08/05/2015
Michele Anzaldi
3-01484

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: 
l'incendio che si è sviluppato nella notte tra il 6 e il 7 maggio presso il terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino ha provocato la paralisi dello scalo notevoli disagi ai passeggeri; 
non appena saranno terminate le attività di messa in sicurezza e l'aeroporto avrà ripreso la sua piena funzionalità sarà indispensabile fare piena luce sulle cause del rogo nonché sulle ragioni di un evidente limite registrato e cioè l'assenza di un piano di emergenza di fronte a simili evenienze che tutelasse i passeggeri; 
l'aeroporto di Fiumicino vede il passaggio giornaliero di circa 500-800 voli, tra decolli e arrivi ed ospita velivoli come Airbus A380 da 600 passeggeri che caricano anche 300mila litri di cherosene; 
bene ha fatto il Ministro Delrio a chiedere di anticipare a prima possibile la riapertura, per cercare di ridurre i disagi per i passeggeri; 
viene da chiedersi perché la società privata che ha la responsabilità di gestire lo scalo non avesse dei piani in grado di affrontare con maggiore prontezza un evento come quello accaduto questa notte; 
è altresì da verificare se le autorizzazioni e le concessioni relative alle attività presenti all'aerostazione in riferimento all'impiantistica siano in regola anche rispetto a regimi di deroga in considerazione dei lavori di ammodernamento in essere; 
in particolare, occorre verificare se corrisponda al vero che alcune aree dell'aeroporto, siano prive delle autorizzazioni previste dalla normativa europea, vedendo garantita l'operatività solo grazie a regimi di deroga che le classificherebbero come aree cantierabili; 
tali deroghe, in vigore fino al 2016, individuerebbero tali aree come interessate da lavori in corso, in modo da permettere, comunque, lo svolgimento di attività lavorative; 
sono, quindi, evidenti le anomalie che inducono a non poca preoccupazione anche in riferimento agli eventi che la città di Roma si appresta a vivere, come il Giubileo della misericordia, che vedranno milioni di pellegrini giungere via aereo nella capitale –: 
se e quali iniziative il Ministro intenda adottare per verificare quanto riportato in premessa e le ragioni di simili anomalie nella gestione di questa emergenza nonché quali misure intenda varare al fine di rendere maggiormente sicuro l'aeroporto di Fiumicino, anche in vista degli imminenti eventi di richiamo mondiale.