Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 13 Settembre, 2018
Nome: 
Luigi Marattin

A.C. 1117-A

Presidente, onorevoli membri del Governo, onorevoli colleghi, il Partito Democratico voterà contro la richiesta di fiducia posta su questo provvedimento per due motivi, sostanzialmente. Questo provvedimento noi crediamo contenga risposte sbagliate a problemi reali e, mentre fornisce queste risposte sbagliate, questo provvedimento fa forse, se possibile, una cosa ancora più grave, come proverò a dimostrare: mina la credibilità e la fiducia dell'azione di Governo e delle istituzioni nei confronti degli attori sociali e politici del nostro Paese. Quali sono queste risposte sbagliate a problemi reali? È stato già detto: la prima, la questione più importante che abbiamo discusso in questi giorni, in queste ore, in queste settimane, è la questione dell'obbligo vaccinale.

Noi crediamo che ci siano alcune cose nella vita pubblica di ogni comunità che vadano sottratte allo scontro politico, che vadano sottratte al legittimo e sano scontro politico. La prima di queste non può non essere la salute pubblica e, in particolare, la salute dei nostri cittadini e dei nostri bambini. Non è ammissibile su alcune tematiche che possa andare in onda uno scontro politico fatto per ottenere o massimizzare consenso, o credere di star massimizzando consenso.

La legge Lorenzin non fu un capriccio politico nella scorsa legislatura; fu un atto di civiltà degno di un Paese civile. Prevedere l'obbligo che i bambini per entrare in classe, nei servizi d'infanzia, nei servizi educativi, dovessero essere tutti vaccinati non era un modo per raccogliere o cercare consenso inutilmente, ma era un modo per garantire la salute pubblica e la salute dei nostri bambini.

L'autocertificazione, in sede di prima applicazione di quella legge, serviva ad assicurare che, mentre si garantiva un principio così importante e così forte qual è la salute dei cittadini e dei bambini, non fosse compromessa l'operatività delle strutture scolastiche e che si riuscisse al contempo a garantire un diritto così importante di salute pubblica e a non bloccare inutilmente nelle procedure l'operatività delle nostre scuole. Ma prorogare quell'autocertificazione ora, come fa quel decreto milleproroghe, non risponde a nessuna di queste esigenze.

Ma, addirittura, prorogarla per l'anno scolastico passato ottiene come risultato soltanto permettere l'ingresso in classe di bambini non vaccinati e, nei fatti, da oggi, tenere fuori da quelle classi i bambini che non possono permettersi di stare in classe con bambini non vaccinati. Abbiamo citato il caso di quel bambino di otto anni di Treviso, che pur avendo sconfitto la leucemia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non può entrare in classe, perché non può permettersi per il suo stato di salute di stare in classe con bambini non vaccinati! E questo decreto che noi oggi votiamo continuerà a permettere l'ingresso in classe di bambini non vaccinati. Questa cosa non serve a tutelare l'interesse pubblico. Non serve a tutelare la credibilità delle istituzioni. Serve ad accarezzare il pelo a una visione oscurantista, medievale, che mette sullo stesso piano scienza e consenso, che fa una cosa, che non è grave per il Partito Democratico, per l'azione di Governo, per i sondaggi o per i like su Facebook. Fa una cosa che è grave per il prosieguo della nostra vita pubblica e ci fa chiedere di cosa sono fatti i valori attorno a cui sta insieme una comunità. Dire che certezze scientifiche, in questo caso addirittura sulla salute pubblica, possono essere messe in discussione dalla semplice ricerca del consenso non danneggia questo o quel partito, questa o quella carriera politica: danneggia le fondamenta del nostro stare insieme e noi questo non lo possiamo permettere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

La seconda questione, su cui si danno risposte sbagliate a problemi reali, è quella delle periferie. Guardate, con tutta la bontà e la buona disposizione che abbiamo provato in questa settimana, nelle lunghe ore di discussione, in quest'Aula e in Commissione, noi non siamo riusciti a capire il perché di questo intervento. Abbiamo sentito alcune spiegazioni, abbiamo sentito definire “marchette” il bando periferie a beneficio elettorale o a beneficio dei sindaci del PD. Abbiamo sentito tante bugie. Ieri ancora - e prima in Commissione - un collega della Lega diceva che il bando periferie, in realtà, era finanziato a metà. Mi sono preso la libertà in buvette di chiedergli in amicizia: ma mi spieghi perché hai detto una cosa così? Perché non è vero! Perché continuiamo a ripetere informazioni false, non nei talk show o sui social (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico),ma in quest'Aula, nella sede della sovranità popolare, continuiamo a ripetere bugie. A quale scopo e cosa fa questo alla qualità della nostra vita pubblica e del nostro dibattito democratico? Abbiamo sentito mezze frasi, mezze promesse, ma nei fatti, i fatti sono questi: noi oggi votiamo un provvedimento che toglie 1,1 miliardi da una delle idee più belle e più utili degli ultimi anni, cioè quella di investire un po' di soldi pubblici nelle nostre periferie, per gettare un fascio di luce dove c'era scuro, per ammodernare un quartiere, su progetti scelti dai comuni, integralmente finanziati, che mettevano in moto investimenti privati, che provavano a riavviare la nostra economia, che tutelavano la sicurezza, perché la sicurezza nelle nostre città non si tutela solo con l'ordine pubblico, ma anche mettendo la luce laddove è buio e facendo sentire qualcuno meno solo di prima (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Nei fatti, da oggi, 1 miliardo e 100 milioni vengono tolti da quell'idea. Progetti pronti a partire dal 2019, che non è che vengono rimodulati, vengono definanziati. Avete incontrato ANCI e avete detto: abbiamo capito che è sbagliato, torneremo indietro nel primo decreto utile. E da ieri mattina vi abbiamo chiesto di farlo davvero nel primo decreto utile, che era questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

