Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
come noto, Anpal servizi s.p.a., già Italia lavoro, è una struttura «in house» dell'Anpal, la quale è sottoposta all'indirizzo e alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; il presidente di Anpal è anche amministratore unico di Anpal servizi s.p.a.;
Anpal servizi s.p.a. promuove azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, fornendo assistenza tecnica a centri per l'impiego e a enti locali;
il personale a tempo determinato in forze ad Anpal servizi s.p.a. ammonta attualmente a 654 unità, selezionate con procedure ad evidenza pubblica, possiedono esperienza pluriennale e competenze specifiche nel campo delle politiche attive del lavoro; tuttavia, le somme stanziate dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, permetterebbero la stabilizzazione soltanto di poche decine di lavoratori;
l'amministratore unico di Anpal servizi s.p.a., Domenico Parisi, ha annunciato nel mese di luglio 2019 la possibilità di stabilizzare soltanto 400 lavoratori precari;
il decreto-legge n. 101 del 2019 reca, all'articolo 4, la modifica della disciplina sull'impiego di uno stanziamento già vigente, pari ad 1 milione di euro annui a decorrere dal 2019, relativo ad ulteriori spese di personale di Anpal servizi s.p.a. In particolare, la riformulazione sopprime le indicazioni circa l'espletamento di procedure concorsuali riservate per titoli ed esami, riferendosi soltanto ad ulteriori spese di personale; tuttavia, tale stanziamento appare comunque insufficiente anche a raggiungere gli obiettivi annunciati dall'amministratore unico;
non è stato ancora presentato il piano industriale dell'azienda;
i lavoratori di Anpal servizi s.p.a. rappresentano oggi l'unica struttura di livello nazionale preparata a gestire forme moderne di politiche attive del lavoro e stanno seguendo fin dalla sua nascita la prima applicazione del reddito di cittadinanza –:
se intenda verificare e attuare la possibilità di iniziative volte alla stabilizzazione per tutti i 654 lavoratori precari di Anpal servizi s.p.a., al fine di non disperdere le competenze e l'esperienza da loro accumulate e di potenziare le strutture nazionali per le politiche attive del lavoro, nell'ottica di un miglioramento progressivo dei sistemi di collocamento, di incontro fra domanda e offerta di lavoro e di miglior funzionamento degli strumenti previsti dal reddito di cittadinanza.
Seduta del 9 ottobre 2019
Illustrazione di Debora Serracchiani, risposta della Ministra del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, replica di Chiara Gribaudo
DEBORA SERRACCHIANI: Grazie Presidente. Signora Ministro, parliamo di un tema che lei so conoscere ed è un tema che ha interessato questo Parlamento da tempo: noi oggi vorremmo trovare una soluzione, parlo in particolare di Anpal Servizi, che è una società controllata da Anpal. Noi abbiamo fatto un investimento importante in questi mesi e stiamo continuando a fare un investimento altrettanto importante nelle politiche attive del lavoro.
Ebbene, ci sono 654 persone che sono precarie, che hanno diritto ad una stabilizzazione e noi vorremmo chiederle appunto con questa interrogazione di darci qualche indicazione utile, che possa essere appunto utile a queste persone al fine di verificare se non ci siano le possibilità di stabilizzarli per utilizzare le competenze, le esperienze e le capacità che questi 654 lavoratori e lavoratrici hanno e che possono mettere a disposizione di Anpal.
NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie Presidente, la vicenda dei lavoratori precari di Anpal servizi, sollevata dall'onorevole interrogante, è ben nota al mio Ministero, che sin dal primo momento ha posto in essere ogni misura idonea per affrontarla in modo organico e risolutivo.
Prima di tutto è opportuno sottolineare che la questione affonda le proprie radici nella mancanza di visione ascrivibile alle passate gestioni dell'agenzia, infatti è tangibile che il precariato in Italia Lavoro S.p.A., oggi Anpal Servizi S.p.A., nasce dall'inizio degli anni 2000.
Dai dati in nostro possesso sono oggi presenti in azienda 91 tra collaboratori e lavoratori a tempo determinato con almeno quindici anni di anzianità, 113 con almeno dieci anni, 304 con almeno cinque anni.
Per consentire all'Agenzia di intervenire nei prossimi mesi a tutela dell'attuale forza lavoro, l'intervento normativo previsto dal decreto n. 101 del 2019 ha eliminato il limite di un milione di euro, al fine di procedere ad un maggior numero di assunzioni; la norma infatti prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per il suo funzionamento e un milione per le spese di personale, al quale potranno aggiungersi le altre fonti di finanziamento.
Tuttavia, al momento, il Ministero non ritiene priva di dubbi la possibilità di attivare una procedura di stabilizzazione intesa come automatica trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Da un punto di vista normativo, infatti, la trasformazione automatica non deve violare i principi del decreto legislativo n. 165 del 2001, a cui devono attenersi anche le società a controllo pubblico.
Inoltre, lo stesso regolamento interno di Anpal Servizi, adottato nel 2017, non è mai stato sottoposto all'approvazione del cda di Anpal: risulta infatti in corso un'indagine aperta nel dicembre 2017 dalla procura della Corte dei conti nei confronti della stessa agenzia.
Ad oggi una soluzione che si sta delineando come percorribile, in coordinamento con la funzione pubblica, è quella di procedere, in accordo con il nuovo piano industriale di Anpal Servizi, che sarà varato a breve, a bandire un concorso in parte riservato al personale già dipendente.
Conclusivamente, fermo l'impegno a fornire risposta alla problematica evidenziata dall'onorevole interrogante, non posso fare a meno di evidenziare che la complessità della stessa, anche per effetto dell'indagine contabile in corso, impone il compimento delle più scrupolose verifiche anche in coordinamento con il Dipartimento della funzione pubblica.
CHIARA GRIBAUDO: La ringrazio Presidente e soprattutto ringrazio la signora Ministra.
È credo la sesta volta che portiamo, come gruppo parlamentare, in quest'Aula il problema dei precari, che sappiamo che viene ovviamente da lontano, ma non abbiamo mai smesso di batterci, perché sono 654 persone preparate e formate e sono quelli che dovrebbero accompagnare la lotta alla disoccupazione.
Quindi le risposte che lei ha dato ci rassicurano, perché significa che ci sarà un decreto ad hoc e questo è esattamente quello che serve per parlare con queste lavoratrici e questi lavoratori, perché le risposte loro se le aspettano e se le aspettano soprattutto da questo Governo.
Ovviamente sono le persone che devono essere in qualche modo accompagnate rispetto a dei processi necessari, ce ne rendiamo conto:
Riteniamo fondamentale e come lei saremo soddisfatti quando, insieme, avremo risolto il problema, per cui la ringrazio intanto per questa risposta e sappia che noi saremo qui per cercare di dare a queste persone la dignità che meritano, visto che loro lavorano per combattere la disoccupazione, sono altamente formate e si meritano questa stabilizzazione, grazie Ministra.