Data: 
Mercoledì, 19 Giugno, 2019
Nome: 
Piero De Luca

Grazie, Presidente. Il prossimo Consiglio europeo esaminerà importanti questioni inerenti il futuro dell'Unione, in particolare l'assetto istituzionale europeo, la nuova agenda strategica, il quadro finanziario pluriennale, l'assetto delle relazioni esterne e la riforma dell'Unione economica e monetaria. A tutti questi appuntamenti il Governo arriva, però, per l'ennesima volta totalmente impreparato, diviso al proprio interno e in una posizione di preoccupante isolamento politico. Noi oggi siamo profondamente delusi perché dal Presidente del Consiglio Conte non abbiamo ricevuto una parola chiara sulla linea politica che questo Governo assumerà nel prossimo vertice europeo. L'unica linea l'abbiamo ascoltata al capogruppo della Lega, Molinari, e questo ci preoccupa perché, al netto della vostra retorica sovranista, la realtà è profondamente chiara e incontestabile: questo è il Governo italiano più debole e inconsistente che la storia del nostro Paese abbia mai conosciuto in Europa e questo è il dato reale.

Con quale credibilità lei, Presidente Conte, in un momento così delicato viene a parlare delle vostre buone intenzioni? Ma l'hanno informata di cosa accade nel suo Esecutivo? Lei sarebbe dovuto venire qui oggi a spiegare anzitutto perché al suo Governo manca da più di tre mesi un Ministro per le politiche europee e non se ne capisce davvero la ragione, un Ministro che possa seguire le dinamiche dei vertici cui troppo spesso voi siete assenti. Il Paese non si difende con le chiacchiere o con la propaganda a mezzo social ma si difende partecipando a Bruxelles ai vertici e alle riunioni e lavorando sui tavoli europei ed è quello che voi non fate da troppo tempo.

Noi riteniamo inaccettabile - e lo diciamo chiaramente - avere un Ministro dell'interno che continua a fare il turista a Bruxelles e non partecipa a sei vertici su sette in cui si discute di immigrazione e di sicurezza in Europa Con quale coraggio poi tornate in Italia a parlare contro l'Europa? Dovreste essere lì a lavorare invece di fare i turisti in giro per il Paese!

Ma l'Italia si difende, anche e soprattutto, grazie alla credibilità e all'autorevolezza che il vostro Governo non ha ormai da tempo. L'autorevolezza e la credibilità non si conquistano, come ha fatto lei oggi, non dicendo una parola chiara sugli attacchi subiti da Draghi da parte di Trump, attacchi che sono su tutti i giornali e sulla stampa mondiale e su cui non è tollerabile che il Governo non esprima una propria posizione. E non si conquista attaccando Mario Draghi quando esprime perplessità sulla legge di bilancio o sull'illegalità dei “mini BOT”. Noi lo diciamo con chiarezza: il nostro gruppo parlamentare saluta e ringrazio il Presidente Mario Draghi per il lavoro straordinario che ha fatto in questi anni  a sostegno dell'Europa e della tenuta economica e finanziaria dell'Europa e del nostro Paese.

Sul fronte istituzionale durante il vertice durante il vertice si discuterà delle nuove cariche istituzionali, del Presidente della Commissione europea, ma anche dei Presidenti del Parlamento, del Consiglio, della stessa Banca centrale europea. L'Italia, però, non è in grado di incidere minimamente su queste dinamiche. E lo sa perché? Dopo che usciamo da una legislatura nella quale abbiamo avuto tre italiani ai vertici delle più importanti istituzioni europee, noi ci ritroveremo senza nulla a causa del vostro Governo. Questo perché anzitutto il vostro Esecutivo è stato abbandonato dai vostri partner di riferimento del blocco sovranista.

Lei ha parlato di solidarietà, di responsabilità: è stato coraggioso, devo dire la verità, perché voi avreste dovuto innanzitutto chiedere scusa al Paese per avere scelto come alleati strategici in questi mesi Austria, Ungheria e Polonia, che hanno sfidato e sfruttato l'Italia contro le politiche di solidarietà sull'immigrazione, per esempio. Ed ora, alla prima occasione utile, hanno scaricato il nostro Paese, pretendendo loro per primi maggiore rigore nelle politiche di bilancio. Ma noi siamo isolati anche dai nostri partner strategici, storici. Lei ha parlato - e noi siamo contenti, speriamo che il menù sia stato di suo gradimento - della cena del 28 a Bruxelles, ma le ricordiamo che quella cena è stata preceduta da numerosi vertici informali nei quali si sono decise le linee guida della governance futura dell'Unione.

E a quei vertici informali sapete qual è l'unico Presidente del Consiglio che non ha partecipato? Il Presidente del Consiglio della Repubblica italiana! Lei, Presidente Conte, l'unico assente a quei vertici preliminari, l'unico che non ha contribuito a elaborare le linee guida e le nuove strategie delle istituzioni europee. Tale situazione è aggravata, però, da una forte perdita di prestigio internazionale del nostro Paese. Guardate, l'Italia fino a pochi mesi fa era in prima linea per la tutela della democrazia e dello Stato di diritto, la tutela delle libertà fondamentali dell'Unione. Noi non consentiamo a nessuno, tanto meno a Molinari, di utilizzare termini impropri come lager, di cui dovrebbe chiedere scusa al Paese. L'Europa nasce contro le leggi razziali e contro l'olocausto, nasce come reazione alle divisioni e alle fratture di un continente dilaniato da guerre intestine. Noi dobbiamo difendere in Europa e in Italia soprattutto questi diritti e queste libertà fondamentali, per evitare di virare verso una pericolosa china ungherese alla quale voi ci state portando. Altro che l'Europa! E noi ribadiamo oggi, e lo ribadisco in sua presenza, che non è scontato dire che per noi il diritto alla libertà di associazione e di espressione delle proprie idee è un principio sacrosanto, che va difeso in Italia o in Europa, e riteniamo grave quello che è successo nelle scorse settimane in Italia. Strappare striscioni di manifestanti che contengono contenuti legittimi e non offendono la dignità di nessun esponente di figure istituzionali.

