10/10/2023
Sara Ferrari
SIMIANI, BRAGA, CURTI, SCARPA, FORNARO, CASU e GHIO
3-00725

Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   la transizione energetica, fondamentale per mitigare e rallentare l'evolvere della crisi climatica, è anche una priorità assoluta per lo sviluppo sostenibile del territorio;

   in tal senso le comunità energetiche costituiscono un vero e proprio modello alternativo di sviluppo e di società che permette a persone, associazioni, scuole, comuni, imprese, case popolari di costituire una comunità per produrre e condividere energia pulita rinnovabile;

   la costituzione delle comunità energetiche consente di raggiungere due obiettivi fondamentali: abbattere il costo delle bollette, obiettivo molto importante visto che il nostro Paese è dipendente dalle fonti fossili, soprattutto dal gas – e ciò ci espone a periodiche crisi energetiche – e aiutare il pianeta e la salute, riducendo le emissioni climalteranti e favorendo la decarbonizzazione;

   il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, pur avendo annunciato l'avvio dell'iter con l'Unione europea sulla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, pur rassicurando ciclicamente sul completamento imminente della normativa, non ha fornito alcun chiarimento in relazione agli incentivi e ai tempi di conclusione del procedimento;

   intervenendo in Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati il 6 settembre 2023, il presidente del Gestore dei servizi energetici Arrigoni, in realtà, ha dichiarato che la notifica formale della proposta di decreto alla Commissione europea è stata fatta solo nel mese di luglio 2023 e non il 23 febbraio 2023;

   così pure il Ministro interrogato ha confermato, rispondendo ad un'interrogazione (n. 3-00480), che il 23 febbraio 2023 è stata avviata solo la fase di prenotifica e che la data di trasmissione formale alla Commissione europea, ai sensi dell'articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, è avvenuta molto più tardi;

   permangono, quindi, ritardi continui e incomprensibili sulle comunità energetiche che danneggiano pesantemente il nostro Paese, i cittadini e le imprese, ancora una volta pronti ad accettare la sfida della transizione ecologica;

   mancano risposte anche sulle promesse fatte in relazione ai 2,2 miliardi di euro a fondo perduto per le comunità energetiche nei comuni sotto i 5.000 abitanti con l'attivazione di oltre quindicimila nuovi impianti –:

   quali azioni di negoziazione abbia intrapreso o intenda intraprendere il Ministro interrogato per la progressiva condivisione con la Commissione europea del testo che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, al fine di consentire un'immediata attivazione delle comunità energetiche, garantendo, inoltre, l'attuazione delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per le comunità energetiche nei piccoli comuni.

Sedeuta dell' 11 ottobre 2023

Illustrazione di Marco Simiani, risposta del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, replica di Sara Ferrari

MARCO SIMIANI, Grazie, Presidente. Gentile Ministro, come sappiamo benissimo, la transizione energetica è fondamentale per mitigare e rallentare l'evolversi della crisi climatica ed è anche una priorità assoluta per lo sviluppo sostenibile del territorio. In tal senso, le comunità energetiche costituiscono un vero e proprio modello alternativo di sviluppo e di società, che permette a persone, associazioni, scuole, comuni, imprese, case popolari di costruire una comunità per produrre e condividere energia rinnovabile pulita.

Come sa benissimo, Ministro, lei ha più volte annunciato l'avvio dell'iter all'Unione europea e proprio per questo le chiediamo e vogliamo sapere quali azioni di negoziazione abbia intrapreso o intenda intraprendere lei, Ministro, per la progressiva condivisione con la Commissione europea del testo che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, al fine di consentire l'immediata attivazione delle comunità energetiche, garantendo, inoltre, l'attuazione delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per le comunità energetiche dei piccoli comuni.

