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Garantire l’accesso ai servizi per l’infanzia
I bambini, le famiglie, gli educatori
670 milioni nel triennio 2017-2019
PIU’ POSTI DISPONIBILI
Un tempo il nido e l’asilo erano l’unica alternativa
ai nonni per i figli di madri lavoratrici. Un luogo
dove saperli al sicuro e accuditi, ma non
necessariamente attivi. Lì dove il welfare familiare
non ce la faceva subentravano insomma come
servizi di ripiego, se si riusciva a trovare posto. Con
la Buona scuola è cambiato tutto: i piccoli, anzi i
piccolissimi che frequentano nidi e asilo iniziano un
percorso educativo che li seguirà fino alla scuola
dell’obbligo. Per garantire l’accesso ai servizi
per l’infanzia al 33% dei bambini fino a 3 anni e
al 100% di quelli tra i 3 e i 6 anni nel 75% dei
comuni, sono stati stanziati 670 milioni di euro nel
triennio 2017-2019.
FAMIGLIE PIÙ COINVOLTE
La riforma prevede che ad un contributo
economico da parte delle famiglie corrisponda
una partecipazione diretta e un monitoraggio da
parte delle stesse attraverso gli organismi di
rappresentanza.
EDUCATORI PIÙ QUALIFICATI
Anche la qualificazione del personale viene
ridisegnata: per diventare educatore negli asili nido
occorre la laurea triennale e per insegnare nella
scuola dell’infanzia serve conseguire la laurea
magistrale.