Giustizia

Immigrazione: meno emergenza, più sicurezza

12/04/2017

A pochi giorni dall’approvazione definitiva della legge sui minori stranieri non accompagnati che ha colmato una lacuna legislativa dai risvolti molto delicati, abbiamo approvato il decreto sull’immigrazione che, per la prima volta, affronta la questione del flussi migratori in modo strutturale.

Nessuna soluzione temporanea o emergenziale, dunque, ma misure organiche e procedimenti efficaci per affrontare e gestire il fenomeno migratorio nella sua estrema complessità.

Il testo si muove su due binari paralleli: garantire l’accoglienza e l’ asilo a chi ne ha effettivo diritto e rendere efficaci le espulsioni e i rimpatri di chi non ne ha i requisiti. Obiettivo di fondo: accorciare i tempi di entrambe le pratiche, nella consapevolezza che le lunghe attese, un limbo esistenziale e giuridico che dura mesi se non anni, non sono solo inaccettabili da un punto di vista della dignità umana, ma possono aumentare il rischio di comportamenti illegali.

 

DIRITTO DI ASILO: IL NUOVO ITER

Potenziamento degli organi preposti: le Commissioni Territoriali per l'asilo e i Tribunali che si occupano più spesso di immigrazione e protezione internazionale.

26 sezioni specializzate  presso i Tribunali: nei Tribunali sedi di Corte d’Appello sono istituite 26 sezioni specializzate in materia di immigrazione, cui verranno assegnati magistrati dotati di specifiche competenze o formati tramite specifici corsi.

250 assunzioni: il Ministero dell’Interno potrà assumere, tramite concorso, fino a 250 persone altamente qualificate per permettere alle Commissioni di fronteggiare il boom di domande di richiesta di asilo.

Nuovo modello processuale: la domanda di protezione interazionale viene analizzata dalla Commissione territoriale e prevede anche la videoregistrazione del colloquio (salvo che il richiedente asilo stesso chieda di non avvalersi della videoregistrazione per motivi di sicurezza o privacy); in caso di respingimento della domanda il richiedente asilo può ricorrere al giudice del Tribunale Ordinario e,  in ultima istanza, alla Cassazione, che dovrà esprimersi entro 30 giorni; il procedimento è trattato in camera di consiglio ed il giudice deve pronunciarsi sul ricorso entro 4 mesi (anziché 6 mesi com’era fino a ieri) e deve tenere conto delle informazioni sulla situazione socio-politica-economica del Paese di provenienza del richiedente asilo; grazie all’uso della videoregistrazione non è prevista una seconda audizione dell’interessato salvo il caso in cui lo richieda lui stesso.

Integrazione dei migranti nel tessuto sociale: il testo prevede espressamente la possibilità di promuovere, attraverso intese con i Comuni, ogni iniziativa utile all'implementazione dell'impiego di richiedenti protezione internazionale, su base volontaria, in attività socialmente utili che favoriscano la conoscenza da parte dei migranti del contesto sociale in cui sono ospitati e la formazione di una coscienza della partecipazione.

 

RIMPATRI ED ESPULSIONI: PROCEDURE EFFICACI

Procedure di identificazione:  individuate, in modo chiaro e definito, le sedi e le modalità operative per le procedure di identificazione, registrazione e rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico.

Scambio di dati informatici: è prevista l’interconnessione del Sistema Informativo Automatizzato (SIA) del Dipartimento della pubblica sicurezza con le banche dati delle forze di polizia e con il sistema per la gestione dell’accoglienza.

Centri di Permanenza per il Rimpatrio:  al posto dei CIE si introduce una rete di strutture, più piccole in termini di capienza (100 posti circa) ma più numerose e distribuite in tutte le regioni in aree facilmente raggiungibili.

Disciplina delle visite: ferme restando le condizioni di trattenimento che assicurino l’assoluto rispetto della dignità della persona, ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio si applicano d’ora in avanti le disposizioni che disciplinano le visite da parte di alcuni soggetti istituzionali negli istituti penitenziari, cioè senza necessità di autorizzazione.

Effettività dei provvedimenti di espulsione:  viene previsto il rito abbreviato per i ricorsi contro i provvedimenti di espulsione emessi per motivi di ordine pubblico, di sicurezza nazionale o di prevenzione del terrorismo.

 

Accanto a queste norme, viene rafforzata la sicurezza e l’operatività della rete diplomatica e consolare in Africa con l’incremento del contingente di personale locale in essa impiegato e con l’aumento della spesa per l’invio di personale dell’Arma dei Carabinieri.

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