Data: 
Martedì, 16 Ottobre, 2018
Nome: 
Piero De Luca

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, il prossimo Consiglio europeo esaminerà alcune questioni centrali per il futuro dell'Unione: immigrazione, sicurezza interna, relazioni esterne e Brexit.

Questo meeting sarà preceduto, oggi, dal Consiglio affari generali, la cui presidenza informerà i ministri dei Paesi membri su come intende organizzare i lavori in seguito all'attivazione della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, per quanto riguarda l'Ungheria. Mi permetterà, allora di fare un passaggio preliminare anche su questo appuntamento.

Il Consiglio, come è noto, dovrà constatare se esiste un evidente rischio di violazione grave da parte dell'Ungheria dei valori essenziali su cui si fonda l'Unione. Al riguardo, abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra posizione nella risoluzione discussa in quest'Aula qualche giorno fa. Voi avete risposto che non intendete seguire la posizione critica espressa dal Parlamento europeo, con il voto concorde, peraltro, anche degli eurodeputati del MoVimento 5 Stelle, contro le politiche antidemocratiche messe in campo, negli ultimi anni, dal Governo ungherese. Ve lo ripetiamo, però, ancora una volta e lo faremo in ogni occasione utile e in ogni sede opportuna: l'Italia non merita questo, il Governo italiano non può, caro Presidente del Consiglio, girarsi dall'altra parte e far finta di non vedere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

L'Italia ha il dovere di difendere in Europa l'indipendenza della magistratura, ha il dovere di impegnarsi per tutelare la vita privata e i dati personali, per garantire la libertà di espressione della stampa e dell'informazione, per proteggere il valore della libertà accademica e dell'insegnamento universitario e l'Italia non può non essere in prima fila per proteggere il diritto alla libertà di religione e di associazione, così come i diritti dei migranti e delle minoranze contro violenze o discriminazioni.

Guardate, il timore è che nel dichiarare formalmente di condividere queste politiche, il Governo lasci passare un messaggio pericoloso per il futuro dell'Europa e per la tenuta stessa del sistema democratico del nostro Paese, anche e soprattutto alla luce degli ultimi episodi di cronaca. Lo diciamo con forza e con nettezza: noi riteniamo vergognoso escludere 200 bambini stranieri a Lodi dalla possibilità di usufruire della mensa scolastica, per un regolamento inaccettabile e confuso. Ed è inaccettabile che il Governo non abbia preso posizione su questo argomento.

In Italia queste pratiche non possono e non devono essere tollerate; l'Italia, guardate, ve lo ricordiamo, è lo Stato che, con i Governi di centrosinistra, ha dato lezioni di civiltà al mondo intero quando, dopo il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, ha deciso di reagire, istituendo da sola l'operazione Mare Nostrum, un'operazione che - lo ribadiamo a testa alta, di cui siamo orgogliosi e che rivendichiamo con forza - ha consentito di salvare più di 500 vite umane nel Mediterraneo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e che ha risvegliato le coscienze degli Stati europei, a tal punto da lanciare, per la prima volta nella storia, nel novembre del 2014, un'operazione europea, sotto l'egida di Frontex, per il controllo delle frontiere europee, era l'operazione Triton che poi è diventata Sophia e Themis.

Allora, le proposte di cui si discuterà nei prossimi giorni in sede di Consiglio europeo, relativo proprio a un controllo più efficace di queste frontiere, sono tutte il frutto di un lavoro messo in campo nella precedente legislatura dai Governi PD.

Noi in Europa, signor Presidente, contavamo ed incidevamo, caro Presidente del Consiglio; voi in Europa siete assenti e isolati e la cosa ancor più grave è che per ragioni di mera convenienza politica state svendendo gli interessi dei cittadini italiani a esigenze politiche di forze sovraniste che stanno imponendo soluzioni dannose per il nostro Paese. Questa è la verità, altro che: prima gli italiani. Voi state difendendo governi che usufruiscono di risorse per applicare dumping fiscali e che poi innalzano muri contro gli altri Paesi per evitare di rispettare gli obblighi di responsabilità e di equa ripartizione delle responsabilità in ambito della gestione del fenomeno migratorio.

La vostra politica europea, dunque, signor Presidente del Consiglio, è del tutto fallimentare; non potete continuare a parlare ininterrottamente di mancato rispetto degli accordi o di obiettivi fumosi quali l'European Strategy for Migration.

Guardate, voi dovete, anzitutto, spiegare al Paese alcune cose. Perché avete accettato, nel presente Consiglio europeo, di insabbiare la riforma di Dublino? Ancora non lo avete spiegato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Perché avete previsto la modifica all'unanimità, perché avete accettato di rendere volontaria la ripartizione dei 40.000 richiedenti asilo che noi, col Governo PD a guida Renzi, avevamo imposto nel 2015 a tutti gli Stati, 10.000 richiedenti asilo avrebbero dovuto essere ricollocati proprio nei paesi di Visegrád? E perché non sostenete il ricorso per inadempimento introdotto dalla Commissione proprio nei confronti dell'Ungheria, per il mancato rispetto di queste decisioni?

Allora, io credo che voi dovete partire da qui, dovete partire da questi interrogativi per cambiare completamente direzione. Noi abbiamo a cuore, guardate, le sorti del nostro Paese, abbiamo a cuore le sorti dell'Europa intera e con spirito di servizio e di generosità abbiamo indicato, nella risoluzione che abbiamo depositato, alcune indicazioni, alcune linee guida su cui vi invitiamo a lavorare nell'interesse comune.

