Agricoltura

Per gli agricoltori servono risposte, non vuote promesse

17/04/2019

 

NEL DECRETO DEL GOVERNO MANCA UNA VISIONE DI SISTEMA

 

Questo decreto è arrivato con un grandissimo ritardo, dopo essere sparito dai radar per due mesi. Situazione che tra l’altro sta diventando frequente.

Purtroppo non viene incontro alle richieste dei contadini, degli agricoltori, dei lavoratori della filiera agricola. Dispiace invece dover notare che, come ogni volta che la Lega va al governo, torna il tema delle quote latte. A danno di chi invece si è comportato correttamente.

In questo provvedimento ci sono molte bandierine. Ma dove sono, ad esempio, le risposte promesse da Salvini ai pastori sardi? Finita la campagna elettorale, spariscono tutte.

Prima si promettono aiuti agli agricoltori colpiti dalla Xilella e poi si fa marcia indietro, tradendo aspettative e necessità importanti.

Il Partito democratico  ha deciso di astenersi sul provvedimento perché - nonostante alcune nostre proposte siano state accolte - si doveva fare di più, si doveva fare meglio.

Manca in questo provvedimento una visione di sistema, non si capisce in che direzione si vuole andare, e con quali criteri vengono assegnate le poche risorse che ci sono.

Servono risposte serie per gli agricoltori italiani. 

Ci auguriamo che al Senato possa essere integrato e migliorato, perchè così non è sufficiente. 

 

CI STIAMO BATTENDO CONTRO LE ASTE A DOPPIO RIBASSO 

Ci stiamo battendo, e continueremo a farlo contro le aste a doppio ribasso.

Oltre all’emendamento al decreto emergenze in agricoltura, abbiamo presentato una proposta di legge per bloccare questa pratica purtroppo presente nel settore agro-alimentare, e contro il "sottocosto" di alimenti freschi nella grande distribuzione.

L’obiettivo è contrastare quello che c'è dietro i prezzi 'stracciati' di alcuni prodotti al supermercato ossia spesso illegalità, sfruttamento del lavoro e dell'ambiente.

Puntiamo inoltre a migliorare le cosiddette 'etichette parlanti', inserendo informazioni sulla provenienza delle materie prime e sul rispetto delle norme che hanno regolato il lavoro di quelle produzioni.