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Riportare le grandi major a investire in Italia
L’intero settore cinematografico e il sistema paese
Più risorse e stop alla discrezionalità per gli incentivi
C’è stato un tempo in cui a Cinecittà si lavorava più che a Hollywood: una vera e propria fabbrica dei sogni che ha poi perso il suo smalto nonostante un estimabile patrimonio di esperienze e maestranze.
Abbiamo pensato ai 47 premi oscar andati a film girati alle porte di Roma per rilanciare la produzione cinematografica italiana. Dopo 50 anni abbiamo una nuova legge, una riforma virtuosa per il settore che vede incrementare le risorse e porre fine alle discrezionalità nell’attribuzione degli incentivi.
IL DETTAGLIO
Il provvedimento rende disponibili 400 milioni di euro
l’anno, oltre 150 milioni in più rispetto al passato, e
introduce un sistema di autofinanziamento virtuoso
attraverso vantaggiosissimi incentivi fiscali. Viene
introdotto un sistema automatico di finanziamento
con un forte sostegno per i giovani autori e per chi
investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema
storici.
La legge per essere pienamente operativa prevedeva l’emanazione di diversi decreti ministeriali per regolamentare in modo trasparente le modalità di gestione del fondo e la disciplina dei crediti d’imposta.
A sei mesi dalla sua approvazione, è sostanzialmente terminata questa fase di riordino e le nuove norme saranno pienamente a regime con l’avvio della prossima stagione cinematografica.
Una legge che non costa perché rende: le risorse investite si trasformano in posti di lavoro, in indotto, in tasse pagate in Italia.
“Grazie alla nuova legge Cinema oggi in Italia
ci sono condizioni ineguagliabili per i produttori
cinematografici. L’Italia è estremamente
competitiva sui mercati internazionali perché offre
location uniche al mondo, un’eccellenza produttiva
consolidata e vantaggi fiscali impareggiabili”
Dario Franceschini, Ministro dei Beni
Culturali