Discussione sulle linee generali
Data: 
Venerdì, 25 Novembre, 2016
Nome: 
Carlo Dell'Aringa

A.C. 4127-bis

Grazie, signora Presidente. La legge di bilancio si ispira, rafforzandone l'applicazione nel nostro Paese, a due principi fondamentali di politica economica e sociale: la crescita e l'equità. È stato detto poco tempo fa, in un precedente intervento, che in sede di Commissione il dibattito si è svolto con relativa tranquillità per la pochezza e l'insignificanza delle misure esaminate. Niente di più falso. La relativa tranquillità si deve, da un lato, alla sapiente conduzione del dibattito, per la quale mi sono già complimentato e posso anche complimentarmi in questa sede, e, dall'altro, per la forza intrinseca delle misure adottate e per la forza degli argomenti con cui queste misure sono state sostenute. Sulla crescita, la legge prevede interventi diretti a stimolare gli investimenti, soprattutto quelli orientati alla ricerca e all'innovazione. Sul versante dell'equità vanno ricordate le misure di contrasto alla povertà, che saranno finanziate, nei prossimi anni, da consistenti risorse, le più alte che siano state dedicate, negli ultimi anni, ma dire anche negli ultimi decenni, a questo obiettivo. 
Equità e crescita caratterizzano anche molte delle misure che riguardano l'importante campo del lavoro. Una di queste attiene agli incentivi fiscali degli accordi di produttività conclusi tra le parti sociali a livello aziendale. Si tratta di una misura che era stata già introdotta nella legge di stabilità dell'anno scorso. Con la presente legge di bilancio viene ulteriormente rafforzata, con un aumento delle risorse previste a questo scopo. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono chiari. Solo relazioni industriali non di carattere conflittuale, bensì partecipativo, possono garantire il raggiungimento di due obiettivi. Innanzitutto, possono garantire alle imprese quella flessibilità organizzativa che è necessaria per rendere efficaci e redditizi quegli investimenti che si vogliono stimolare con altri interventi. In secondo luogo si garantiscono benefici economici ai lavoratori nella misura in cui gli accordi aziendali siano veramente in grado di raggiungere gli obiettivi di produttività. Ricordo, inoltre, che questi stessi incentivi fiscali hanno il compito di sviluppare ulteriormente forme di welfare aziendale, una forma di compenso che, sempre più, è apprezzata dei lavoratori ed è capace, al contempo, di creare all'interno delle aziende atteggiamenti di condivisione degli obiettivi aziendali. 
Abbiamo assolutamente bisogno di stimolare lo sviluppo della produttività. Questa è rimasta ferma per troppo tempo, almeno sin dalla partenza della moneta unica, e il divario con gli altri Paesi è cresciuto nel corso del tempo, indebolendo progressivamente la nostra posizione competitiva nel commercio internazionale. Questo è stato un ostacolo alla nostra crescita e un ostacolo a quegli aumenti di reddito reale che, invece, altri Paesi più efficienti di noi sono riusciti a garantire ai loro lavoratori. In questo ambito si collocano anche le risorse destinate al rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti, per il quale un confronto sulle linee generali sta avvenendo proprio in questi giorni e speriamo possa portare conclusioni che vedano concordi anche le parti sociali a introdurre innovazioni importanti anche in questo campo, su cui i risultati finora non sempre sono stati all'altezza delle aspirazioni iniziali. 
Sul fronte di una maggiore equità distributiva vanno ricordati gli interventi a favore dei pensionati, soprattutto di quelli con pensioni basse: uno strumento è quello di alzare il limite della no tax area, un secondo strumento è l'intervento sulla quattordicesima, di cui beneficeranno due categorie di pensionati, quelli che avevano già la quattordicesima e che hanno goduto di un aumento e quelli che, avendo un reddito mensile fra 750 e 1000 euro, domani avranno anche loro questa mensilità aggiuntiva. Centinaia di migliaia di pensionati beneficeranno di questi misure che svolgeranno innanzitutto un ruolo sociale, di equità redistributiva, ma in secondo luogo avranno anche un ruolo economico, dal momento che interventi di questo tipo, come quelli diretti al contrasto della povertà, proprio perché indirizzati a quelle fasce della popolazione che fanno fatica a condurre un tenore di vita dignitoso, serviranno anche a rilanciare la domanda dei beni di consumo e cioè un ingrediente fondamentale del processo di ripresa economica. 
