Data: 
Mercoledì, 12 Dicembre, 2018
Nome: 
Raffaele Topo

A.C. 1408

 

Grazie, Presidente. Come è stato ricordato, questo decreto è partito come un intervento manifesto, nel momento in cui questo era uno degli interventi caratterizzanti di questa legislatura e di questo Governo. Ovviamente, per strada è sparito il condono di cui si parlava, quindi la dichiarazione integrativa speciale che era il vero tema su cui è iniziata la campagna elettorale e proseguita nella prima attività del Governo. Poi, è sparito lo “scudo” ed è sparito tutto. Alla fine, il provvedimento si è ridotto alla replica di misure che erano già state adottate prima. Dispiacerà ma è così. Anzi, si tratta di misure che sono nettamente peggiorate, a cominciare dalla definizione agevolata dei verbali che si applica certamente per le contestazioni ma non si applica come principio per gli avvisi bonari.

Con la rottamazione ter siamo alla terza: le prime due sono state contestatissime dal MoVimento 5 Stelle, fra l'altro, e oggi invece la terza è sostenuta dal MoVimento 5 Stelle e dalla Lega, ovviamente con un'esclusione che grida vendetta che è quella del sistema delle autonomie che, invece, era incluso in quelle precedenti, come è stato ricordato. Persino lo stralcio automatico dei debiti tributari fino a 1.000 euro è una replica di un intervento che è stato fatto, come è stato detto prima, nel 2012 e anche qui c'è stato un contraddittorio con gli enti locali e con l'ANCI, un contraddittorio che però non ha dato nessun esito.

Voglio farvi riflettere su due punti. Intanto, sul tema enti locali, che è un'emergenza in questo Paese, l'ANCI ha proposto emendamenti puntualmente respinti dalla maggioranza, perché qui non c'è stato lo spazio per nessun tipo di interlocuzione, ahimè, e questa era una materia che richiedeva, invece, un confronto serrato su questi punti. Intanto, ha chiesto l'estensione della definizione agevolata sia per le entrate tributarie sia per quelle patrimoniali iscritte a ruolo e ha anche chiesto misure compensative sulla cancellazione dei crediti sotto i 1.000 euro, perché è vero che sono datati ma, insomma, anche questo richiedeva un minimo di confronto e magari la riapertura di un accertamento dei residui, che poteva essere un elemento strumentale anche alla realizzazione di una scelta efficace. Però, tutto questo è stato respinto al mittente.

Dunque, c'è un sistema delle autonomie, come ha ricordato prima il collega Pastorino. Io ho fatto il sindaco per dieci anni in un contesto ancora migliore del suo ma ricordo che nell'ultimo bilancio il mio comune aveva sette milioni di trasferimento e oggi siamo a 2,8 milioni. Quindi, è accaduto qualcosa in questi dieci anni e oggi non c'è una proposta degli enti locali e dell'ANCI che non debba essere ascoltata con grande attenzione e, invece, queste idee sono state liquidate in modo perentorio.

Alla fine, questo decreto - e questa è la seconda riflessione - è diventato un decreto omnibus e, insomma, abbiamo persino prorogato il bonus bebè e non so cosa c'entra con il fisco e con le disposizioni di cui avevamo parlato all'inizio. È anche il tempo di fare una disposizione che si occupi di regioni commissariate e, quindi, il commissario alla sanità. Dico questo perché la norma originaria ha permesso, in alcune regioni, di avere commissari per nove anni. Parlo, per esempio, della regione Campania. È una norma che sostanzialmente esautora i consigli che sono totalmente spogliati di qualunque potestà. C'è una recentissima sentenza della Corte costituzionale che ha cassato una legge importante che riguarda l'autismo. Per fortuna, la Corte, in coda alla decisione, dice che c'è, però, un'anomalia che è il commissariamento prolungato per nove anni, perché, nella legge originaria, non c'è un termine ma c'è il commissariamento finché non si realizzano le due condizioni, l'equilibrio finanziario e il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza adeguati agli standard del Ministero della salute.

Ebbene, piuttosto che intervenire su questo punto, che oggettivamente oggi mi sembra abbastanza necessario, il Governo si preoccupa di fare una norma pensata forse per la regione Calabria - e questo lo dico, ovviamente, a mo' di battuta - per sostituire il presidente commissario con un funzionario. Tenga conto - e lo dico per il tramite del Presidente al Governo - che l'originaria disposizione prevedeva il presidente commissario; ma perché? Per garantire la funzione in capo ad un organo della regione eletto a suffragio universale e non era certo pensata per Tizio o per Caio. Dopodiché, senza nessuna motivazione siamo passati alla nomina di un commissario funzionario, poi si è ritornati al presidente e adesso facciamo il quarto giro, senza preoccuparci probabilmente di risolvere la cosa essenziale che è quella, appunto, di assicurare una funzione in capo ad un organismo eletto e, soprattutto, di limitarla nel tempo.

E, quindi, sulla base delle riflessioni - ripeto - iniziali e generali su questo provvedimento e di tutta una serie di norme che sostanzialmente lo hanno snaturato, è evidente che il nostro voto sarà un voto contrario e riteniamo che questa sia una grande occasione perduta e sia il primo scivolone di questa maggioranza nella parte - diciamo - forte della maggioranza, perché io ho passato due mesi, dinanzi ai cittadini che mi chiedevano: “Ma si fa il condono?”, a dire: “Forse sì, forse sì” e, invece, anche questa cosa è risultata semplicemente una battuta elettorale, un argomento elettorale e basta. Prima o poi i cittadini vi chiederanno il conto.