01/10/2014
Nicodemo Oliverio
Sani, Fiorio, Mongiello, Luciano Agostini, Antezza, Anzaldi, Carra, Cenni, Cova, Covello, Dal Moro, Marrocu, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Tentori, Terrosi, Venittelli, Zanin, Martella, Rosato e De Maria
3-01059

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   come il Ministro interrogato ha illustrato nella conferenza stampa della scorsa settimana, nei primi 8 mesi del 2014 gli organi di controllo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali hanno operato oltre 60 mila controlli e sequestri per 32 milioni di euro;
   il sistema dei controlli sull'agroalimentare, basato sull'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, il Corpo forestale dello Stato, i carabinieri del nucleo antifrode e la Capitaneria di Porto, sta incrementando costantemente l'attività di tutela del patrimonio agroalimentare italiano;
   a livello europeo, il meccanismo di tutela ex officio delle produzioni agroalimentari di qualità di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta, che vede il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali maggiore attore tra tutti i Paesi europei, sta già dando importanti risultati e molti sono già i casi attivati di tutela per alcuni fondamentali prodotti del made in Italy quali il parmigiano reggiano, l'aceto balsamico di Modena, il prosciutto San Daniele, i kit di mozzarella cheese, parmesan, romano ed altri;
   in queste ore il Ministro interrogato sta presiedendo il vertice informale dei Ministri dell'agricoltura dell'Unione europea a Milano;
   nel predetto vertice potranno essere affrontati temi legati al cosiddetto «cibo vero» ed alla sicurezza alimentare, che saranno alla base dell'evento Expo 2015;
   grazie al pacchetto qualità del 2012, ottenuto con il determinante impulso dell'Italia, le produzioni agroalimentari di qualità sono da considerarsi non più semplici prodotti agricoli o «cibo», ma patrimonio culturale dell'Unione europea, la cui tutela è direttamente prevista dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
   in tale contesto è particolarmente importante la lotta alla contraffazione sul web dei prodotti italiani, che sta avendo in questi mesi un impulso nuovo grazie anche ad importanti collaborazioni tra il delle politiche agricole, alimentari e forestali e alcuni player dell’e-commerce, come illustrato nella predetta conferenza stampa;
   alla luce della strategicità del settore agroalimentare nell’export italiano, le azioni a tutela dei prodotti italiani sono assolutamente strategiche per un solido rilancio dell'economia –:
   cosa intenda fare il Governo per aumentare la cooperazione europea in funzione della maggiore tutela del patrimonio agroalimentare italiano, quali strumenti intenda varare per un'incisiva tutela dei prodotti italiani anche nell’e-commerce e se nel corso del vertice informale dei Ministri dell'agricoltura dell'Unione europea a Milano il Ministro interrogato abbia potuto avere scambi di opinione al riguardo anche in prospettiva di Expo 2015.
 

Seduta del 1 ottobre 2014

Illustra Colomba Mongiello, risponde Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, replica Nicodemo Oliverio

Illustrazione

Signor Presidente, signor Ministro, la contraffazione alimentare è un vero e proprio sistema economico con forti connotati criminali che costa alle aziende miliardi di euro di fatturato, la perdita di oltre centomila posti di lavoro. A subirne gli effetti sono le imprese che producono qualità a costo di enormi sacrifici e i consumatori, la salute dei quali è messa a rischio dalla spregiudicatezza degli agropirati. Lei stesso, in conferenza stampa, due giorni fa, ha fornito i risultati dei primi otto mesi di attività di controllo degli organismi del MiPAAF che hanno operato oltre sessantamila controlli e sequestri per 32 milioni di euro. Il Parlamento anch'esso ha legiferato a difesa del made in Italy, cito fra tutte la legge salva olio; a livello europeo il meccanismo ex officio, fortemente voluto dall'Italia, sta dando i primi risultati insieme al pacchetto qualità che ha considerato l'agroalimentare non solo cibo, ma patrimonio culturale dell'Unione europea.
  Ciò che le chiediamo, Ministro, è cosa intenda fare il Governo per aumentare la cooperazione europea in funzione della maggiore tutela del patrimonio agroalimentare italiano. E quali strumenti intenda varare per incidere fortemente sulla tutela del nostro prodotto anche sulla contraffazione via web e se, nel corso del vertice informale di Milano, il Ministro abbia potuto avere scambi di opinione verso Expo 2015.

