12/04/2017
Maria Coscia
D'Ottavio, Ghizzoni, Carocci, Malpezzi, Rocchi, Sgambato, Ascani, Bonaccorsi, Blazina, Coccia, Crimì, Dallai, Malisani, Manzi, Narduolo, Pes, Rampi, Ventricelli, Martella, Cinzia Maria Fontana e Bini
3-02950

Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:
   il Governo ha stanziato negli ultimi tre anni ingenti risorse per la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare scolastico italiano;
   in particolare, con l'articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, sono stati stanziati 40 milioni di euro annui a decorrere dal 2014 e fino al 2044, quali contributi pluriennali per la stipula di contratti di mutuo per il finanziamento di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico;
   inoltre, con la legge 13 luglio 2015, n. 107, le risorse di cui all'articolo 10 del citato decreto-legge n. 104 del 2013, sono state incrementate di 10 milioni di euro annui per la realizzazione di un ulteriore piano di edilizia scolastica;
   a seguito di tali stanziamenti lo Stato ha contratto mutui per il tramite delle regioni con la Banca europea per gli investimenti per un ricavo netto stimato di circa 1,3 miliardi di euro;
   dai dati reperibili sul sito internet del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il piano 2015 risulta avviato, mentre non risulta allo stato concluso l’iter di approvazione del piano 2016 –:
   quale sia lo stato di attuazione del predetto «Piano Bei» per gli anni 2015 e 2016, anche con riferimento al numero di interventi avviati, conclusi o in corso di esecuzione e se sia intervenuta l'autorizzazione in favore degli enti locali per l'avvio dei relativi appalti. 

Seduta del 12 aprile 2017

Illustrazione di Manuela Ghizzoni, risposta del governo di Valeria Fedeli, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca, replica di Umberto D'Ottavio

Illustrazione

Signor Presidente, la sicurezza dei nostri studenti, così come delle persone che lavorano nella scuola, è stata una priorità ed è una priorità dei Governi di questa legislatura e, infatti, prima con 40 e poi 50 milioni annui, per trent'anni, per i trent'anni futuri, lo Stato italiano pagherà un mutuo contratto con la banca BEI, per un totale di circa un miliardo e trecento euro. Queste ingenti risorse vanno a beneficio degli enti locali per potere ristrutturare e mettere in sicurezza le proprie scuole, secondo una programmazione triennale 2015-2017 redatta dalle regioni. Ecco, pertanto, chiediamo alla Ministra Fedeli quale sia lo stato di attuazione di questo piano BEI e in particolare quali siano gli interventi avviati, quelli conclusi o in corso di esecuzione.

Risposta del governo

Onorevole Ghizzoni, in merito ai quesiti da lei posti, non posso che confermare come l'edilizia scolastica sia una priorità del precedente e dell'attuale Governo. Ciò è dimostrato dalle ingenti risorse investite in edilizia scolastica negli ultimi anni attraverso il decreto cosiddetto del fare, lo sblocco del Patto per i comuni e per le province e le Città metropolitane, la legge n. 107 del 2015 per le scuole innovative, le indagini diagnostiche per prevenire fenomeni di crollo di solai e controsoffitti. A queste si aggiungono le risorse dei fondi strutturali del PON scuola, sia della vecchia programmazione 2007-2013, in fase di conclusione, che della nuova programmazione 2014-2020, circa 380 milioni, nonché i 350 milioni per l'efficientamento energetico gestiti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il complessivo piano del Governo ha consentito, quindi, di finanziare oltre 13.000 interventi, tutti monitorati e in cui i dati sono resi pubblici sul sito Internet del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca. Sicuramente l'investimento maggiore è stato il piano dei mutui BEI.

Si tratta di mutui contratti per conto dello Stato da parte delle regioni le cui rate di ammortamento vengono coperte dallo Stato e le cui risorse sono messe a disposizione da parte della Banca europea degli investimenti, con la quale sono stati stipulati due contratti di progetto da parte del Ministero. In particolare, con il primo piano 2015, di un valore complessivo di 905 milioni e avviato nel 2016, sono stati autorizzati 1.215 interventi; di questi interventi ne risultano ad oggi, dopo un anno, conclusi 721, mentre la restante parte risulta in corso di esecuzione. Attualmente la spesa certificata per i mutui BEI piano 2015 è pari a circa il 50 per cento della spesa erogabile, tenuto conto del montante autorizzato e delle economie di gara accertate. A dicembre 2016 sono stati autorizzati, con mio decreto, gli ulteriori 300 interventi a valere sul residuo di mutuo 2015, pari a circa 200 milioni, che saranno avviati nel corso di questa estate. Al riguardo ci tengo anche a sottolineare che è stato realizzato un apposito sistema di monitoraggio e di rendicontazione ritenuto dalla BEI la miglior buona pratica a livello europeo in materia di edilizia scolastica. Proprio la scorsa settimana una delegazione del Ministero è stata convocata presso la sede della BEI a Lussemburgo per illustrare tale sistema di qualità e gli stessi vertici della BEI lo hanno definito “unico in Europa”.

Il lavoro del Ministero ovviamente non finisce qui. Proprio in questi giorni ho firmato il decreto interministeriale di autorizzazione alla stipula dei mutui per il 2016 che consentirà l'avvio, per questa estate, di ulteriori 200 interventi per un importo di 238 milioni di euro.

Replica

Grazie, Presidente, e grazie, signora Ministro. Nel ritenerci soddisfatti della risposta sull'utilizzo dei mutui contratti con la Banca europea degli investimenti, riteniamo che lei abbia fatto molto bene a ribadire che gli sforzi fatti stanno per portare l'edilizia scolastica fuori dall'emergenza e la sicurezza è diventata, in questi anni, la questione principale e ci sono risultati positivi. Soprattutto, abbiamo verificato, anche nella sua risposta, che c'è bisogno di continuità e, quindi, anche di risorse certe. Molto bene la programmazione nazionale, molto bene l'osservatorio sull'edilizia e molto bene l'anagrafe dell'edilizia scolastica. Noi sappiamo che le competenze istituzionali sono dei comuni e delle province, ma gli enti locali hanno bisogno di essere aiutati ed è compito dello Stato garantire pari opportunità sul territorio nazionale anche sulla questione dell'edilizia scolastica. Ecco perché riteniamo che sia molto positivo che, nonostante le difficoltà economiche e finanziarie in cui versa il nostro Paese, l'attenzione al mondo della scuola rimanga una priorità. Sull'edilizia scolastica in questi anni Governo e Parlamento non solo hanno detto che era importante ma hanno fatto cose importanti. Lei ricordava 13 mila interventi. L'esclusione dal patto di stabilità e i mutui BEI sono un'esperienza da continuare. Continueremo anche noi con lei per sostenere tutto l'impegno possibile del suo Ministero per l'edilizia scolastica e per dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi edifici scolastici accoglienti e sicuri.