Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
molta attenzione e preoccupazione ha suscitato tra le famiglie con figli in età preadolescenziale e adolescenziale la diffusione del pericolosissimo gioco conosciuto come «Blue whale» o «Balena blu»;
si è appreso successivamente che i video che ne hanno creato l'alone di curiosità e suggestione risultano essere non veritieri;
questo però non è stato sufficiente a disinnescare il fenomeno, in quanto diversi casi di cronaca hanno purtroppo riportato forme di emulazione di questa pratica virale che si è diffusa rapidamente tra la popolazione giovanile con centinaia di segnalazioni su tutto il territorio nazionale;
la fenomenologia di questo pericolosissimo gioco e le modalità di diffusione anche su basi non veritiere preoccupa non poco e richiedono una attenta sensibilità da parte delle istituzioni competenti –:
quali misure il Ministro interrogato, grazie all'attività della polizia postale, intenda promuovere al fine di contrastare la diffusione di simili fenomenologie e quali iniziative intenda adottare, anche in raccordo con il mondo della scuola, per una più incisiva attività di informazione rispetto ai pericoli della rete.
Seduta del 21 giugno 2017
Illustra e replica Stefania Covello, risponde Marco Minniti, Ministro dell'Interno
Illustrazione
Grazie, signor Presidente. Onorevole signor Ministro Minniti, credo che tutti, e in particolare chi onestamente sta a casa, abbiano sentito parlare nelle ultime settimane del fenomeno Blue whale, balena blu, in particolare quelle famiglie di bambini, di ragazzi, di adolescenti, che vanno dalle scuole elementari fino all'età adolescenziale che devono fare i conti con forti preoccupazioni su un gioco assurdo che ha assunto dimensioni virali in pochissimo tempo. Video diffusi che poi abbiamo saputo non essere veritieri, ma che avevano già creato danni tra i giovani. Si tratta di una escalation di perversione che rischia di portare al suicidio: su questo, è di qualche giorno fa la notizia anche di un primo indagato.
Chiediamo, quindi, al signor Ministro e al Governo di sapere quali iniziative, attraverso la polizia postale, si intenda assumere per contrastare questo fenomeno e per allertare le famiglie dei giovani sui rischi veri della rete.
Risposta del governo
Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questi ultimi mesi la Polizia postale e delle comunicazioni è impegnata tanto d'iniziativa, che sulla base di specifiche segnalazioni, a valutare attraverso il monitoraggio della rete Internet l'effettiva portata del fenomeno del Blue whale che desta allarme sociale e ha avuto una vasta eco sugli organi di informazione. Tale pratica avrebbe come obiettivo per chi la conduce in rete, in qualità di curatore, di coinvolgere i partecipanti in atti di autolesionismo, inducendo comportamenti sempre più pericolosi fino a determinare nelle vittime intenzioni suicide. L'attività della Polizia postale e delle comunicazioni mira a identificare persone, o gruppi di persone, eventualmente coinvolti in tale fenomeno, per prevenire l'esposizione di bambini e ragazzi ad un rischio per la loro incolumità connesso alla frequentazione della rete.
Nel contempo, ai medesimi fini, viene svolta una raccolta centralizzata di tutte le segnalazioni. Sono state ricevute finora dalla Polizia postale e delle comunicazioni circa 170 segnalazioni relative al fenomeno. Gli accertamenti disposti volti alla tempestiva localizzazione delle vittime e alle verifiche investigative tecniche necessarie, hanno fatto emergere che la percentuale dei casi qualificanti ipotesi di reato, come l'istigazione al suicidio o il procurato allarme, è inferiore al 5 per cento delle segnalazioni pervenute.
Informo che nel portale del commissariato di pubblica sicurezza online è stata resa operativa una stanza virtuale dedicata per rivolgere consigli ai genitori e ai ragazzi e a illustrare i pericoli emergenti in rete, ad agevolare le segnalazioni e a sensibilizzare gli utenti, anche grazie all'ausilio specialistico di psicologi della Polizia di Stato. È, peraltro, evidente che la prevenzione di qualsiasi forma di uso distorto e pericoloso del web che costituisce espressione di disagio e vulnerabilità giovanile, compreso il fenomeno in esame, richiede anche il coinvolgimento attivo del mondo della scuola, delle famiglie e dell'associazionismo. In tal senso, la tematica della Balena blu è stata inserita nella campagna che gli uffici della citata struttura specialistica della Polizia di Stato svolgono nelle scuole per un uso consapevole del web.
Concludo ribadendo il costante impegno per prevenire e contrastare la diffusione di tale fenomeno, assicurando che i contenuti di rilevanza penale ad esso eventualmente connessi rinvenuti all'interno degli spazi e servizi di comunicazione online saranno prontamente riferiti all'autorità giudiziaria.
Replica
Grazie. Nel ringraziare il Ministro Minniti che, come sempre, ci delucida in maniera esaustiva, chiara e nei dettagli, anche a nome del gruppo parlamentare del PD e dei colleghi firmatari insieme a me di questo question time, voglio ringraziare quanti quotidianamente lavorano per contrastare i pericoli che vengono dalla rete, in particolare gli uomini della Polpost, una specialità che merita attenzione.
Ringrazio il Ministro, come dicevo prima, per la grande sensibilità e la risposta puntuale. Da madre, prima che da parlamentare, sono preoccupata. La velocità con cui alcuni fenomeni si diffondono in rete assumono le dimensioni di pandemia e spesso siamo impotenti e incapaci di attivare le contromisure perché non conosciamo la portata del fenomeno.
La rete è una grandissima opportunità, ma nasconde tante insidie. Per questo, dopo aver approvato la legge sul cyberbullismo, chiediamo che presso le scuole e i centri di aggregazione giovanili, come bene ha detto il Ministro, si affronti il tema della rete sotto tutti i profili per avere quegli anticorpi necessari ad assicurare un'azione di discernimento vera, che sappia tenere lontani i pericoli.
Siamo assolutamente convinti che il Governo farà la sua parte e periodicamente chiederemo al Ministro di riferire in Parlamento per monitorare questi fenomeni e dare, quindi, alle famiglie e ai giovani gli strumenti di difesa rispetto alle minacce possibili. Sappiamo che alcune situazioni sono state anche enfatizzate, la politica invece vuole portare alla realtà delle situazioni ed essere attenta. Grazie ancora, buon lavoro, attenderemo le ulteriori notizie.