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Correggere storture e ingiustizie della riforma Fornero
Interventi in tutti i settori penalizzati
Più flessibilità ed equità del sistema pensionistico
I primi sono stati gli esodati. Poi le donne. Infine i lavoratori precoci. E questo senza contare i danni prodotti dal blocco delle uscite. Gli effetti collaterali provocati dalla legge Fornero sono stati pesanti. La riforma del sistema pensionistico ha sì evitato il baratro del default finanziario, ma anche prodotto gravissime iniquità. Per questo è stato necessario trovare delle soluzioni per restituire al sistema pensionistico la giusta flessibilità. Vediamo i casi principali.
ESODATI
Le cinque salvaguardie adottate in questa
legislatura hanno consentito a 51.820 lavoratori di
avere una pensione, nonostante gli ostacoli posti
dalla riforma Fornero.
VIA LE PENALIZZAZIONI
Eliminate in modo definitivo le penalizzazioni per
quei lavoratori che, avendo maturato i requisiti
contributivi, intendevano andare in pensione in
anticipo. L’importo del loro assegno non subirà più
tagli.
AUMENTO DELLA QUATTORDICESIMA
Viene aumentato il valore della quattordicesima
mensilità e anche allargata la platea di chi ne
usufruisce.
APE SOCIALE E VOLONTARIA
L’Ape sociale consentirà ad alcune categorie di
lavoratori in difficoltà (cassaintegrati, disoccupati,
familiari di disabili) e per chi svolge lavori gravosi
(operai edili, macchinisti, infermieri, maestre di
scuole per l’infanzia ed educatrici degli asili nido)
di andare in pensione in anticipo, anche di tre anni, senza costi per i lavoratori.
Con l’Ape volontaria, invece, tutti gli altri lavoratori
con 63 anni e almeno 20 anni di contributi,
potranno anticipare il pensionamento. A renderlo
possibile sarà un prestito da restituire in venti anni.
CUMULO GRATUITO
Chi ha versato i propri contributi in casse diverse
non dovrà più rinunciare alla pensione o fare un
mutuo per permettersela: il cumulo diventa gratuito.
LAVORATORI PRECOCI
I lavoratori che hanno cominciato a versare i loro
contributi prima dei 19 anni e si trovano in situazioni
di difficoltà (disoccupazione, necessità di assistere
un coniuge o un parente con handicap grave, una
sensibile riduzione della capacità lavorativa o lo
svolgimento di lavori pesanti per almeno 6 anni)
possono anticipare il pensionamento.
ATTIVITÀ USURANTI
Eliminazione dei limiti temporali per la decorrenza
del trattamento, una volta maturati i requisiti;
eliminazione dell’obbligo di svolgere il lavoro
usurante nell’ultimo anno di attività; eliminazione
per questi lavoratori del meccanismo d’incremento
dell’età pensionabile in ragione degli eventuali
incrementi dell’aspettativa di vita.
AMMALATI CON L’AMIANTO
Riconosciuta una pensione di inabilità a chi, per aver
lavorato a contatto con l’amianto, si è ammalato.