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Integrare nell’attività agricola iniziative di carattere socio-sanitario
Persone disabili, svantaggiate, minori in situazione di difficoltà, detenuti.
390 cooperative attive, 4mila occupati, 200 milioni di euro di fatturato
COLTIVARE SPERANZA
Ci sono i ragazzi “difficili” del carcere minorile di
Nisida, impegnati nel mercato a Km 0 con i prodotti
del terreno sequestrato alla criminalità organizzata.
C’è la cooperativa “Si può fare” di Como che ha trasformato un prato e una casa diroccata in serre, frutteti, con tanti giovani che vi lavorano, come Salem, un ragazzo egiziano che viene da una comunità per minorenni di Fino Mornasco, o Jacopo, un tirocinante della scuola agraria di Albese, e Salvatore, inviato dal tribunale per lavori di pubblica utilità.
L’agricoltura sociale non rappresenta una forma di diversificazione aziendale, ma una forma di economia e di agricoltura “civile”, che rimanda ad una cultura antica da sempre caratterizzata da pratiche di solidarietà e mutuo soccorso.
I cittadini che hanno compiuto 75 anni, con un reddito annuo non superiore a 6.713 euro sono esonerati dal pagamento compilando il modulo disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate
UNO SGUARDO ALL’EUROPA
Abbiamo preso esempi virtuosi da alcuni paesi
europei. La maggiore diffusione si è avuta in
Olanda, dove a partire dagli anni ‘90 un numero
crescente di aziende private agricole ha iniziato ad
offrire servizi terapeutici-riabilitativi (care farms).
In Germania l’agricoltura sociale è praticata soprattutto nell’ambito di strutture istituzionali pubbliche e private (istituti religiosi e laici, fondazioni e servizi sociali pubblici), in genere con finalità di integrazione di soggetti disabili o con problemi sociali.
In Gran Bretagna si contano numerosi esempi di giardini terapeutici non solo nell’ambito di istituzioni sanitarie, ma anche nell’ambito delle comunità locali.
GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO
Recupero del patrimonio edilizio esistente ad
uso degli imprenditori agricoli per le attività di
agricoltura sociale con finanziamenti regionali;
Priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura a mense pubbliche per prodotti agroalimentari provenienti da agricoltura sociale;
Individuazione di aree pubbliche comunali per il commercio dei prodotti agricoli “sociali”;
Concessione a titolo gratuito anche agli operatori dell’agricoltura sociale di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.