Doc. VIII, nn. 3 e 4
Grazie, Presidente. Prima di tutto anch'io voglio annunciare il voto favorevole del nostro gruppo, del gruppo del Partito Democratico, al bilancio preventivo e al bilancio consuntivo della nostra Assemblea e anch'io voglio ringraziare il Collegio dei questori, il Presidente e l'Ufficio di Presidenza per il lavoro che hanno fatto. Noi ci presentiamo a questa discussione di bilancio con risparmi davvero impressionanti nella loro dimensione; dall'inizio della scorsa legislatura sono 385 milioni di euro, 200 nella scorsa e 185 già in questa e, quindi, è un risultato molto importante, di sobrietà, di attenzione e di rigore nell'utilizzo delle risorse pubbliche e credo sia un segnale importante che mandiamo al Paese ed è un risultato che abbiamo raggiunto con l'impegno di tutti i gruppi parlamentari, che si vede nel bilancio consuntivo e, poi, appunto, si traduce ovviamente nelle previsioni del bilancio 2019. Questi risparmi sono stati realizzati in vario modo, è stato detto anche qui: sul personale dipendente, sul personale non dipendente, sui beni e servizi, sulle stesse indennità di carica e, credo, appunto, che rappresentino un risultato importante e significativo che è giusto venga riconosciuto.
Come credo - anche questo è già stato detto, lo diciamo anche noi, come Partito Democratico - che sia importante il fatto che vengano di nuovo banditi dei concorsi alla Camera, anche perché l'ingresso di forze e di energie nuove, di energie giovani, credo potrà qualificare in modo significativo il nostro lavoro, il lavoro delle nostre strutture tecniche, rafforzando complessivamente il lavoro della nostra Assemblea.
Dei punti critici ci sono, come è anche naturale che sia. Ci si è molto soffermati, in diversi ordini del giorno, anche negli interventi che mi hanno preceduto, su questo tema dei diritti dei lavoratori che lavorano in società, in aziende a cui abbiamo appaltato parti delle nostre attività in questi anni: è un tema molto importante, ed è importante che sia finalmente affrontato, come quello dei collaboratori parlamentari. Voglio aggiungere che forse un terreno di riflessione dovrebbe riguardare anche il personale dei gruppi parlamentari, che, per la nostra attuale normativa, anche di fronte ai diversi esiti elettorali, in ogni legislatura si trovano esposti a situazioni difficili sul piano occupazionale, e rappresentano persone di grande capacità, di grande qualità. Su questi temi posso dire che anche oggi c'è stato un dibattito, peraltro molto unanime, di grande condivisione, che si vede anche negli ordini del giorno dei diversi gruppi e nei pareri che il Collegio dei questori ha dato ai diversi ordini del giorno.
Vorrei però aggiungere una considerazione su un altro aspetto, che non è stato ancora oggetto del nostro dibattito, che invece credo sia importante toccare nel momento in cui ragioniamo di numeri sul bilancio della Camera, cioè come abbiamo lavorato in quest'anno di legislatura, come si sta svolgendo più complessivamente la nostra attività parlamentare. Il Presidente Fico, all'apertura dei lavori della Camera, appena eletto, aveva insistito molto sul tema della centralità del Parlamento, del suo ruolo di primo luogo in cui si sviluppa il dibattito democratico, il confronto delle idee, in cui si rappresentano i cittadini italiani, e noi questo concetto, alla centralità del Parlamento, all'attualità della democrazia rappresentativa crediamo moltissimo, certo con le necessarie riforme per renderla più forte, più incisiva, ma prima di tutto è nelle nostre Aule parlamentari che vive e si rafforza la democrazia e si costruisce la qualità della nostra democrazia. A me pare che, se ragioniamo di questo primo anno di legislatura, è in corso un vero e proprio attacco al ruolo del Parlamento. Penso si debba sottolineare come l'attuale Governo e l'attuale maggioranza in tante occasioni abbiano nei fatti messo in discussione in modo molto serio il ruolo del