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Dare garanzie ai cittadini italiani all’estero e rafforzare la presenza della nostra cultura
Circa 5 milioni di italiani nel mondo e il Sistema Italia
Maggiore diffusione della lingua italiana e tutele per i lavoratori
Sono oltre 5 milioni gli italiani che vivono e lavorano all’estero. Sono nostri connazionali che mantengono stretti legami con l’Italia e la rappresentano nel mondo. Abbiamo messo in campo un’attività molto concreta per rinsaldare questi legami, per tutelare i diritti e per aiutare chi voleva tornare. Allo stesso tempo abbiamo adottato misure per renderli protagonisti della diffusione della nostra cultura, dei nostri prodotti: dei veri e propri ambasciatori del nostro Paese nelle realtà dove si trovano a vivere e a lavorare.
PIÙ DIRITTI DI RAPPRESENTANZA
Tra le cose da ricordare, aver introdotto il voto di
corrispondenza anche per chi si trova all’estero
solo temporaneamente.
Ecco come fare e quali requisiti occorrono:
Link Ministero Esteri
Link Ministero Interno
PIÙ ITALIA NEL MONDO FA BENE ALL’ITALIA
Dopo i tagli dei governi di centrodestra di oltre il
60%, in questa legislatura si è invertita la rotta. Si
è raggiunta la spesa storica di 12 milioni di euro
per i corsi di lingua e cultura italiana e si è
raddoppiato il sostegno alle scuole paritarie estere.
Dal 2018 avremo anche il 10% di insegnanti di
ruolo in più. Una vera svolta è poi avvenuta con
l’istituzione, in legge di bilancio 2017, di un
Fondo di 150 milioni di euro. Si tratta di risorse
aggiuntive per: promozione della lingua italiana,
istituti di cultura, scambi universitari, promozione
turistica, scambi internazionali legati alla ricerca.
SOSTEGNO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL NOSTRO PAESE
Con i nostri interventi legislativi abbiamo messo in
campo: 100 milioni per la promozione del Made in
Italy; maggiori risorse per le Camere di commercio
italiane all’estero e sostegno delle aziende che
intendono esportare; riapertura di sedi e sportelli
consolari e consolati onorari; sburocratizzazione
dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo.
MAGGIORI DIRITTI PER I LAVORATORI
I pensionati che vivono all’estero pagano una tassa
sui rifiuti (Tari) ridotta di due terzi. Ai dipendenti
di imprese italiane vengono riconosciute le
stesse detrazioni fiscali di chi è in patria. Prevista
l’equiparazione per ingegneri ed architetti nel
contributo pensionistico da versare all’Inarcassa.
MENO TASSE E PIÙ SAPERE PER CHI RIENTRA IN ITALIA
Per i ricercatori si introduce una riduzione Irpef e
Irap per la durata di 3 anni. Mentre viene tassato
solo il 10% del reddito a ricercatori e docenti che
abbiano fatto ricerca o insegnato all’estero per
almeno due anni; ai lavoratori qualificati tasse
solo sul 50% del reddito per coloro che, sotto i 40
anni, abbiano lavorato all’estero almeno 5 anni in
ruoli direttivi o di alta qualificazione e decidano di
rientrare per mettersi in proprio o lavorare come
dipendenti restando in Italia almeno 2 anni.