Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il 17 gennaio 2017 Trenitalia ha comunicato l'aumento del costo degli abbonamenti per le linee ferroviarie ad alta velocità che, da Nord a Sud del Paese, si aggira attorno al 35 per cento;
sulla tratta Torino-Milano, ad esempio, lunga 153 chilometri e che conta circa 1.600 abbonati, l'abbonamento mensile passa da 340 a 459 euro; la Roma-Napoli, invece, lunga 213 chilometri e che conta circa 2.000 abbonati, rincara da 356 euro a 481 euro;
questi sono solo due esempi dell'insostenibilità del costo degli abbonamenti, che hanno scatenato le proteste degli utenti, rappresentati dal Comitato nazionale pendolari alta velocità e Federconsumatori;
a seguito di numerosi solleciti del Parlamento, del Governo e delle regioni, il 25 gennaio 2017 l'amministratore delegato di Trenitalia ha sospeso, a partire dal mese di marzo 2017, il rincaro degli abbonamenti, paventando però un reintegro di essi dal mese di giugno 2017;
la questione abbonamenti è annosa ed incrocia temi come i servizi a mercato ed il servizio universale, la legislazione nazionale ed europea, nonché chiama in causa l'Autorità garante della concorrenza e del mercato e l'Autorità di regolazione dei trasporti, quest'ultima a parere degli interroganti ondivaga circa il da farsi e poco incisiva nella tutela dei passeggeri;
inoltre, la questione di fruibilità delle linee ad alta velocità, costruite con soldi pubblici, ma destinate quasi esclusivamente per servizi a mercato, stride con i cambiamenti che i treni rapidi hanno introdotto nella società italiana, di cui il pendolarismo è il più evidente fenomeno;
tale fenomeno è tutt'altro che marginale, come Trenitalia ha provato a far passare: infatti, si stima che i pendolari sulle tratte ad alta velocità siano circa 10.000. Anche qui, sarebbe utile maggiore chiarezza sui numeri reali da parte dell'azienda –:
quali siano le azioni di tutela che si intendano intraprendere a favore di una categoria di persone economicamente e socialmente molto penalizzate dal suddetto rincaro, fermo restando il poco tempo a disposizione per intervenire - così come indicato dall'amministratore delegato di Trenitalia - e, al contempo, se non si ritenga che le possibili soluzioni possano coinvolgere anche l'altro operatore in concessione sulle linee ad alta velocità, la Nuovo trasporto viaggiatori, che, unilateralmente, non eroga più il servizio in abbonamento.
Seduta dell'8 febbraio 2017
Illustrazione di Anna maria Carloni, risposta del governo di Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, replica di Matteo Mauri
Illustrazione
Grazie Presidente. Signor Ministro, lo scorso 17 gennaio, Trenitalia ha comunicato l'aumento del costo degli abbonamenti per le linee ferroviarie ad alta velocità, che da nord a sud si aggira intorno al 35 per cento.
Tali insostenibili aumenti hanno scatenato le proteste degli utenti, rappresentati unitariamente oggi dal Comitato nazionale pendolari alta velocità. Pochi giorni dopo, a seguito di numerosi solleciti delle istituzioni, l'amministratore delegato di Trenitalia ha sospeso, a partire dal prossimo mese di marzo, il rincaro degli abbonamenti, paventando però un reintegro di essi dal mese di giugno.
Chiedo, pertanto, quali siano le azioni di tutela che si vogliono intraprendere, a favore di una categoria di persone economicamente e socialmente molto esposte dal suddetto rincaro, fermo restando il poco tempo a disposizione per intervenire – così come indicato dalla stessa Trenitalia, – e, al contempo, se non si ritenga che le possibili soluzioni possano coinvolgere anche l'altro operatore in concessione sulle linee alta velocità, la nuova Trasporto Viaggiatori che unilateralmente non eroga più il servizio in abbonamento.