Parlamento. Si potrebbero fare tanti esempi, certamente quello di un Vicepresidente del Consiglio che non viene a riferire alle Camere, pur invitato dai Presidenti delle Camere stesse, su un tema di grandissima delicatezza per il Paese e su cui, peraltro, solo lui avrebbe le informazioni necessarie da fornire alla nostra Assemblea. Allora, se ragioniamo di bilancio - l'ho fatto anche in sede di discussione, lo voglio fare anche in dichiarazione di voto -credo che dobbiamo ragionare di un po' di numeri di questo primo anno di attività della nostra Assemblea, in particolare confrontando l'attività di questa legislatura, della XVIII, nel 2018, con quella della legislatura precedente, la XVII, nel 2013. Nel 2013, nel primo anno della scorsa legislatura, le sedute dell'Assemblea sono state 146, per un totale di 700 ore e 19 minuti; nel 2018, nel primo anno di questa legislatura, abbiamo avuto 106 sedute, per 536 ore e 12 minuti. Ancora è più evidente il confronto se ragioniamo sulle Commissioni permanenti: nel 2018, le sedute delle Commissioni permanenti sono state 1.934, per un totale di 1.266 ore e 35 minuti; nella legislatura precedente, nell'anno paragonabile a questo, il primo anno di legislatura, le Commissioni si sono riunite 2.908 volte, per un totale di 1.898 ore e 35 minuti. Conseguentemente, una minore attività di confronto nelle Commissioni e in Aula ha una conseguenza anche sul processo legislativo: i progetti di legge deliberati nel 2018, inclusi i decreti-legge, sono stati 33, nel 2013 erano stati 41. E credo che, ragionando di questo secondo anno di legislatura, per come stanno andando le cose, questi dati potrebbero essere ulteriormente aggravati: nel 2014, infatti, furono 89 i progetti di legge deliberati dall'Assemblea, quest'anno siamo a 50 progetti di legge, tra quelli di iniziativa parlamentare, ratifiche e decreti-legge, e siamo in una fase della dell'attività che alla ripresa ci vedrà concentrati sulla legge di bilancio, quindi è molto difficile che si possano raggiungere i risultati del 2014, del secondo anno della scorsa legislatura, rispetto ai progetti di legge deliberati dell'Assemblea.
Nel 2018 le informative urgenti del Governo sono state 4, nel 2013 erano state 23, quindi evidentemente c'è anche una minore disponibilità del Governo a riferire e a confrontarsi con il Parlamento. Le indagini conoscitive erano state 27, nell'anno paragonabile al 2018, cioè il 2013 nella scorsa legislatura, in questa 17, e quelle concluse erano state dieci, contro le tre del 2018. Per quanto riguarda le mozioni, nel 2018 l'Aula ha concluso, quindi discusso e votato, 101 tra mozioni e risoluzioni, nel 2013 erano state 199. Ho voluto citare questi numeri proprio nel giorno in cui ragioniamo dei numeri di bilancio perché credo che se ragioniamo della nostra attività come Assemblee parlamentari, come Camera dei Deputati, accanto appunto alla soddisfazione sui risultati raggiunti sul piano del bilancio e dei costi del nostro funzionamento non possiamo non vedere un problema politico che secondo me è molto più importante di quello dei costi e dei conti finanziari della Camera, cioè il rischio di uno svilimento del ruolo del Parlamento e della centralità del Parlamento nella nostra democrazia. Questo per me è un grande problema e anche una grande responsabilità dell'attuale maggioranza di Governo. Credo che tutti noi, se crediamo a quest'Aula, al suo ruolo, anche all'alta funzione a cui ognuno di noi è chiamato, anche alla responsabilità dell'alta funzione a cui ognuno di noi è chiamato, questo tema non lo possiamo più sottovalutare, nascondere sotto il tappeto, e dobbiamo invece discuterlo e affrontarlo con grande determinazione, rivendicando quel ruolo centrale della democrazia che questa Camera ha come ce l'ha il Senato e che rappresenta la vera fedeltà all'idea di democrazia e all'assetto istituzionale che i nostri padri costituenti hanno scritto nella Costituzione nata dalla Resistenza.