20/02/2015
Antonio Burtone
3-01315

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: 
alcune decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia sono in attesa di poter ricevere per quanto riguarda gli ammortizzatori in deroga le spettanze arretrate in riferimento all'anno 2014 per diverse mensilità; 
particolarmente critica è la situazione per i lavoratori che con l'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 84743 del 1oagosto 2014 avevano maturato più di tre anni consecutivi di beneficio della mobilità in deroga; 
suddetti lavoratori attendono il pagamento delle spettanze a partire dal mese di aprile 2014 ed in alcune regioni come Sardegna e Calabria la situazione degli arretrati è molto più critica; 
si è a conoscenza che sono stati tenuti presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociale, una serie di incontri bilaterali con ciascuna regione per un riscontro tra gli aventi diritto come da elenchi regionali, posizioni Inps e disponibilità economiche; 
per finanziare gli ammortizzatori per l'anno 2014 vi sono ancora i residui della legge di stabilità per l'anno 2014 e i residui del finanziamento aggiuntivo previsto dal cosiddetto decreto-legge sblocca Italia; 
vi è poi il problema, relativo alla tassazione sulle mensilità spettanti che dai lavoratori verrebbero ricevute nell'anno 2015 e quindi con un aggravio di tassazione che penalizzerebbe ulteriormente questi lavoratori per un ritardo che non dipende certo loro; 
l'attesa per i citati lavoratori è divenuta insostenibile perché non più in grado di poter fronteggiare le spese quotidiane; 
vi è una crescente tensione non facilmente gestibile neppure dalle organizzazioni sindacali, in considerazione anche dell'assenza di informazioni certe su tempi e coperture; 
oltre alle spettanze arretrate vi è il problema di comprendere quale sarà il futuro di questa platea, anche alla luce del nuovo quadro degli ammortizzatori sociali determinatosi con l'approvazione del cosiddetto jobs act; 
in particolare, si pone la questione della fase di transizione tra vecchio e nuovo regime per coloro con più di tre anni di mobilità in deroga; 
sarebbe impensabile avere per soggetti aventi la stessa condizione trattamenti diversi da regione a regione; 
tra piani di formazione, sostegni regionali al reddito, forme sperimentali di reddito minimo, si rischia di aprire un oggettivo caos di gestione delle suddette criticità –: 
se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare con la massima urgenza per pagare le spettanze arretrate, senza aggravio di tassazione, e affrontare la questione per il futuro della citata platea, in considerazione delle nuove norme e della fase di transizione tra i diversi regimi degli ammortizzatori sociali al fine di garantire una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale e tenuto conto della drammaticità della situazione in cui si trovano in questo momento tali lavoratori e le loro famiglie.