Data: 
Lunedì, 10 Dicembre, 2018
Nome: 
Patrizia Prestipino

A.C. 523-A ed abbinate

 

Presidente, colleghi, io voglio portare la mia testimonianza di docente e di ex assessore allo sport di questa città e di quest'area metropolitana e voglio farlo con la pacatezza, la sobrietà e la misura - la metriotes dicevano i greci - con cui fino adesso si è lavorato in questa Commissione, con concordia e con armonia in tutti i partiti e trasversalmente, perché per noi il valore sociale e culturale dello sport, per la collega preside, per i colleghi campioni olimpionici e per tutti gli altri che hanno a cuore lo sport, l'amore per lo sport, dicevo, noi tutti l'abbiamo fatto confluire in questa proposta di legge delega e in questo Comitato ristretto, che ha lavorato per settimane con il sottosegretario in maniera assolutamente concorde (lo voglio ribadire oggi con forza).

Ma a me e a noi non interessano i toni da propaganda né ci interessa condannare chicchessia del passato o del presente. Noi lavoriamo per il futuro anche perché, caro collega, io ho fatto il presidente di municipio e l'assessore allo sport per il mio partito e l'ho fatto con assoluto senso del dovere e rispetto per le mie comunità. L'ho fatto credendo nel valore sociale dello sport, intendendo lo sport come aggregazione e l'ho fatto contribuendo al lavoro di tantissime associazioni sportive che lavorano al fianco delle scuole, nel pomeriggio nelle strutture scolastiche anche malmesse che nel nostro piccolo o nel nostro grande, a seconda dei diversi punti di vista politici, in ogni regione, in ogni comune e in ogni area metropolitana d'Italia abbiamo provveduto a rimettere in piedi. L'ho fatto anche dando contributi allo sport nelle scuole, nella realizzazione di campi sportivi, perché i nostri ragazzi la mattina, prima, e il pomeriggio, dopo, attraverso l'associazionismo potessero praticare le attività sportive e potessero esercitare l'attività motoria. È per questo che mi dispiace che oggi si usino toni di propaganda su questo argomento che dovrebbe unire - e non dividere - in onore dello sport, di chi è stato campione, di che ha portato la bandiera italiana alle Olimpiadi, di chi lavora ogni giorno con spirito di sacrificio, dall'insegnante di lettere alla maestra fino a questa nuova figura professionale che prenderà vita grazie a un lavoro di concordia e di armonia politica.

E adesso vado al dunque. Questo è un discorso che sta a cuore a tutti, perché l'intervento sulla pratica sportiva è un intervento anche sulla sanità degli italiani, sulla sanità fisica ma, soprattutto, sulla sanità psicologica e morale dei nostri giovani ragazzi e dei nostri bambini. Infatti, è vero - e l'hanno detto - che l'obesità colpisce il 12 per cento dei bambini italiani, ma anche il 24 per cento è in eccesso di peso e questo va a gravare non solo sulla salute del singolo bambino, e, quindi, anche sulle famiglie, ma anche sui costi sanitari, perché può anche produrre, negli anni, non solo un'incidenza economica sulle famiglie ma anche sullo Stato e sulle spese della regione, perché ciò vuol dire cure e vuol dire costi eccessivi, perché si tratta anche di patologie a volte non meglio identificate su cui bisogna lavorare ad personam, e ciò vuol dire che il bambino o l'adolescente quando cresce e diventa adulto può assentarsi dal lavoro e, quindi, anche lì c'è una compromissione delle casse dello Stato. Quindi, lavorare fin da bambini su questo problema significa guardare avanti ed avere una visione del futuro morale ma anche e soprattutto sociale ed economica della nostra società.

“Lo sport - diceva qualcuno - non costruisce la personalità. La rivela” ed è questo che noi puntiamo a fare, cioè che i nostri bambini tirino fuori la loro personalità. Dunque, non solo una corretta postura, come diceva bene la mia collega Valentina Aprea e come hanno detto gli altri colleghi, ma che tiri fuori il meglio di sé, il rispetto delle regole, la relazione con gli altri, con gli altri bambini. Infatti, non è sempre facile per un bambino timido esprimersi e lì, tramite lo sport, imparerà a rispettare le regole e ad esprimere il suo io. Sappiamo che il bambino a 6 anni - e io insegno agli adolescenti però ho pratica anche dei bambini e ne ho avuto pratica da presidente di municipio e da assessore, oltre che da zia di meravigliosi nipoti - ha la personalità dell'“io” e tramite lo sport, lo sport di squadra, può passare dall'“io” al “noi”, attraverso il gioco di squadra che non è più gioco di animazione ma diventa vera e propria pratica sportiva.

