62

COLPIRLI DOVE FA PIÙ MALE:
AL PATRIMONIO

Approvato il nuovo codice antimafia

Obiettivo

Rendere più efficace la lotta alle mafie

Strumenti

Specifiche sezioni nei tribunali e un Fondo per il credito delle aziende sequestrate

Chi ne beneficia

I cittadini onesti, la concorrenza leale

Condividi:

Confiscare i beni di provenienza mafiosa, prosciugare il riciclo di soldi sporchi, contrastare le mafie colpendo il loro patrimonio illecito: per questa legge abbiamo lavorato sulla scia della legge che porta il nome di Pio la Torre e Virginio Rognoni, e che indicò con forza l’esempio di Giovanni Falcone.

Il provvedimento si muove su un doppio binario: da una parte presenta misure di contrasto sistematico alle organizzazioni criminali per colpirle nelle imprese illecite; dall’altra prevede misure economiche di sostegno alle imprese stesse affinché continuino la propria attività anche dopo la confisca o il sequestro. Solo così possiamo tutelare tutte le persone oneste che vi lavorano e smentire l’odiosa convinzione che “la mafia dà lavoro, lo Stato no” .

Si allarga la cerchia dei destinatari di misure di prevenzione: oltre a chi è indiziato per aver aiutato latitanti di associazioni a delinquere, la riforma inserisce anche chi commette reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione (ma solo nel caso di reato associativo) - anche in atti giudiziari - e concussione; misure di prevenzione personale e confisca dei beni è prevista anche per chi accusato di terrorismo e stalking.

La riforma del Codice Antimafia nasce da una proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2013 da 120mila cittadini e promossa da diverse associazioni con l’obiettivo di dare maggiore efficacia alle norme sulla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Tra le misure contenute:
• le modifiche al ruolo e alle funzioni
dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati;
• l’istituzione di un nuovo Fondo per il credito delle aziende sequestrate;
• l’ampliamento dei soggetti attivi e passivi;
• la tutela dei terzi creditori;
• la trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari;
• la delega al Governo per individuare specifici incentivi e ammortizzatori sociali per il lavoratori delle aziende confiscate e sequestrate;




Scopri i provvedimenti di #1000giorni e oltre