Dichiarazione di voto
Data: 
Venerdì, 6 Dicembre, 2019
Nome: 
Gian Mario Fragomeli

A.C. 2220-A

Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi e colleghe, dopo settimane di lavoro in Commissione, devo dire grazie al contributo anche delle opposizioni che ci hanno permesso di confezionare un decreto importante per questo Paese. Voglio partire proprio dai numeri per far capire a tutti voi il lavoro che abbiamo compiuto in queste settimane: 3 miliardi di euro, oltre 3 miliardi di euro, questo è l'obiettivo che si e dato il decreto “fiscale” e che ha raggiunto il decreto “fiscale”. Con questo decreto noi abbiamo previsto il maggior modo per finanziare la legge di bilancio 2020, come hanno già detto altri colleghi, per permettere che non ci sia l'aumento di 23 miliardi dell'IVA, una tassa che sarebbe insostenibile per il Paese: 538 euro in più a famiglia.

Questo abbiamo fatto con il decreto “fiscale”, ma è importante ribadirlo: qualcuno - è già stato detto - è scappato di fronte a questa enorme responsabilità. Il Partito Democratico ha detto “no” e ha costruito una coalizione di Governo, insieme agli alleati, per rispondere e per evitare, appunto, questo aumento dell'IVA. Crediamo sia fondamentale averlo fatto, ma non solo per l'aumento dell'IVA, non solo per la sterilizzazione dell'IVA era importante fare questa manovra ed era importante fare il decreto “fiscale”; lo è stato anche per ridare soldi agli italiani, per fare in modo che ci sia l'aumento in busta paga dei lavoratori e delle lavoratrici italiane. Lo abbiamo già fatto, noi, nel 2007, lo abbiamo rifatto nel 2014 e lo rifaremo nel 2020 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): questo è il nostro impegno. Attenzione, però, la nostra azione non si limita a un esborso finanziario, a dare dei soldi in più; lo dico con estrema consapevolezza, da figlio di operai, da fratello gemello di un metalmeccanico; qui si tratta di dare maggiore dignità al lavoro, alle persone, a chi magari d'estate è obbligato a lavorare e a sopportare dieci gradi in più o d'inverno a lavorare sotto zero; significa impegnarsi per evitare a una madre o a un padre che sono costretti a nascondere l'impossibilità di acquistare beni necessari alla formazione e alla crescita dei propri figli dietro quell'eterna scusa: no, ora non ti serve. Significa cercare di dare un grado di serenità in più a chi nella vita, magari, ha affrontato anche maggiori difficoltà, evitando, come sosteneva il poeta latino Ovidio, che chi è già naufragato trema anche di fronte ad acque tranquille.

Per noi del Partito Democratico, quindi, parlare di riduzione del cuneo fiscale non significherà mai nascondersi dietro parole difficili o da addetti ai lavori. Ridurre il cuneo fiscale per noi è un'operazione popolare e significa riconoscere il diritto a chi è più in difficoltà di essere ascoltato dalla politica, significa lavorare affinché tutti siano in grado di avere le medesime opportunità e, si badi bene, quest'ultimo è considerato una priorità anche da parte delle associazioni datoriali e imprenditoriali, le quali ben comprendono l'importanza di restituire rispetto, coraggio e potere d'acquisto agli italiani.

Partendo da questa convinzione, inoltre, è possibile capire cosa significhi oggi il tema della lotta all'evasione fiscale e contributiva. È socialmente intollerabile costringere chi paga le tasse e finanzia il benessere di tutti noi a stare fianco a fianco con chi vive letteralmente sulle spalle dei primi e utilizza le proprie risorse interamente per interesse privato. Oggi, con circa 110 miliardi di euro di evasione fiscale e contributiva, la rivoluzione degli onesti non può più attendere: basta a cittadini che pagano troppe tasse perché costretti a pagare anche quelle degli evasori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), a fronte anche di cittadini che chiedono legittimamente una riduzione della pressione fiscale che non sarebbe tuttavia sostenibile; basta a imprenditori onesti obbligati, loro malgrado, a competere con imprenditori che frodano abitualmente il fisco non pagando contributi e tasse dei propri lavoratori e vincendo, magari, gare solo con la concorrenza sleale.

