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Prevenire i rischi ambientali
L’ambiente, la salute dei cittadini, l’economia
Sistema nazionale di controlli, dati condivisi, procedure uniformi
Sembrano cose lontane, burocratiche, ma in realtà hanno un’incidenza enorme sulla qualità della nostra vita. Sono provvedimenti concreti come garantire che un inceneritore sia controllato tre volte all’anno ovunque esso si trovi, da Aosta a Mazzara del Vallo, e definire procedure autorizzative uguali per la stessa tipologia di impianti. Sembra ovvio ma non lo era, e così in Italia c’erano luoghi dove alcune attività inquinanti potevano proliferare e altri in cui questo non era permesso.
Sono le ragioni della legge che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente con il compito, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, di monitorare lo stato dell’ambiente. Il ruolo di coordinamento viene svolto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Tutti i dati raccolti e forniti sono considerati ufficiali e diffusi attraverso una banca dati aperta e accessibile ai cittadini, il Sinanet.
Vengono individuati i «livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali» (i Lepta, sulla scorta dei Lea in campo sanitario) per rendere omogenei i livelli di tutela. Sono valorizzate le agenzie locali per l’ambiente (ARPA). Parliamo di 200 sedi al servizio del Paese, 600 mila campioni analizzati ogni anno, quasi 100 mila operazioni tra ispezioni e sopralluoghi e 73.600 istruttorie e pareri. Numeri importanti, ma che non garantivano un’applicazione uniforme dei controlli necessari su tutto il territorio.
Con questa legge viene non solo ampliata l’autonomia organizzativa e gestionale delle ARPA, ma viene riconosciuta loro anche facoltà di predisporre sanzioni. In nome della trasparenza, anche i dati e le informazioni ambientali raccolte dalle agenzie regionali (uniformati da un punto di vista scientifico, supportate da metodi certificati ed elaborate da laboratori accreditati) vengono messi a disposizione di tutti i cittadini.