Discussione generale
Data: 
Martedì, 14 Luglio, 2020
Nome: 
Giuditta Pini

Grazie, Presidente, rapidissima. Siamo qui oggi per discutere, appunto, la proroga fino al 31 luglio di alcune misure che sono quelle che abbiamo chiesto, appunto, perché abbiamo dato fiducia, e per fortuna c'è stata data, nel momento più buio da parte degli italiani. Quindi, gli abbiamo chiesto di mettere la mascherina, di rispettare il distanziamento fisico, di rispettare le norme di sicurezza e chiediamo appunto che si continui in questo modo. Qui, a volte, sembra di fare una discussione un po' lunare, sembra, uno, che non sia mai successo quello che è successo tre mesi fa, che si sia rimosso tutto quello che è successo e, due, che non si sappia cosa sta succedendo dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti, in Brasile; sembra che non si sappia cosa è successo e qual è stata la risposta della Comunità europea, del welfare State, quello che è stata la nostra risposta e soprattutto sembra che questi casi, questi focolai che ci sono e che ci continueranno ad essere, finché non ci sarà un vaccino e finché questo vaccino non sarà inoculato a una percentuale della popolazione europea e mondiale sufficiente, perché sennò sembra che arrivi il vaccino e finisce tutto e purtroppo sappiamo bene che non è così, sembra che facciamo finta di non sapere che nel nostro Paese i focolai che ci sono in questo momento sono dove è ovvio che siano, cioè nei luoghi di lavoro. Quando ci fu la proposta di aumentare i controlli anche sui luoghi di lavoro, assumendo persone che potessero andare a controllare che le normative venissero rispettate, c'è stato un grande polverone, sembrava che si accusassero i datori di lavoro di non rispettare le norme. Ovviamente non è assolutamente così, ma ovviamente nei luoghi di lavoro si sta più vicini, ci si sta per più tempo, è più difficile mantenere il distanziamento fisico e mantenere tutte le misure di sicurezza, e lo stiamo vedendo in quello che succede in questi giorni. Perché lo vediamo? Perché c'è un sistema finalmente integrato che funziona, perché non è più sovraccaricato e riesce a processare tamponi e riesce a controllare e vedere dove sono queste infezioni e riesce quindi far rispettare la quarantena. Ma chi girava quando doveva essere in quarantena, infetto e girava facendo riunioni e ha rischiato di far partire altri focolai, sicuramente non era chi arrivava dai lager della Libia purtroppo, era chi arrivava da riunioni di lavoro, e allora è, sì, una questione di responsabilità individuale e collettiva, e lo facciamo per primi qui dentro, quando qui dentro facciamo le nostre scene per evitare di mettere la mascherina o quando diamo la colpa, come se fosse tutto così facile, dare la colpa a chi viene diciamo da un naufragio, per tutti i fallimenti che ci sono stati e che questo virus ci ha portato davanti, anche nella gestione della sanità e nei tagli che abbiamo fatto, tutti noi, colpevolmente, alcuni più, alcuni meno, in questi anni. Io trovo veramente molto, molto confortanti le parole del Ministro, che finalmente rimette al centro la questione delle assunzioni, la questione della stabilizzazione di chi lavora nella sanità e la questione anche della medicina scolastica. Negli Stati Uniti si viaggia a una media di 50 mila nuovi contagi al giorno, ci sono situazioni drammatiche, in tutto il mondo ci sono situazioni drammatiche. Noi siamo nel mondo, il virus ci ha insegnato che noi siamo nel mondo e, per quanto possa essere rassicurante fare un post, poter dire qui che basta chiudere un porto per essere più sicuri e far passare il virus, non è così e ce l'ha dimostrato il virus stesso. Quello che, invece, fa la differenza è la consapevolezza e la presa di coscienza di ogni singolo cittadino nel rispettare le norme, la medicina, la medicina del territorio, gli operatori sociosanitari, chi lavora nella salute e tutti noi e quindi sicuramente questa proroga e ci sarà sicuramente fino al 31 luglio, mi sembra più che diciamo nelle cose. Ricordiamo anche, sempre perché a volte mi sembra insomma che ci sia un dibattito, qua dentro, che non fa onore alla bravura e all'esperienza decennale di alcuni colleghi, che lo stato di emergenza fu dichiarato il 31 gennaio 2020, quindi non è successo in mezzo o con il primo lockdown, è successo in un momento in cui addirittura dopo, all'epoca si viene accusati di eccessivo allarmismo e poi, dopo, si disse che non si era fatto abbastanza per farlo prima. E sappiamo tutti anche perfettamente a cosa serve. Non è questo il luogo, in cui stiamo discutendo, per la richiesta del nuovo eventuale stato di emergenza, sarà il Presidente del Consiglio che lo chiederà; però ricordiamoci tutti che, quando parliamo qui (nonostante il video poi dopo molti di noi lo taglino e lo mettano sui social), siamo sempre all'interno del Parlamento italiano e dovremmo quantomeno sempre servire il principio di realtà e, quindi, sapere che noi siamo inseriti in un contesto molto più complesso e mondiale e che l'unico modo per uscirne da questo virus, mentre si aspetta il vaccino, sperando che non arrivino nel frattempo altre epidemie e altre pandemie, è il rispetto di piccole e semplici regole da parte dei cittadini e il rispetto dei principi di realtà e di prevenzione da parte di chi, come noi, ha l'onere e l'onore di dover applicare e approvare quelle norme.