Risposta

Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, la tutela ex officio delle nostre produzioni di qualità, a meno di un anno dall'attivazione in Italia, si è mostrata molto efficace, diffondendo in Europa la consapevolezza che la lotta alla contraffazione appare indispensabile per lo sviluppo dell'economia. Il nostro Paese si è posto al centro di un'intensa opera di sensibilizzazione; accanto a questa attività di vigilanza e controllo contro gli usi illeciti delle denominazioni tutelate italiane, abbiamo avviato una fitta comunicazione con gli altri Stati membri con l'intento di conoscere al meglio gli aspetti patologici del problema. Su iniziativa dell'Italia, è stato attivato un gruppo di lavoro con alcuni Paesi mediterranei maggiormente interessati alla salvaguardia delle denominazioni tutelate, onde condividere i risultati ottenuti nel contrasto alle frodi.
  L'obiettivo ultimo, però, è quello di coinvolgere tutti gli Stati membri e creare un tavolo permanente dove avere costantemente contezza delle problematiche emerse, delle strategie comuni poste in essere e dei risultati conseguiti. A questo riguardo, tengo a evidenziare come il sistema dei controlli in campo agroalimentare rappresenti proprio uno dei punti di forza e di grandezza del made in Italy ed è stato certificato anche nell'ultimo audit della Commissione europea. Questo sistema di controlli costituirà il punto di partenza del Forum internazionale sui controlli agroalimentari in programma a Milano nel marzo del 2015, dove saranno riunite tutte le strutture di controllo europee in tema di tutela del settore agroalimentare, per il confronto e il potenziamento degli strumenti di contrasto alle frodi; evento propedeutico anche ad Expo Milano 2015.
  Nel corso della riunione informale dei Ministri dell'agricoltura europea tenutasi proprio ieri a Milano, ho avuto modo di sottolineare ai colleghi l'importanza di questo appuntamento a cui verranno invitate tutte le autorità nazionali responsabili in materia di lotta alla contraffazione. In proposito, ritengo anche utile segnalare all'Aula la decisione proprio di oggi della Commissione europea di avviare una procedura di infrazione contro il sistema di etichettatura inglese a semaforo, anche su nostro impulso. Anche il commercio sul web rappresenta senza dubbio, per noi, una sfida fondamentale, tanto più in considerazione della crescita del mercato e-commerce agroalimentare.
  Lo scorso maggio, proprio per la tutela delle nostre produzioni di qualità sul web, la nostra amministrazione e la piattaforma e-commerce eBay hanno siglato insieme un protocollo di intesa che ha già dato importanti e innovativi risultati. L'idea nostra è sviluppare ulteriormente questi strumenti, allargando le maglie dell'operatività della convenzione, con la consapevolezza che questa è solo la prima sperimentazione utile e fa scuola su tutto il fronte europeo.

Replica

Signor Presidente, l'attenzione che il Ministro Martina sta dedicando ai temi della contraffazione nel mercato agroalimentare assicura, senza dubbio alcuno, un sostegno reale a quanti operano nella filiera. Tuttavia, serve un impegno dal respiro sovranazionale, perché i danni all'economia italiana sono sempre più spesso provocati da condotte pericolose messe in atto in altri Paesi.
  Per questo, è necessario guardare alla cooperazione internazionale come ad una rete essenziale per lo scambio di informazioni in possesso dei singoli Stati. I flussi commerciali e le materie prime provenienti dall'estero devono essere resi pubblici. Nessuno dovrebbe dimenticare che tutti noi paghiamo per queste frodi quando il cibo contraffatto è ormai giunto sulle nostre tavole, ed è tardi. La rete Internet, purtroppo, sdogana valanghe di prodotti alimentari contraffatti e l'organismo internazionale ICANN consente a chiunque di utilizzare i nomi a dominio «vin» o «wine» come semplici termini generici, con il rischio che vengano messi in circolazione prodotti che richiamano falsamente le eccellenze italiane. Eppure, l'origine dei prodotti e delle materie prime costituisce l'elemento imprescindibile nel riconoscimento e nella commercializzazione delle produzioni a denominazione di origine o IGP. Ma soprattutto, rappresenta l'informazione sulla base della quale il consumatore decide di acquistare. Positiva, poi, è la norma del «decreto competitività» che attribuisce al MiPAAF il compito di condurre una consultazione pubblica tra i consumatori per valutare in quale misura venga percepita come significativa l'indicazione relativa al luogo di origine o di provenienza del prodotto alimentare e della materia prima agricola utilizzata nella produzione delle stesse o quando l'omissione delle medesime indicazioni sia ritenuta ingannevole.Anche per questo, al ministro Martina il Parlamento non farà mancare il massimo sostegno possibile. Signor Presidente, siamo soddisfatti anche per le risposte concrete che ha fornito il Ministro ai colleghi che ci hanno preceduto.