Risposta del Governo
Grazie onorevole Carloni, grazie Presidente. Certo il tema è molto delicato, quello del pendolarismo, attiene in un qualche modo al tema del trasporto pubblico locale che veniva accennato precedentemente e su cui questo Governo – mi permetto di ricordarlo – ha determinato una svolta storica perché abbiamo stanziato 4 miliardi e 300 milioni per il rinnovo di tutto il parco autobus circolante. Vi è una gara per sostituire tutti i treni regionali aperta da oltre 4 miliardi, quindi un'inversione di tendenza vera. Ci sono fenomeni anche però, non solo nel trasporto pubblico regionale, ma anche nei servizi al mercato, che stanno affermandosi come fenomeni di pendolarismo vero e proprio, quindi che andrebbero rivalutati in una nuova ottica. Stiamo però dentro in questo momento ad un segmento di mercato liberalizzato, nel quale Trenitalia è l'unica impresa peraltro ad avere offerto spontaneamente questo tipo di servizio, quindi alla sua domanda se non ritengo che NTV debba anche lei offrire il servizio in abbonamento, la mia risposta è: «sì», ritengo di sì, non è obbligata, come non è obbligata Trenitalia, ma ritengo assolutamente di sì, perché credo che questo stia diventando ormai un fenomeno di spostamento reale di persone che lavorano. L'Autorità di regolazione dei trasporti, peraltro, ha adottato la delibera sugli abbonati del trasporto ferroviario – come lei sa l'Autorità è deputata a regolare questo tipo di problematiche – e non ha previsto un obbligo di fornire servizi in abbonamento, né avrebbe potuto prevedere tale obbligo sulla base del diritto vigente, essendo appunto a servizio di mercato. Quindi da parte nostra pensiamo che si debba affrontare il tema in maniera strutturale, cioè bisogna che l'azienda Trenitalia affronti il tema in maniera strutturale, preparandosi a offrire all'interno degli obblighi anche con contribuzione pubblica questo tipo di servizio. È questo il tavolo che abbiamo attivato, una soluzione cioè che vada a regime perché oggi riguarda 7.000 persone, ma è presumibile che queste persone aumentino nel corso degli anni e quindi credo che non possa più essere affrontato rispondendo: «è il mercato bellezza», perché questo è un mercato che non ci piace, nel senso che non tiene presenti le esigenze dei lavoratori. La seconda questione è quella di fermare, temperare l'aumento. Lei sa però che questo sconto rispetto al prezzo reale varia dal 70 all'80 per cento rispetto al prezzo pieno del biglietto e l'attuale abbonamento è il 70-80 per cento scontato. Io ho ritenuto e ritengo che l'aumento fatto sia assolutamente sproporzionato e non adatto in una volta sola, quindi abbiamo subito chiesto di ridurre del 50 per cento questo aumento. Quanto vi è stato pagato in più a febbraio verrà rimborsato a partire da domani, dal 9 di febbraio, quindi vorrei tranquillizzare gli utenti di questa cosa e credo che vada individuato un percorso tariffario che tenga presente l'evoluzione a regime che intendiamo dare al punto di fare assumere un pezzo di questo servizio dentro agli oneri anche parzialmente a carico del pubblico, così come avviene in gran parte degli altri servizi.
Replica
Grazie, Presidente. Signor Ministro, le sue parole ci rassicurano perché noi siamo tra quelli che hanno sempre pensato che lo sviluppo del sistema dell'Alta velocità avrebbe rappresentato un passo in avanti molto consistente per il nostro Paese. La verità è che in questi anni tante città si sono avvicinate. Sappiamo ormai che le distanze non si misurano in chilometri, ma si misurano in tempi e tante
persone hanno fatto scelte di vita, hanno potuto approfittare di possibilità di lavoro o di studio che fino a ieri non sarebbero state possibili se non con grandi sacrifici anche personali che coinvolgevano magari anche i familiari. Oggi noi abbiamo un'Italia che, non ancora completamente, ma per molti tratti è più vicina e di conseguenza intervenire – come lei ha detto che si sta facendo – per cercare di alleviare la posizione di quei tanti, quei tantissimi, potenzialmente ancora di più, per cui potrebbero essere ancora più liberi nelle loro scelte di vita da qui in avanti, va nella giusta direzione. Come credo che lei abbia fatto bene anche a ricordare quanto si è fatto soprattutto negli ultimi anni sul tema ferroviario, sul tema dei pendolari e – aggiungo – sul tema ferroviario in generale, compreso il trasporto merci che è un altro elemento importante per il nostro Paese e di quanta attenzione si stia dando alla vita dei singoli cittadini. E penso anch'io – mi fa piacere che lei l'abbia detto – che in qualche modo, vista la condizione particolare di servizio liberalizzato e di mercato, il pubblico, lo Stato in questo caso, debba intervenire direttamente per cercare di mettere i cittadini, i pendolari in questo caso, nelle migliori condizioni possibili senza gravare sui costi d'impresa. Rispetto a NTV io penso che tutti coloro che offrono quel servizio – parlo di treni Alta Velocità, ma potrei parlare anche di un servizio pubblico o privato sul territorio – debbano fare la propria parte, di conseguenza garantire la possibilità ai cittadini di potersi spostare con costi inferiori, soprattutto perché garantiscono grandi continuità di spostamento e, di conseguenza, magari per alcune compagnie ferroviarie che oggi hanno qualche difficoltà in più nei coefficienti di adempimento dei treni potrebbe essere anche un aiuto. Di conseguenza, io credo che sia utile che nei tempi possibili sì provi ad andare in questa direzione, a identificare le risorse necessarie per arrivare a questo obiettivo perché credo che rientri dentro una filosofia, dentro una logica che è quella giusta e che soprattutto è quella che è stata interpretata da questo Governo.