Vi invitiamo a sostenere, allora, davvero, la riforma del Regolamento di Dublino sulla base di una proposta approvata dal Parlamento europeo nel novembre del 2017, per una redistribuzione permanente e strutturata, su basi di solidarietà, dei migranti che arrivano sulle coste del nostro Paese, sulla base di criteri oggettivi, calcolati in relazione al PIL e alla popolazione.

Vi chiediamo, poi, di sostenere il meccanismo sanzionatorio proposto dall'Italia, non da voi, nel 2016, per limitare l'accesso ai fondi europei per i Paesi che si rifiutano di rispettare i programmi di ripartizione e di solidarietà nella gestione dei migranti ! Di questo voi non avete parlato; di cosa vi state occupando? Va implementata poi la proposta, e noi non condividiamo i vostri dubbi, di rafforzare l'Agenzia della Guardia costiera e di frontiera ; guardate, i nemici contro cui dobbiamo combattere, lo abbiamo già detto in quest'Aula in altre occasioni, non sono le ONG che combattono e salvano vite umane nel Mediterraneo, ma sono gli scafisti trafficanti di uomini e le reti di criminali contro cui dobbiamo combattere, anche rafforzando la Guardia costiera e di frontiera europea.

Ed ancora, bisogna proseguire nel sostegno all'iniziativa ONU di stabilizzazione della Libia e all'attuazione del piano Minniti per ridurre i flussi sulla rotta del Mediterraneo centrale e rafforzare la sicurezza e la stabilità della regione.

Sono solo alcune delle azioni che abbiamo proposto e che richiedono, però, un impegno congiunto di tutti gli Stati membri. Guardate, la nostra idea è che contrariamente a quello che lasciate trapelare in ogni azione di governo, l'Europa non è la causa dei nostri problemi, ma è l'unica possibile soluzione agli stessi  e dobbiamo lavorare per rafforzare l'integrazione europea. Da soli, non potremmo governare i fenomeni appena menzionati e non potremmo certo garantire maggiore sicurezza - l'altro tema all'ordine del giorno al Consiglio europeo - ai nostri cittadini, ai cittadini italiani, rispetto alle sfide del nostro tempo, pensiamo al campo della cyber sicurezza, alla lotta alle nuove minacce chimiche, biologiche, nucleari e pensiamo, soprattutto, alla battaglia contro il terrorismo internazionale, la cui minaccia rende essenziale il ruolo dell'Unione europea e per il quale vi chiediamo di sostenere la proposta della Commissione di estendere le competenze della procura europea anche ai reati di terrorismo transfrontaliero. È una proposta avanzata già nella precedente legislatura che vi chiediamo di sostenere.

Allo stesso modo è necessario lavorare a livello europeo in modo forte e autorevole per tutelare i 600 mila cittadini italiani residenti nel Regno Unito. È solo grazie all'azione negoziale e forte dell'Unione che sarà possibile assicurare ai nostri connazionali adeguate garanzie sociali, lavorative e sanitarie previste al diritto comunitario vigente.

E infine, è del tutto evidente che è solo mediante un'Europa unita e coesa che potremo difendere i circa 40 miliardi di export verso gli Stati Uniti, rispetto alle misure protezionistiche sull'acciaio l'alluminio attuate dall'amministrazione Trump in violazione di ogni regola e norma WTO. È solo grazie alle misure di rebalancing messe in campo dall'Unione Europea nel mese di giugno che stiamo riuscendo a contenere i danni legati alla possibile deflagrazione di tensioni commerciali, che creerebbero difficoltà enormi alle nostre industrie e alle nostre produzioni.

Sarebbe ora che il Governo prendesse una posizione netta e chiara contro queste pratiche commerciali ostili messe in campo dall'amministrazione americana, che rischiano di far perdere circa 4 miliardi di fatturato l'anno all'export italiano. Neppure una parola abbiamo sentito, invece, finora a difesa del nostro made in Italy: questo siete voi ed è del tutto inaccettabile.

Allora, per tutte queste ragioni è evidente che, perché l'Europa resti il mercato unico più grande del mondo e produca ancora vantaggi enormi per le nostre imprese e per i nostri cittadini e le nostre famiglie, è necessario un impegno comune, forte, soprattutto da parte del nostro Paese, per rafforzare e rilanciare il progetto di integrazione comunitaria.

Negli ultimi anni l'Italia è stata in prima fila per democratizzare la governance dell'Unione e per modificare le politiche di austerità. Noi invochiamo, allora, e pretendiamo da parte del Governo maggiore serietà e responsabilità: senza Europa non c'è futuro, questa è la nostra idea e lo chiariamo una volta e per tutte ai nostalgici di antistoriche soluzioni medievali: senza Europa non c'è futuro!

Quello che è necessario fare è combattere per un'Europa più sociale e solidale, un'Europa più vicina alla gente, che difenda davvero i bisogni delle persone reali, delle famiglie, dei giovani, dei lavoratori e degli imprenditori; un'Europa che emozioni, appassioni, convinca e coinvolga i 500 milioni di cittadini italiani. L'Italia deve tornare ad essere protagonista, smettendola con la propaganda e tornando ad essere davvero protagonista di questo percorso di integrazione europea