Con il decreto fiscale abbiamo fissato tante altre questioni e parto dall'articolo 3 molto discusso, quello che limita le compensazioni sulle imposte tra debiti e crediti con il fisco allo scopo di bloccare chi sconta falsi crediti in cambio di debiti reali con lo Stato, quelli che sono i cosiddetti “furbetti dell'F24”, o ancora all'articolo 4, dove affrontiamo un tema vero che non è solo il pagamento di un committente e di una sanzione perché stiamo parlando di una piaga fortissima, quella dei lavoratori in grigio perché, badate, non ci sono solo i lavoratori in nero, quelli che sono completamente assenti e nascosti al fisco e alla previdenza sociale, ma ci sono anche quelli parzialmente visibili, quelli che esistono momentaneamente quando ricevono la busta paga, una busta paga spesso sottopagata di 4 o 5 euro, ma che poi riscompaiono perché il loro datore di lavoro non versa loro le ritenute fiscali e previdenziali. Questo è quello che accade e per superare questa ingiustizia chiediamo a chi appalta lavori sotto i 200 mila euro e a società con meno di 3 anni di vita di fare una verifica telematica che i versamenti dei lavoratori siano effettuati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Per noi del Partito Democratico un controllo dell'F24 viene sempre dopo il diritto dei lavoratori al versamento dei propri contributi.

Inoltre, con questo decreto abbiamo pensato di definire anche altre cose. Abbiamo pensato alle famiglie povere, a circa 2 milioni di famiglie di cui oggi solo un terzo riceve il bonus in bolletta luce e gas perché non va e non fa code davanti a uno sportello. Abbiamo creato un sistema automatizzato e riceveranno già la bolletta con meno 30 per cento di sconto sulla fornitura dell'energia elettrica.

Altro che “partito delle banche”! Io rifuggo da questa definizione che ancora in questi giorni abbiamo sentito rivolta al Partito Democratico. Con questo decreto noi abbiamo dato la possibilità a chi ha perso la casa nel momento di maggiore crisi economica di questo Paese di ricomprarsela e di fare un mutuo e riacquistarla al prezzo base d'asta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Altro che partito dalle grandi assicurazioni! Con questo provvedimento introduciamo il meccanismo dell'assicurazione familiare che garantirà risparmi a tutti coloro che potranno rifare un'assicurazione e premierà, quindi, automobilisti e motociclisti virtuosi che stipuleranno nuovi contratti con la classe di merito più bassa di un loro familiare.

Abbiamo mantenuto l'esenzione IVA per i nostri figli che fanno i corsi sportivi. Questa paura che giustamente molti di noi sentivano dell'aumento dell'IVA anche per i corsi sportivi non ci sarà, l'abbiamo bloccata. E con questo provvedimento, permettetemelo, abbandoniamo anche una triste stagione che è quella dei condoni ad personam (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), introducendo, invece, una riduzione generalizzata e rivolta a tutti gli italiani di fronte allo Stato italiano sul pagamento rateizzato dei tributi. Ciò significa che gli italiani pagheranno il 50 per cento in meno di interesse di fronte al fisco.

Non poteva poi mancare una serie di incentivi per l'impiego di nuove tecnologie. È stato ricostruito uno scenario che in qualche modo vuole tenere ferma la modernità in questo Paese. Noi pensiamo che l'utilizzo del bancomat sia uno strumento anche legato alla sicurezza. Vuol dire che con una sola carta in tasca, che posso bloccare in qualsiasi momento e coperto da un'assicurazione, posso pagare tranquillo e non pensando che qualcuno mi possa rubare e mi possa aggredire. Quindi, allo stesso tempo rendiamo possibile che queste persone facciano una vita più comoda. Quindi, la modernità e l'innovazione servono anche per rendere più comoda e più semplice la vita e non solo un contrasto all'uso del contante.

