Discussione generale
Data: 
Martedì, 28 Novembre, 2017
Nome: 
Stefania Covello

 

A.C. 4741

Signor Presidente, il provvedimento che è all'attenzione dell'Assemblea va inquadrato in un ragionamento molto più ampio che si ricollega non solo alle politiche economiche poste in essere nel corso di questi anni con i Governi Renzi prima e Gentiloni in piena continuità ma soprattutto in quelle che sono le scelte strategiche adottate in questo scorcio di legislatura in vista dei prossimi anni. Si tratta di un provvedimento che giunge proprio nel momento in cui tutti gli istituti certificano una crescita del PIL superiore a quella prevista: vogliano o non vogliano le opposizioni, è un dato di fatto, sono numeri ed è concretezza. Nel periodo 2009-2011 mentre il PIL tracollava, la destra diceva che non era così e che l'Italia era al sicuro dalla crisi. Credo che gli italiani lo ricordino molto bene. Oggi nel momento in cui il PIL davvero cresce e ci consente di recuperare il terreno perduto, abbiamo gli stessi protagonisti di allora che ci dicono che tutto va male. Noi abbiamo rispetto delle preoccupazioni delle famiglie italiane e sappiamo quanto parlare di numeri e statistiche, a fronte di una realtà complicata, possa essere a volte anche irritante e proprio per questo non ci lasciamo trascinare in facili entusiasmi e manteniamo, invece, alta l'attenzione sulle criticità che permangono e sulle soluzioni che intendiamo con determinazione portare avanti. Nel decreto-legge gli interventi spaziano in diversi settori come spesso accade in provvedimenti a cui si agganciano molte misure. Abbiamo misure fiscali importanti che cercano di porre le basi per un più corretto e semplice rapporto tra fisco e cittadini. C'è la cosiddetta maxi-rottamazione con l'agevolazione estesa a tutte le cartelle degli ultimi diciassette anni, dal 2000 al terzo trimestre del 2017, valida anche per i contributi esclusi dalla precedente perché magari ancora non in regola con le rate dei piani precedenti. Allo stesso modo si semplifica la procedura dello spesometro con i contribuenti che potranno trasmettere i dati annualmente o semestralmente e per quanto concerne gli errori commessi nell'invio dei dati delle fatture del primo semestre 2016 sono abolite le sanzioni purché tali errori siano sanati con un nuovo invio entro il prossimo febbraio 2018. Si interviene correggendo alcune prepotenze poste in essere ai danni dei consumatori come nel caso della fatturazione a 28 giorni, grande battaglia del Partito Democratico.

In questo provvedimento la fatturazione torna e soprattutto diventa obbligatoriamente mensile per telefoni e pay-tv, con l'esclusione di promozioni non rinnovabili o inferiori al mese, e gli operatori avranno quattro mesi di tempo per potersi adeguare. Viene introdotta una norma molto attesa soprattutto dai giovani professionisti, estendendo, anche se non appartenenti a un ordine, il riconoscimento dell'equo compenso, che deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, e finalmente anche la pubblica amministrazione è tenuta osservare tale principio: in un contesto in cui tra crisi e rigidità di varia natura il rischio per i professionisti a volte, e anzi spesso direi, è quello di lavorare senza veder riconosciuta anche dal punto di vista economico la propria prestazione, questa misura diventa veramente rivoluzionaria, introducendo un principio di equità e di tutela verso categorie che non sono e non erano affatto privilegiate. Ma in questo intervento intendo porre l'attenzione su alcune misure di profilo prettamente sociale: mi riferisco ad esempio alla previsione che il reato di stalking non sarà più estinguibile esclusivamente con una pena pecuniaria. Abbiamo letto sui media notizie che evidenziavano questa abnorme criticità; il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo letto e ascoltato dei numeri terribili. Una grande questione educativa, e per affrontarla noi abbiamo bisogno di un quadro normativo che non nasconda falle nelle sue pieghe. Aver potuto estinguere il reato attraverso una pena pecuniaria era veramente inaccettabile: parliamo della vita di donne distrutte da comportamenti violenti, inauditi e persecutori, che non possono essere mai concepiti come condonabili. Questo intervento, fortemente voluto da tutto il Partito Democratico, dal Governo ed in particolare dalla sottosegretaria Boschi, pone quindi fine ad un limite mortificante del nostro ordinamento: questa misura darà più forza al contrasto di queste odiose forme di violenza, che si manifestano purtroppo nella forma e nella maniera più disparata.

