AUTONOMIA, MERITO, CONTINUITÀ DIDATTICA: AL VIA «LA BUONA SCUOLA»
Una scuola autonoma e aperta al territorio; continuità nella didattica, con un’offerta formativa più efficiente, flessibile e aggiornata; strumenti più efficaci di raccordo con il mondo del lavoro.
E poi:
- - più di 100mila nuovi insegnanti assunti;
- - investimenti nell’edilizia scolastica;
- - 500 euro l’anno per l’aggiornamento e l’attività culturale di ogni docente.
La scuola si rinnova. A indicarne le linee di sviluppo, è il disegno di legge «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti», noto come «La Buona Scuola»:
«Una riforma di ampio respiro – nelle parole della relatrice Maria Coscia, del Pd – lungamente discussa sia dentro che fuori le Aule del Parlamento, che mette in campo risorse per oltre 4 miliardi nei prossimi due anni». Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera e ora passa al Senato.
Il fulcro del disegno di legge (Art.1) sta nel compimento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, introdotta con la legge n. 59 del 1997 ma mai pienamente applicata fino a questo momento. Si arriva a tale obiettivo «rispettando l’autonomia didattica dei docenti e la collegialità delle decisioni prese dalle istituzioni scolastiche» (Maria Coscia) con la valorizzazione della figura del dirigente scolastico, promotore e garante delle attività svolte dalle singole scuole e della gestione di tutte le risorse umane, finanziarie, e materiali delle stesse.