Nel campo delle pensioni, la legge di bilancio si fa apprezzare anche per il fatto di aver introdotto e lo dico ancora una volta, in modo strutturale e non episodico, una vera flessibilità nel passaggio dalla vita attiva al pensionamento. L'APE è stato il frutto di un faticoso, ma efficace confronto fra Governo e sindacati, che ha segnato tra l'altro una ripresa significativa, sia pure su basi nuove, del dialogo sociale. L'APE, come si sa, si differenzia in varie tipologie, ciascuna delle quali persegue una propria specifica finalità. Vorrei solo ricordare l'APE sociale, che è stata anche l'anticipo pensionistico accolto con maggior favore dai sindacati, e io penso, da domani, anche dagli stessi lavoratori interessati. L'APE sociale è volta a facilitare l'anticipo pensionistico ad una serie di categorie di lavoratori svantaggiati, vuoi per il tipo di lavoro pesante a lungo svolto, vuoi per mancanza di lavoro che persiste nel tempo. Si tratta di una misura, l'APE sociale, che insieme ad altre misure previste nella manovra, come quella per i lavoratori cosiddetti precoci, per i lavori usuranti, e quella chiamata «opzione donna», arrivata di recente, da ultimo, in sede di Commissione, costituisce un pacchetto di misure che almeno in parte ridurranno gli effetti negativi che la pur necessaria riforma delle pensioni di qualche anno fa ha provocato, soprattutto sulle categorie più deboli e vulnerabili.
Tra gli interventi sempre nel campo del lavoro, vanno poi ricordati gli incentivi fiscali alle assunzioni. Si rileva, a questo proposito, che nel 2017 vengono a cadere gli incentivi fiscali e le assunzioni a tempo indeterminato, di carattere generalizzato. Si è trattato di incentivi consistenti che, insieme con il Jobs Act, hanno stimolato una crescita eccezionale dell'occupazione, soprattutto di quella stabile. In attesa che queste misure, che fra l'altro erano state pensate come temporanee, vengano trasformate in riduzioni strutturali e definitive del cuneo fiscale, che potranno essere realizzate solo a partire dal 2018, si è pensato nel frattempo ad incentivi sempre alle assunzioni a tempo indeterminato, ma di natura in parte diversa. Vi sarà un piano, che sarà presentato a latere della legge di bilancio, che prevederà forti incentivi alle assunzioni di giovani e di disoccupati nelle regioni del Mezzogiorno. Inoltre, viene introdotto uno sgravio contributivo a favore delle imprese che assumeranno a tempo indeterminato giovani entro sei mesi dall'acquisizione del titolo di studio e che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o periodi di apprendistato. Si tratta di una misura che non è solo importante per incentivare l'occupazione stabile, ma anche per indurre le imprese ad offrire ai giovani studenti occasioni per svolgere uno stage in azienda. Anche in questo campo il nostro Paese deve recuperare il terreno perduto e rendere il nostro sistema educativo e formativo maggiormente simile a quello dei Paesi che sono riusciti a sconfiggere la disoccupazione giovanile. In particolare, occorre avvicinare il mondo della scuola al mondo del lavoro e aumentare progressivamente il numero di studenti che mescoleranno esperienze di lavoro con l'attività di studio nelle aule scolastiche e accademiche. Solo così il passaggio dal percorso formativo al mondo del lavoro avverrà accorciando significativamente i periodi di disoccupazione e le esperienze brevi e discontinue di lavoro temporaneo. Per questo motivo sono previste risorse per incentivare l'alternanza e l'apprendistato. L'occupabilità dei giovani è un altro asse portante di questa legge di bilancio, insieme con la crescita e l'equità, e da questa miscela di interventi di politica economica e sociale si vogliono gettare le basi per un futuro migliore per le nostre imprese, le nostre famiglie, i nostri giovani. 
Signor Presidente, mi permetta infine di accennare agli interventi previsti nella legge a favore della famiglia, della conciliazione tra lavoro e impegni familiari, al congedo parentale per i padri, al contrasto alla violenza contro le donne. Al di là dello sforzo finanziario fatto per sostenere queste misure, vorrei sottolineare il messaggio, ancora una volta lanciato, in favore di un cambiamento che sia soprattutto culturale, che voglia aiutare le donne a svolgere il ruolo che loro spetta a favore di tutti, uomini e donne, nella nostra economia e nella nostra società. Grazie