Questo è grave, come è grave per noi non avere tutelato la libertà di insegnamento scolastico, che per noi è una fondamentale libertà e diritto essenziale. La sospensione della professoressa a Palermo è stato un altro atto grave e pericoloso, che noi contestiamo e censuriamo fortemente. Di questo dovreste occuparvi quando parlate di diritti e di libertà fondamentali. Certo, salvaguardare la democrazia in Europa vuol dire anche lottare contro la disinformazione e le fake news che corrono online, e sarà uno dei temi oggetto dell'Agenda strategica, ma, come saprà, signor Presidente, è proprio grazie al recente codice europeo di autoregolamentazione per le piattaforme digitali che Facebook ha chiuso poche settimane fa ben 23 pagine italiane con 2,4 milioni di follower che presentavano contenuti violenti e diffondevano odio e fake news.

Sa qual è la cosa drammatica? La cosa drammatica è che la metà di questi siti sostenevano Lega e 5 Stelle, e voi non avete detto una parola chiara di contrasto a queste pratiche che si verificano online, non avete manifestato una posizione forte nemmeno a livello europeo su questi temi, e noi ancora siamo in attesa di questo. La discussione sull'Agenda strategica poi affronterà anche le tematiche connesse alla sicurezza dei cittadini europei, ed è un tema che da lei non ho sentito rivolgere e affrontare in quest'Aula, e me ne dispiace, perché dovete anche qui smetterla una volta per tutte con la propaganda e noi dobbiamo fare una grande operazione di verità nel Paese. Voi dovete spiegare perché avete votato contro l'istituzione di 10 mila nuovi agenti della Guardia di frontiera e costiera europea per difendere le frontiere del nostro Paese attraverso un'azione condivisa da parte di tutti gli Stati membri.

Dovete spiegare perché lei nel Consiglio europeo del 28 e 29 giugno ha accettato il principio, non richiesto, di una modifica solo all'unanimità del Regolamento di Dublino, insabbiando definitivamente la possibilità di modificare lo stesso. Voi avete interrotto quel percorso di modifica, voi avete fatto abbandonare il processo di trasferimento obbligatorio dei 27 mila richiedenti asilo nel rispetto delle decisioni obbligatorie del 2015 fatte adottare dal Governo Renzi, a guida PD, cedendo ai diktat ungherese o di altri alleati di Visegrad. Ed è per colpa vostra e sulla base di questa decisione che, come emerge da un'inchiesta di pochi giorni fa, 1.200 dublinanti vengono trasferiti negli scorsi mesi dalla Germania al nostro Paese, senza che nessuno dica una parola. E, ancora, voi non avete spiegato la ragione di questi trasferimenti di persone, forse sedate, che vengono qui. Avete assunto atteggiamenti forti con i deboli e deboli con i forti: porti chiusi, sì, mettendo a rischio la vita di tante persone che fuggivano da guerre e persecuzioni, ma aeroporti aperti, e di questo voi dovete rendere conto al Paese e al Parlamento.

Per quanto riguarda, infine, lo scenario economico e finanziario, è ovvio che il convitato di pietra del prossimo Consiglio europeo sarà la discussione legata alla procedura potenziale di infrazione per debito eccessivo che la Commissione ha ritenuto giustificata e della quale si discuterà. Allora noi, al di là dei tecnicismi, vorremmo dire una cosa chiara: il vostro atteggiamento ci appare francamente irresponsabile e pericoloso. Noi ci saremmo aspettati da voi un atteggiamento di serietà per lavorare d'intesa con le istituzioni europee e con i nostri partner, evitando i rischi di un'infrazione che sarebbe drammatica per la tenuta economica e finanziaria del Paese e per i risparmi delle famiglie. Come fate a non capirlo e come fate a continuare con questo atteggiamento irresponsabile! E, allora, non vorremmo ci fosse qualcosa di più profondo dietro, perché alcuni indizi ci fanno pensare alla vostra volontà, forse, di recuperare vecchie idee.

Lo chiariamo in modo netto: sappiate che, se avete intenzione di mettere in campo tutte le azioni per uscire dall'euro, noi faremo le barricate, ci opporremo con tutte le nostre forze in Parlamento e nel Paese per evitare che possiate compiere questo disastro. Insomma, vi chiediamo non la luna; ci saremmo aspettati qualcosa di più, francamente, Presidente del Consiglio. Vi chiediamo di cogliere le opportunità dell'Unione in termini di investimenti, di politiche ambientali, di agricoltura. L'agricoltura alla quale voi state consentendo di tagliare 4,7 miliardi di euro di PAC nei confronti del nostro Paese. Voi, non l'Europa, voi! Eppure continuate a parlare contro l'Europa, continuate a negare la nostra presenza nell'Unione. E invece - e concludo, signor Presidente - di utilizzare in modo ipocrita, come avete fatto con alcuni membri del Governo, anche simboli religiosi e sacri, pensate a difendere e rilanciare il progetto comunitario ispirato alle eredità culturali, religiose e umanistiche degli Stati membri, il sogno europeo di Schuman, Adenauer, Spinelli e De Gasperi. L'Europa della speranza e della solidarietà contro quella dell'odio, delle divisioni e delle paure, questo dovreste fare.