All'interno del decreto poi abbiamo previsto la cosiddetta “lotteria degli scontrini”, che è un'opportunità non solo di vincita per gli acquirenti ma permetterà, anche qui, una semplificazione per gli esercenti che potranno sostituire il POS ai registratori di cassa telematici. Questo è il futuro, questo è quello che vuole il Partito Democratico per questo Paese: avere un'unica ricevuta fiscale. Così potremo utilizzare una semplice app con il nostro cellulare per mandare gli scontrini. Questo è ciò che vuole questo decreto: vuole innovazione, vuole che giustamente le persone vivano una vita più semplice.

Non abbiamo poi mancato di occuparci del rilancio degli strumenti finanziari e ne ho sentito parlare da parte di colleghi. Abbiamo rilanciato i PIR, i piani individuali di risparmio; inoltre, abbiamo rilanciato i fondi pensioni e le casse previdenziali rivolte al finanziamento e alla capitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. Di questo ci stiamo occupando: ci stiamo occupando dell'Italia con questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Cosa dire, poi, del mancato pagamento per tutto l'anno, per tutto il 2018, degli straordinari dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine? Dopo le innumerevoli pacche sulle spalle, le troppe felpe indossata dall'ex Ministro dell'Interno è toccato all'attuale Governo giallorosso risolvere la questione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e recuperare i 180 milioni di euro necessari a pagare chi ci difende tutti i giorni sulle strade.

E mi preme evidenziare, poi, che con questo decreto abbiamo affrontato la cronica e annosa problematica del personale nelle strutture sanitarie e negli ospedali, perché abbiamo sbloccato finalmente le risorse necessarie all'assunzione di nuovi medici, infermieri e operatori sanitari. Questo è ciò che fa il Partito Democratico insieme agli alleati.

Con l'attuale decreto - e mi avvio alla conclusione - abbiamo ridato dignità anche ai sindaci, a quelli dei piccoli comuni sotto i 3 mila abitanti, che venivano confusi con la casta. Invece no: sono gente che si alza la mattina, che sostituisce gli impiegati, che fa tutto il lavoro che deve fare per la sua comunità e tutti unanimemente abbiamo scelto di ridare dignità aumentando e adeguando gli stipendi dei sindaci. E abbiamo introdotto la possibilità - che molti in questi giorni hanno terrorizzato, ma voglio tranquillizzare i pensionati, voglio tranquillizzare i lavoratori dipendenti - di una proroga del 730, perché è importante dire che con quella proroga noi permettiamo che chi farà la dichiarazione dei redditi a maggio potrà avere il rimborso fin da giugno e chi il 24 luglio farà la dichiarazione dei redditi non dovrà aspettare l'anno prossimo ma potrà ricevere i soldi ad agosto, a settembre o a ottobre. Questo abbiamo fatto: semplificato la vita delle persone. Io mi rendo conto che l'attacco delle opposizioni e la strumentalizzazione delle opposizioni su questo tema è veramente becero, permettetemelo di dire, perché dobbiamo dare tranquillità e serenità ai lavoratori e ai pensionati italiani.

Concludo con Platone, che mi piace richiamare, perché lui giustamente diceva che ogni problema ha tre soluzioni: la nostra soluzione, la soluzione degli altri o la migliore soluzione. Ecco, io voglio ringraziare pubblicamente tutti i nostri alleati di Governo perché con questo provvedimento siamo riusciti a trovare una sintesi, ad offrire con il decreto fiscale soluzioni reali ai problemi reali degli italiani. A chi, invece, si ostina a dipingere il PD come un partito lontano dai problemi reali, rispondo che il testo di questo decreto è esattamente il contrario. Il Partito Democratico fa una scelta di campo chiara e definita: difende e tutela il lavoro, dà garanzia alle imprese che producono ricchezza nel rispetto della legalità e della competitività, contrasta gli evasori e non aumenta alcuna tassa. Per queste ragioni annuncio, a nome del gruppo del Partito Democratico, il voto favorevole.