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Rilanciare lo spettacolo dal vivo
La vita culturale del nostro Paese
Più risorse per 19 milioni di euro per i prossimi 2 anni e più 22,5 milioni di euro dal 2020
“Orgoglioso che, finalmente, una legge dello Stato riconosca lo straordinario valore culturale della musica popolare”. Firmato Mogol, il paroliere di Lucio Battisti. Un buon viatico per la nuova legge sullo spettacolo, che poi è una buona legge per la cultura, settore nel quale abbiamo investito molto e vogliamo continuare a investire. In termini di maggiori risorse, leggi più semplici, sostegno mirato, collaborazione reciproca. La riforma dello spettacolo dal vivo, attesa da 30 anni, è frutto dell’ascolto e del confronto in tutta Italia con gli operatori del settore. Grazie alle nuove norme si semplifica e ottimizza l’intervento pubblico: vediamo come.
L’ARTBONUS PER TUTTI I SETTORI DELLO
SPETTACOLO
Potranno utilizzare il credito d’imposta del 65%
per favorire il mecenatismo culturale: orchestre,
teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale,
festival, centri di produzione teatrale e di danza
LA CULTURA CONTRO IL TERREMOTO
Viene autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per
attività culturali nei territori colpiti dal sisma del
Centro Italia.
IL TAX CREDIT PER LA MUSICA
Viene resto stabile e duraturo il beneficio
riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi
e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli
di musica dal vivo per la promozione di artisti
emergenti.
MUSICA POPOLARE E NON SOLO
Viene esteso il sostegno statale allo spettacolo dal
vivo anche alla musica popolare contemporanea,
ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e
viene riconosciuto il valore di numerose forme di
spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali,
le espressioni artistiche della canzone popolare
d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada.
LA LIRICA
Novità anche per le fondazioni lirico-sinfoniche,
che godranno di un fondo specifico governato da
nuovi criteri di erogazione dei contributi statali che
terranno conto dell’efficienza gestionale e delle
capacità di ricevere risorse dai privati.
Nasce, infine, il Consiglio superiore dello spettacolo, organismo consultivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo con compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.