20/12/2017
Edoardo Fanucci
3-03448

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
  

il florovivaismo in Italia vale oltre 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,15 per la sola produzione di fiori e piante da vaso. Sono 27 mila le aziende impegnate nel settore, per un totale di 100 mila addetti e quasi 29 mila ettari di superficie agricola complessivamente occupata;
   l'export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo della produzione florovivaistica in Italia. Tra i principali mercati di destinazione delle piante in vaso si annoverano la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il Belgio, mentre come mete di alberi e arbusti, oltre ai Paesi già citati, vanno aggiunti la Spagna, la Turchia e la Svizzera. Tra i Paesi che importano fogliame italiano spiccano, invece, Paesi Bassi, Germania e Francia, mentre per i fiori recisi il primo sbocco di mercato è quello dei Paesi Bassi;
   da tempo sono apparsi articoli su riviste straniere che mettono in cattiva luce il vivaismo italiano, con particolare riferimento al fatto che il nostro Paese è «infestato» dalla Xylella. Si tratta di una grande campagna denigratoria nei confronti delle produzioni del nostro Paese, che strumentalizza la questione della Xylella, nonostante sia noto che è limitata ad una zona della Puglia. Si tratta di riviste di grande diffusione nei rispettivi Paesi, come Deutsche Baumschule Magazin (Germania), Le Lien Horticole (Francia), de Boomkwekerij (Paesi Bassi) e Grower (Gran Bretagna), che comunque i clienti del settore florovivaistico italiano leggono abitualmente e certamente ne sono influenzati;
   l'Italia ha molte importanti realtà che si basano sull'esportazione, ma anche diverse aziende medio-piccole che sono cresciute in questi anni grazie alle esportazioni. Non si tratta, quindi, soltanto di un danno d'immagine, ma soprattutto di un danno economico consistente –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per contrastare questa campagna denigratoria nei confronti di un settore così strategico per il nostro Paese e se, in particolare, non ritenga necessario promuovere una verifica da parte di una commissione fitosanitaria europea nelle principali aziende florovivaistiche italiane, al fine di fornire rassicurazioni sui controlli che vengono effettuati in Italia.

 

 

Seduta del 20 dicembre 2017

Illustra Luca Sani, Risponde Maurizio Martina Ministro delle Politiche Agricole, Replica Luca Sani

 

Illustrazione

Presidente, signor Ministro, il florovivaismo è una voce importante del sistema produttivo agricolo nazionale: ha una forte propensione all'export, soprattutto verso l'Europa. E come spesso accade nei confronti dell'export italiano, a causa della qualità dei prodotti, del loro valore, della dinamicità degli operatori, anche il florovivaismo è oggetto di campagne denigratorie o di cattiva informazione. Recentemente, appunto, viene strumentalizzata la vicenda legata alla diffusione di fitopatie nel nostro Paese, che sono presenti ma molto localizzate e indubbiamente sotto controllo. Quindi noi le chiediamo: cosa intende fare rispetto a simili campagne denigratorie a tutela del settore, anche promuovendo le verifiche da parte del sistema dei controlli fitosanitari, e non solo in campo nazionale ma anche europeo?

 

Risposta

Presidente, onorevoli deputati, fin dal primo ritrovamento di Xylella fastidiosa, nel 2014, il Servizio fitosanitario centrale del Ministero è impegnato a livello europeo e internazionale per garantire i produttori e le produzioni nazionali, in particolare quelle florovivaistiche. Con questi obiettivi sono state istituite le aree indenni dal parassita in tutto il territorio nazionale, ad eccezione dell'area interessata in Puglia. La pest-free area è stata creata a seguito di un capillare monitoraggio condotto dai servizi fitosanitari regionali, con migliaia di controlli sul campo presso i siti produttivi, i vivai, le aree coltivate, le aree verdi: un'attività riconosciuta dalla stessa Commissione europea, alla quale sono stati inviati i report periodici.

In sede di Comitato fitosanitario permanente, che si riunisce con cadenza mensile a Bruxelles, l'Italia fornisce un costante aggiornamento dello stato della presenza e della diffusione di Xylella fastidiosa e delle misure fitosanitarie di contrasto adottate. I risultati di tali attività di indagine, inoltre, sono periodicamente pubblicati sul sito del Ministero e sui siti istituzionali dei servizi fitosanitari regionali.

Al fine di superare gli ostacoli alla libera circolazione delle produzioni nazionali, il Servizio fitosanitario centrale è impegnato nell'apertura di confronti tecnici bilaterali con i Paesi che rappresentano i principali mercati di sbocco del materiale vivaistico italiano.

Il nostro impegno a tutela del settore continua, così come vanno avanti le azioni per il rilancio dell'agricoltura dell'area più specificamente colpita dal batterio. Grazie proprio a questo lavoro, abbiamo ottenuto da Bruxelles l'autorizzazione al reimpianto degli ulivi e una maggiore tutela degli alberi secolari.

Nel disegno di legge di bilancio sono stati individuati i fondi per il territorio colpito e il Ministero, proprio in queste ore - la novità è di queste ore - ha inoltre proposto la destinazione di 163 ettari di autorizzazioni di impianto di vigneti proprio per il Salento. Siamo convinti che l'agricoltura debba continuare ad essere attività centrale per il futuro, in particolare, di quell'area e su questo continueremo a lavorare.

 

Replica

Grazie, Presidente. La risposta del Ministro è la conferma di un impegno che c'è nel contrasto, in particolar modo, della Xylella ma più in generale delle fitopatie che investono le nostre produzioni.

Ricordo anche io gli impegni assunti nel campo della ricerca e della lotta alle diverse fitopatie o parassiti. Ricordo, oltre alla Xylella, i risultati raggiunti, ad esempio, sul cinipide del castagno, che in anni scorsi aveva messo in ginocchio le produzioni e che, invece, recentemente vede il nostro Paese tornare ad essere uno dei principali produttori in campo europeo. Inoltre, come diceva il Ministro, nel settore occorrono più misure di contrasto. Una cosa importante è ciò che ha fatto lo Stato attraverso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. C'è la notizia di qualche giorno fa che l'Unione europea, come ricordava il Ministro, ha derogato su una norma che in precedenza vietava i nuovi impianti e oggi essi possono essere promossi anche grazie all'impegno delle regioni con misure specifiche da individuare all'interno dei piani di sviluppo rurale.

In sintesi, occorre vigilare su tali aspetti, sulla qualità e il rispetto che meritano le nostre produzioni, anche a tutela del mercato estero, ma anche sul piano interno: ricordo che nel disegno di legge di bilancio, proprio a sostegno del settore vivaistico, sono state inserite norme che introducono il credito di imposta anche per la manutenzione delle aree a verde privato. È un ulteriore incentivo rispetto ad un settore che rappresenta una eccellenza importante per il nostro Paese, che vale 2 miliardi e mezzo in termini di fatturato; 27.000 aziende che vi operano…e 100.000 addetti.