La credibilità dell'azione politica: perché vi dicevo che questo decreto e queste discussione stanno minando le fondamenta del nostro stare insieme? Perché non fa bene alla nostra immagine dire pubblicamente che si è cambiata idea su un qualcosa e poi non cogliere l'opportunità di trasformare in atti di legge questa nuova volontà politica. Dire “ci penseremo più avanti” non fa bene all'immagine che proiettiamo all'esterno.

La credibilità dell'azione pubblica è stata anche messa in discussione dal terzo e ultimo problema, principale problema, al quale questo provvedimento dà risposte sbagliate.

Come facciamo a credervi quando dite che sulle periferie oggi intanto togliete i soldi e poi ci penserete, quando in quest'Aula, durante la discussione del decreto Di Maio, vi eravate formalmente e politicamente impegnati ad approvare, in questo provvedimento, una serie di misure sul terremoto, che invece non avete approvato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? E l'avevate promesso allora, così come oggi promettete di risolvere il problema periferie. Ma non è questo quello che aiuta la credibilità dell'azione di Governo e della classe politica. La proroga della gestione commissariale, la proroga dei tecnici che lavorano nella gestione commissariale: tutto questo finisce il 31 dicembre. Il commissario rinnovato per 45 giorni, come fa, nei fatti, a gestire l'operatività di una struttura, che ha davanti due mesi di tempo? La proroga della zona franca, la proroga della sospensione del pagamento dei mutui e della restituzione delle tasse. Tutte queste cose vanno ad aiutare le popolazioni colpite da una delle più grandi tragedie che ha colpito la nostra comunità in questi anni, il terremoto nel centro Italia.

Vi eravate impegnati a farlo e non abbiamo avuto risposta sul perché non l'avete fatto, se non la risposta che state dando di continuo: “lo faremo più avanti” Ce l'avete detto sulle banche, ce l'avete detto sulle periferie, ce l'avete detto sul terremoto. Non c'è nessun “più avanti”. Quando si ha l'onore e l'onere di gestire la cosa pubblica, alcune risposte vanno date qui e ora, perché fuori di qui c'è qualcuno che su quelle risposte conta per andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Signor Presidente, Ministro Fraccaro, noi votiamo contro la fiducia, perché queste sono risposte sbagliate e le azioni che avete messo in atto, mentre perseguivate queste e tante altre - sia chiaro - risposte sbagliate, minano la credibilità dell'azione di Governo, la credibilità delle istituzioni pubbliche e minano la fiducia, la fiducia dello Stato nei confronti dei propri cittadini, sulla questione dei vaccini.

Primo dovere di un amministratore pubblico e di un governante è garantire la salute pubblica e la sicurezza dei propri cittadini. Quello che state facendo sui vaccini mina quella credibilità e quella fiducia che lo Stato ha nei confronti dei propri cittadini. Mina la fiducia dello Stato verso le nostre autonomie. Non si costruisce fiducia quando si tolgono soldi già assegnati su progetti pronti a partire con un pezzo della nostra Repubblica: le autonomie locali non sono un qualcosa che sta sotto. Sono un pezzo della nostra Repubblica.

Mina la fiducia verso le popolazioni colpite dal terremoto, con le cose che ho provato a dire.

Credibilità e fiducia non sono slogan, non sono hashtag su Facebook. Sono due tra i beni più preziosi, per chi ha l'onore e l'onere di servire le istituzioni pro tempore. Sono due tra i beni più preziosi in una discussione, molto complicata, che si appresta a iniziare in queste Aule, quella sulla sessione di bilancio. Perché, se manca credibilità e manca fiducia, ad entrare in forte sofferenza, come in parte già sta iniziando a essere, sono i nostri conti pubblici. Ma qui non ci interessano in questo momento i conti pubblici. Ci interessa che credibilità e fiducia minano e mettono in discussione le ragioni del nostro stare insieme, come comunità, le ragioni del nostro spirito di servizio nei confronti di chi ci ha messo in quest'Aula.

Per questi motivi, signor Presidente, il Partito Democratico vota contro la richiesta di fiducia che avete messo su questo provvedimento sbagliato