GILBERTO PICHETTO FRATIN, Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Grazie, Presidente. Grazie agli onorevoli interroganti. In merito al quesito posto dagli onorevoli interroganti, si rappresenta che siamo nella fase finale dell'interlocuzione con la Commissione europea nell'ambito dell'iter di valutazione della compatibilità della misura proposta con la normativa in materia di aiuti di Stato. È una novità anche a livello europeo la costruzione.

Le interlocuzioni con la Commissione sono costanti e proficue sin dalla necessità nella fase di pre-notifica avviata lo scorso febbraio e dettata dalla particolare complessità dello schema del decreto, che disciplina sia la concessione di una tariffa incentivante a valere sull'energia elettrica prodotta e condivisa all'interno della configurazione di autoconsumo, sia la concessione di ingenti contributi di PNRR in conto capitale nell'ambito dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti.

La misura in argomento prevede, inoltre, un accesso al meccanismo di supporto diretto, senza la necessità di chiedere la preventiva iscrizione a bandi o registri.

Inoltre, lo scorso 28 luglio, la Commissione ha formulato una formale ed approfondita richiesta di informazioni, che sono state riscontrate in data 11 settembre e sono, altresì, state discusse in dettaglio con gli uffici della Commissione, de visu, in presenza, in data 15 settembre a Bruxelles.

L'incontro ha consentito di fugare ogni eventuale dubbio circa la piena compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di Stato della prevista misura e di predisporre le opportune revisioni del testo che, una volta avallate definitivamente e in tempi stretti da Bruxelles, permetteranno di attivare, con questa rilevante misura, il percorso di decarbonizzazione del nostro Paese. Aggiornandolo, ad ora, siamo nella fase finale del passaggio della direzione, siamo a quello della Commissione, quindi confido anch'io molto che si tratti solo di pochi giorni.

SARA FERRARI, Grazie, Presidente. Mi verrebbe da dire finalmente e speriamo che sia la volta buona. Il Ministro ci dice che ormai mancano pochi giorni, l'arrivo lo abbiamo visto sempre spostarsi metro dopo metro e, ora che siamo nella fase finale, il mio auspicio, Ministro, è che, quando finalmente, tra pochi giorni, arriverà questo ok dall'Europa, noi saremo anche pronti come Paese. Perché pronti sono i cittadini e le imprese, pronti a mettersi in gioco per questa opportunità di produrre e consumare energia pulita in autonomia e lo sono in tutte le regioni. Mi permetto di ricordare che i consorzi di gestione dell'energia idroelettrica del mio territorio, il Trentino-Alto Adige, le hanno scritto un accorato appello ad accelerare questi tempi. Sono tutti pronti nel Paese: manca soltanto lo switch, che arriverà da lei non appena, tra pochi giorni, come abbiamo sentito, l'Europa ci darà questa risposta positiva. Dice lei che sono state superate le ipotesi di incompatibilità, quindi siamo tutti ottimisti anche sul risultato.

Lei ha detto in questi giorni che c'è un rischio di una nuova crisi energetica dovuta - speriamo di no, ma è possibile, probabile - alla nuova crisi in Medio Oriente. Noi siamo convinti che, in questi giorni, con grande necessità, ci sia bisogno di lavorare con maggiore efficacia, rapidità e priorità nel percorso verso l'autonomia energetica del nostro Paese, che è così dipendente dall'approvvigionamento estero di energia fossile. Allora, le chiediamo di trovare tutte le modalità politiche e tecniche per essere certi di questo risultato positivo e rapido.

Quattro mesi fa, ci ha detto che stava seguendo direttamente questa interlocuzione, mi fa piacere sapere che siamo finalmente arrivati in fondo. Allora le chiedo, Ministro, se anche il suo Governo ci crede, se considera le comunità energetiche come uno strumento fondamentale, perché, sa, noi preferiremmo vedere finalmente partire le comunità energetiche nei nostri territori e nelle nostre città, piuttosto che immaginare una centrale nucleare a Milano, come preferirebbe il suo collega Salvini.