisione e ha capito che la nostra interrogazione non era di carattere strumentale, ma consideriamo le autorità portuali il cuore del sistema, di cui sono diventate, con la legge n. 84 del 1994, gli organismi di direzione e di programmazione. 
  Guardiamo con grande attenzione allo «Sblocca Italia», a quello che sarà il piano della logistica, ci siamo già confrontati in altre occasioni e siamo pronti a quelli che lei chiama eventuali accorpamenti, in una logica che sia di premiare le autorità che hanno senso di esistere: Manfredonia e Trapani dovevano già essere superate e mai istituite, mi permetto di dire questo. Novanta giorni vuol dire arrivare a metà febbraio; ci saranno i pareri delle Commissioni e ci sarà ancora qualche mese di lavoro. 
  Credo anch'io che il Governo faccia bene ad interpretare e mi auguro che anche le nuove norme non considerino il titolo della laurea necessario e questa sia l'occasione per chiarire questo aspetto. 
  Però siccome conosciamo i tempi della politica, al di là delle volontà di tutti, credo che lei comprenda che alcune autorità comunque rimangono, penso a Napoli, penso a Trieste, eccetera. Risolta la questione del pronunciamento finale della giustizia, sarei per procedere anche al di là del piano perché consideriamo importante che ci siano a tempo pieno sul campo persone competenti. In alcuni casi i commissari coincidono anche con il parere già espresso dalle Commissioni.