Replica
Data: 
Venerdì, 5 Ottobre, 2018
Nome: 
Gian Mario Fragomeli

Signora Presidente, sottosegretario, chiaramente devo manifestare la completa insoddisfazione rispetto alla risposta del sottosegretario e la cosa ci preoccupa molto perché anche lo scenario emergenziale che la mia collega prima ha espresso non viene minimamente recepito nelle preoccupazioni e nelle priorità del Ministero. Questa risposta a questa interpellanza poteva avvenire forse un anno fa, ma non dopo Genova e non dopo quello che sta accadendo in questi giorni. Noi vi abbiamo dato gli strumenti, vi abbiamo detto che il fattore tempo è fondamentale e non mi basta sentire rispondere con un'ipotetica costituzione di un'agenzia rispetto a un dramma e a una necessità di costruire la più grande concertazione a livello nazionale tra tutti gli enti, perché forse a questo Governo manca un elemento basilare: i ponti non sono solo dello Stato e autostradali; sono di regioni, di province e di comuni.

Nella risoluzione avevamo detto di attivare - e i tempi c'erano e ci sono ancora - il prima possibile questo grande tavolo di concertazione, perché se la risposta di questo Governo è quella di sostituire i politici ai tecnici e diventare politici più burocrati dei tecnici allora faremo poca strada. Infatti, non basta la letterina del 20 agosto - protocollata 44688 - in cui si chiedeva semplicemente il pezzo di carta a tutte le province e a tutti i comuni e di indicare quali sono i ponti in difficoltà. Non basta! Il Governo deve attivare e il Ministero deve coordinare in tutte le regioni i tavoli, con della strumentazione che vada a verificare, da subito e immediatamente, la situazione dei nostri ponti e non aspettare che cada il ponte di Lamezia Terme anche oggi. E sentirci dire che tutto è rimandato non va bene. Cioè, noi qui non siamo ancora in grado di capire questa emergenza e voi al Governo in questo momento parlate di prevenzione ma non costruite le condizioni perché si faccia prevenzione. La prima cosa è che da domani mattina - anzi, bisognava farlo ieri - il Ministero dovrà convocare tutte le regioni italiane e aprire dei tavoli regionali per capire la situazione dei ponti. O dobbiamo aspettare che si accumulino sempre più morti, gente che muore sui nostri ponti, con le esondazioni e via dicendo? Dopo cinque mesi non vi basta dire cosa ha fatto il precedente Governo. Avete gli strumenti per farlo, la tecnologia di open data c'è già, c'è Fincantieri e ce ne sono altre.

Potreste applicarle da subito per capire come funziona e qual è lo stato dei nostri ponti. E, invece, sentiamo parlare di burocrazia, di archivi, di qualcosa che nascerà. Non possiamo dirvi che la preoccupazione aumenta continuamente, perché se non si farà questo non si passerà alla fase successiva che è quella di capire la reale condizione e stanziare i fondi per sistemare i nostri ponti. Siamo molto preoccupati da questo punto di vista. Noi in qualche modo ve lo chiediamo: attivate subito dei tavoli e fatelo immediatamente con tutti gli enti locali. Anticipate le scadenze e non fate come con il commissario di Genova due giorni prima della scadenza. Non inseguite ma anticipate le scadenze, perché qui in Italia la gente muore. Vi siete giustamente dichiarati i difensori del popolo, ma fate attenzione perché si fa in fretta a passare in un'aula da difensori del popolo e diventare molto presto imputati del popolo e se andrete avanti a non fare nulla e a parlare solo di agenzie e di cose future poi diventerete anche i responsabili e verrete giudicati per i vostri omessi interventi. Quindi attenzione, perché il popolo poi capirà quello che non state facendo.

Allora, il nostro invito è molto chiaro e molto netto. Sono due le problematiche: in primo luogo - ve lo ripeto - non è una questione solo ministeriale; è una questione che riguarda tutti gli enti territoriali. Organizzate subito questi tavoli e organizzate subito una campagna con un finanziamento per la strumentazione necessaria a capire lo stato attuale dei nostri ponti e a cronoprogrammare gli interventi manutentivi da qui ai prossimi anni e, conseguentemente, per la legge di bilancio sinceramente avrei evitato di fare l'esempio del decreto su Genova, dove mancano pure i soldi per Genova e figuriamoci se avete pensato minimamente di finanziare anche tutti gli altri interventi che servono solo a controllare lo stato di degrado dei ponti italiani. Quindi, forse, sottosegretario, avrei evitato di menzionare quel decreto, dove veramente le risorse sono al lumicino e non sono sufficienti neanche per quell'emergenza, figuriamoci per capire quali sono le emergenze da prevenire in questo Paese.

Quindi, vi invitiamo veramente: attivatevi subito, perché qui sta succedendo una cosa gravissima che voi non state minimamente cogliendo nella sua drammaticità e fatelo subito. Lo stesso vale per l'economia di questo Paese, dove parlate tanto di rilancio del PIL e del fatto che l'economia riparta. C'è un tema, quello dei trasporti eccezionali che abbiamo sollevato con la collega. Anche su questo punto mettetelo oggi in un provvedimento. Ci sono le strumentazioni informatiche che possono far navigare le richieste e la condivisione del dato rispetto a un'autorizzazione ad un trasporto eccezionale; non siamo più nell'era dei fax e di chi sa e di chi non sa dove passa un trasporto eccezionale, sul ponte X o sul ponte Y, sulla s.p. o sulla s.s. Ci sono tutti gli strumenti tecnologici. Allora, siccome li avete e potete farlo, per favore attivateli, perché la situazione è realmente preoccupante ed è inutile sentirci dire qui di una fantomatica agenzia - senza che lei, giustamente, avrà ad oggi alcuna cognizione del fatto - e senza nessuna tempistica. Infatti, il fattore tempo è fondamentale su questa cosa e invece abbiamo notato che per voi il tempo non è importante.

Ribadiamo - e concludo - che noi sicuramente non vogliamo né lucrare né strumentalizzare i disastri, però mi raccomando: sugli omessi interventi vi chiedo veramente di cambiare registro e di attivarvi subito, perché il Ministero ha le potenzialità per attivare subito il suo ruolo di controllore e di coordinatore della sicurezza sui nostri viadotti e sui nostri ponti