Lo sport è servizio alla persona. Il bambino impara ad avere igiene per il suo corpo, si lava, si fa la doccia negli spogliatoi e - perché no? - deve anche imparare a rispettare l'igiene del suo spogliatoio. Tutti abbiamo, credo, sotto gli occhi le immagini della squadra di calcio giapponese che ai Mondiali in Russia ha rimesso in ordine lo spogliatoio come se fosse il bagno di casa propria.

Ecco, I have a dream, ho questo sogno: che i nostri ragazzi, i nostri alunni, durante l'orario curricolare, ma anche dopo, quando fanno sport nelle scuole, tramite l'associazionismo o nelle società sportive dilettantistiche, abbiano a cuore i luoghi dove frequentano e praticano sport. La palestra la mattina, lo spogliatoio, gli spogliatoi delle nostre scuole sono ridotti malissimo. Non so quanti fondi del mio assessorato ho impegnato per la ristrutturazione delle palestre delle scuole di questa città e, soprattutto, degli spogliatoi. A volte fa freddo, non funzionano i termosifoni, c'è l'umidità, piove in palestra: sono cose che tutti noi sappiamo, tutti noi sappiamo.

Caro collega Tuzi, la invito a fare quello che abbiamo fatto noi per anni, i sopralluoghi nelle scuole continuamente, sopralluoghi per vedere quanto fosse agibile una palestra, quanto i nostri ragazzi potessero lavorare e praticare lo sport in sicurezza nelle palestre.

Ho visto palestre con spigoli vivi, perché noi abbiamo licei anche della fine dell'Ottocento, del Novecento, che avevano spazi non adibiti a palestre. Parlo di scuole elementari, parlo di scuole medie, parlo di licei. Bene, ero terrorizzata tutte le volte che entravo in una palestra, gli spigoli vivi erano la cosa che mi terrorizzava di più. Basta poco, lo abbiamo visto, basta poco per farsi del male, per fare male.

E, quindi, penso che questo nostro impegno assolutamente trasversale sia un impegno importante, caro sottosegretario; lo ha fatto durante i lavori di Commissione, lo prenda davvero come un suo e un impegno personale del Governo, perché sto ricevendo tantissimi messaggi da colleghi di educazione fisica, da presidi delle scuole elementari del mio collegio elettorale, che mi dicono: era ora, era ora, fatelo presto, fatelo bene, fatelo subito, perché questo è un atto politico di civiltà, che è assolutamente al passo con i tempi.

Un'ultima cosa, sottosegretario: ho apprezzato molto il passaggio in cui si parla di valorizzare l'associazionismo sportivo; nel nostro piccolo lo abbiamo fatto anche a Roma e nella provincia di Roma. In fondo, con la crisi dell'impiantistica pubblica, le palestre scolastiche sono diventate l'ossatura della pratica sportiva, e quello che è bello è che interagiscono la mattina - la parte curricolare, la parte scolastica - ma deve interagire adesso con il pomeriggio, perché l'associazionismo sportivo è l'anima delle comunità, è quello che permette a famiglie in difficoltà, che hanno anche problemi economici, di frequentare il pomeriggio le associazioni sportive nelle palestre scolastiche a costi sociali.

Quindi, mettere adesso in connessione questa nuova figura, questo nuovo impegno che ci sarà nelle scuole la mattina sull'attività sportiva con il pomeriggio diventerà fondamentale, perché in fondo diciamocelo che fino adesso sono state le società sportive dilettantistiche ad assolvere al compito della pratica motoria, della pratica sportiva. Sono state loro perché la mattina, almeno nella scuola primaria, come ha detto bene la collega, si fa sport, ma non con questa correttezza, con questo impegno, con questa costanza, con anche una copertura finanziaria ed economica che noi ci auguriamo, caro sottosegretario, che possa davvero crescere, perché è una cosa che noi auspichiamo; lo auspichiamo come parlamentari, come docenti, come presidi, come ex amministratori, perché crediamo nel valore e nella ricchezza di questa legge delega.

Un grande sportivo, che forse tutti voi conoscerete, che è Alex Zanardi, diceva: ci si può drogare anche di cose buone, e una di queste è certamente lo sport. Quindi, al bando le droghe cattive, al bando i grassi che ci fanno male al corpo e al cuore; viva lo sport, quello sano