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CONTRO IL FEMMINICIDIO

Azioni integrate
contro la violenza sulle donne

Obiettivo

Contrastare la violenza domestica e di genere

Strumenti

Piano antiviolenza, aggravanti, misure di prevenzione

Chi ne beneficia

Tutte le donne

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Sara, bruciata viva dal suo ex in una strada della periferia di Roma, l’infermiera massacrata dal suo uomo. E poi Fabiana, Rosaria, Rosamaria, Stefania, Giulia, Noemi. Ragazze uccise da fidanzati, compagni, mariti, in 6 casi su 10 il carnefice è un ex; storie che si assomigliano nella loro brutalità, nella loro ferocia, nella loro drammaticità. Tutti, nelle istituzioni, nelle forze dell’ordine, nella scuola, in famiglia, siamo chiamati a contrastare questa barbarie. Come Pd abbiamo presentato e fatto approvare dal Parlamento una legge contro il femminicidio, un provvedimento che cerca di unire repressione, prevenzione ed educazione. Da sola certamente non basta, ma rappresenta un passo importante.

LA CONVENZIONE DI ISTANBUL:
la convenzione adottata dal Consiglio d’Europa nel maggio 2011, riconosce espressamente la violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani. L’Italia è stata tra i primi Paesi europei a ratificarla, approvando all’unanimità – il 19 giugno 2013 – una delle prime leggi della legislatura. La Convenzione è alla base della nostra iniziativa antifemminicidio.

PIÙ STRUMENTI PER LA PREVENZIONE:
la legge, oltre ad aumenti di pena, mette in campo diversi strumenti di contrasto puntando in particolare su tempestive misure d’intervento nei confronti dei ‘reati sentinella’. In presenza di percosse o lesioni, il responsabile – anche in assenza di querela – può essere ammonito dal questore. Nei reati di maltrattamento in famiglia e stalking, l’arresto in flagranza è obbligatorio. All’autore di violenze domestiche è applicabile anche l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, con eventuale controllo a distanza tramite braccialetti elettronici.

INDAGINI RAPIDE E PRIORITÀ NEI PROCESSI / MAGGIORI TUTELE PER LA VITTIMA:
processi per maltrattamento, violenza sessuale e stalking hanno priorità assoluta e le indagini devono chiudersi entro un anno. La vittima accede al gratuito patrocinio e ha nuovi diritti di informazione: ad esempio con la comunicazione di tutti i provvedimenti nei confronti dell’indagato. Sono norme che, insieme al recepimento della direttiva europea sulle vittime di reato, costituiscono un vero e proprio ‘statuto della vittima vulnerabile’ assicurando anche modalità protette di assunzione della prova e della testimonianza.

QUERELA IRREVOCABILE CONTRO LO STALKING GRAVE:
per il reato di stalking è introdotto un doppio binario, calibrato sulla soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, la querela è irrevocabile; nei casi riconducibili a episodi di molestie la querela può essere revocata, ma a condizione che sia ritirata davanti al giudice. Si procede comunque d’ufficio se l’atto persecutorio è connesso ad altro reato procedibile d’ufficio (ad esempio violenza privata o lesioni non lievi) o quando lo stalker sia già stato ammonito dal questore.

IL PIANO ANTIVIOLENZA:
nel quadro di una strategia integrata di lotta al femminicidio, ruolo centrale ha il Piano d’azione contro la violenza sessuale e di genere adottato il 7 luglio 2015, che da una parte potenzia i centri antiviolenza e di sostegno alle vittime e il recupero degli autori dei reati, dall’altra incentiva l’educazione nelle scuole e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica (anche attraverso una corretta informazione da parte dei media). Il Piano assicura il coordinamento e il coinvolgimento di tutti i livelli di governo interessati, basandosi sulle buone pratiche già realizzate, anche grazie alle azioni di associazioni e soggetti privati. La legge di bilancio 2017 ha aumentato i fondi di altri 5 milioni di euro: complessivamente, per l’anno in corso, sono destinati al Piano e ai centri antiviolenza e case rifugio 21,7 milioni di euro.

INDENNIZZO ALLE VITTIME DEI REATI VIOLENTI:
la legge europea 2015-2016 estende il Fondo antimafia e antiusura anche all’indennizzo delle vittime dei reati violenti, con un contributo annuale di 2,6 milioni di euro. La legge di bilancio 2017 destina al Fondo altri 5 milioni di euro e vincola alle vittime di reati violenti il ricavato delle sanzioni pecuniarie civili. In corso di esame vi è poi una apposita Legge che tutela gli orfani di crimini domestici (gratuito patrocinio, risarcimento danni, assistenza, pensione di reversibilità) e prevede l’ergastolo per l’omicidio del coniuge/partner.

CODICE ROSA:
in applicazione della disciplina europea in materia di protezione ed assistenza delle vittime di reato, la Legge Di Stabilità 2016 istituisce nelle aziende sanitarie ed ospedaliere un percorso di protezione denominato Percorso Rosa Bianca. Il Codice Rosa si “affianca” ai normali codici assegnati per gravità e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale.

CONGEDI PER LE VITTIME DI VIOLENZA:
tra le novità introdotte nel Jobs Act ci sono i congedi dedicati alle donne inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.




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