Adesso parlo da mamma prima ancora che da legislatore: con l'approvazione definitiva di questo provvedimento, superiamo anche la querelle che per mesi ha occupato le cronache rispetto all'uscita da scuola dei ragazzi di scuola media. Con l'emendamento introdotto al Senato, i ragazzi con meno di 14 anni potranno tornare autonomamente a casa da scuola previa autorizzazione dei genitori, che esonera gli istituti dalla responsabilità connessa all'obbligo di vigilanza. Sappiamo bene che il mondo è cambiato e ci sono molte più preoccupazioni rispetto a prima che inquietano la società, che inquietano i genitori, ma quella forma di rigidità era veramente eccessiva: in questo modo solleviamo la scuola da un onere che francamente risultava eccessivo, ma al tempo stesso restituiamo alle famiglie autonomia ed un principio di responsabilità verso i propri figli, e quindi la responsabilizzazione dei nostri ragazzi.

Sempre collegate in un qualche modo con la scuola ci sono altre due misure che voglio citare per la loro valenza. La prima riguarda i vaccini, con la previsione, a partire dall'anno scolastico 2018-2019, che saranno direttamente le ASL ad inviare alle scuole i certificati sulle vaccinazioni degli studenti, alleviando anche in questo caso la fatica di famiglie e di scuola: perché vaccinarsi è un obbligo, una forma di difesa, ma non deve declinarsi però come un aggravio burocratico per famiglie e operatori scolastici.

La seconda invece è una misura che riguarda i giovani universitari, con la possibilità di usufruire di detrazioni se la propria università si trova ad almeno 100 chilometri di distanza: non è più necessario, quindi, che i due comuni debbano appartenere a una provincia diversa. Inoltre, se gli studenti fuori sede risiedono in montagna o, come spesso avviene, in zone disagiate, la distanza viene dimezzata a 50 chilometri. Quindi penso a chi frequenta l'università, un'università che magari è distante da questi centri, o penso a chi frequenta l'università di Cosenza, nella mia Calabria, e risiede nella stessa provincia perché dista oltre 50 chilometri: un'opportunità che potrà essere reinvestita in cultura, magari con quei soldi risparmiati sarà possibile comprare un libro in più; e comunque è un segnale di attenzione verso le famiglie che sostengono sacrifici enormi nel cercare di garantire ai propri figli un futuro migliore attraverso la formazione, perché sappiamo che i nostri giovani possono appropriarsi del loro futuro attraverso il merito e la meritocrazia. Una misura di grande impatto soprattutto nel Mezzogiorno!

Ho cercato brevemente di illustrare alcune delle misure più importanti, anche perché chi mi ha preceduto del Partito Democratico, i colleghi che lo hanno fatto prima, hanno naturalmente affrontato altre questioni; e di maggiore impatto, dicevo, per le persone nella loro vita quotidiana, perché sappiamo che la credibilità delle istituzioni si recupera quanto più saremo in grado di recuperare, e soprattutto di ridurre, lo spread tra i numeri richiamati dai media e le fatiche del quotidiano.

Il PD con la sua azione parlamentare, grazie all'attenzione del Governo, nel suo passaggio al Senato ha consentito un importante miglioramento del testo, dando risposte concrete. Siamo convinti che il combinato disposto di questo provvedimento con l'approvazione della legge di stabilità per il 2018 saprà consolidare gli importanti segnali di crescita che si sono registrati negli ultimi due anni.