Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 24 Giugno, 2019
Nome: 
Gavino Manca

A.C. 1698-A

Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, in premessa di questa discussione del disegno di legge di delega al Governo in materia di turismo, mi permetto di ricordare solo tre dati esaustivi per evidenziare il valore e l'importanza di questo settore per il nostro Paese. Il primo dato che voglio ricordare è il valore economico del settore che trattiamo in questo disegno di delega. Da un convegno sul turismo in Italia, che si è tenuto presso la Banca d'Italia a metà dicembre 2018, i cui atti contengono moltissime informazioni interessanti, alle attività turistiche sono direttamente riconducibili oltre il 5 per cento del PIL e oltre il 6 per cento degli occupati del Paese, un peso economico comparabile al dato della Spagna e superiore a quello di Francia e Germania. Il secondo dato fondamentale è l'incremento avuto negli anni passati del numero di presenze. Infatti, si è registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali - dati Istat - e la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 7,2 per cento, circa 37 miliardi di euro secondo la Banca d'Italia. Il terzo dato è prettamente economico e rileva quanto contribuisce lo sviluppo del turismo, soprattutto nelle zone che in questi ultimi decenni hanno subito lo spopolamento. Infatti, tra il 2011 e il 2017 la loro popolazione è cresciuta del 2,1 per cento e nel periodo 2012-2016 il reddito per contribuente è aumentato del 6,5 per cento, 2 punti percentuali in più della media nazionale.

Questi dati in premessa anche per dimostrare che un tema del genere non può essere trattato in maniera così improvvisata e superficiale come sta accadendo a opera di questa maggioranza e di questo Governo. Penso e pensiamo che questa sarebbe dovuta essere una legge di iniziativa parlamentare, vista la sua importanza, o quantomeno una legge delega con indirizzi e interventi molto più chiari, definiti e precisi, utili alla valorizzazione e al sostegno di uno dei settori più importanti per la crescita e lo sviluppo economico del nostro Paese.

Un indizio, però, lo avevamo già avuto quando abbiamo trattato in quest'Aula il decreto che accorpava la delega sul turismo al Ministero dell'agricoltura, spostamento fortemente voluto dal Ministro Centinaio, del quale, però, ancora non si capisce e vede l'utilità e che, come dirò tra poco, va in totale contraddizione con quanto sostenuto nel vostro contratto di governo. Con questo disegno di legge avete certificato l'ennesimo punto del programma MoVimento 5 Stelle - Lega che non viene mantenuto. Infatti, nella sezione “turismo” del vostro contratto era data per certa l'istituzione del Ministero del turismo, impegno preso pubblicamente anche dall'attuale Vicepremier Di Maio quando, nel convegno “Turismo 2030” del 2017 a Milano, si espose in tal senso.

Diversamente invece, Presidente, i Governi a guida del PD hanno investito molto su questo versante. Abbiamo investito maggiori risorse nel Ministero dei beni culturali, dove giustamente avevamo inserito la delega al turismo.

Il bilancio del Ministero, che comprendeva questa delega, negli ultimi quattro anni ha finalmente cominciato a crescere, tornando a livelli pre crisi, arrivando nel 2018 sino a 2,4 miliardi di euro di finanziamento. Risorse alle quali si aggiungono gli oltre 4 miliardi per i cantieri della cultura. Si era ripreso ad assumere, ottenendo, in deroga al blocco del turnover, un concorso straordinario per selezionare 500 funzionari a tempo indeterminato tra antropologi, archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, esperti di promozione e comunicazione turistica, restauratori e storici dell'arte. Un numero poi progressivamente cresciuto e che, grazie alla legge di bilancio del 2018, potrà arrivare a mille assunzioni. Nuove energie e competenze che arricchiranno le professionalità del Ministero e sarebbero servite a migliorare le performance anche della delega sul turismo.

Abbiamo creduto che la riforma del Ministero potesse realizzare quella integrazione tra cultura e turismo in un Piano nazionale strategico del turismo approvato a febbraio 2017, predisposto grazie a un percorso partecipato che ha coinvolto stakeholder e associazioni di categoria. I dati di questi ultimi anni hanno dato ottimi esiti: crescono gli arrivi, aumenta la durata dei soggiorni e riprende il turismo interno. Contrariamente al quadro disfattista delineato nel contratto, grazie alle misure promosse negli anni dai Governi del PD, le strutture ricettive ufficiali italiane, come ho evidenziato prima, hanno registrato il record di arrivi e di presenze totali e la spesa dei turisti stranieri è aumentata. Questo indiscutibile rilancio del settore turistico è stato conseguito con misure orientate al coordinamento e allo sviluppo del settore. Un metodo solido che ha come fine la promozione del territorio e la valorizzazione di luoghi finora meno frequentati dal turismo internazionale, ma che, grazie al patrimonio, alle memorie, conoscenze e artigianalità, continuano a fare dell'Italia la meta di viaggio più desiderata al mondo.

Almeno così si sperava, visto che in un'Ansa del 13 giugno l'Assoturismo Confesercenti evidenzia, invece, che i dati sono completamente cambiati: per la prima volta da cinque anni - lo diceva poc'anzi la mia collega, l'onorevole Moretto - le previsioni turistiche per l'estate in Italia hanno il segno meno. Tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all'estate 2018, meno 0,9 per cento. Il calo coinvolge i turisti italiani, meno 1,1 per cento, e internazionali, meno 0,8 per cento, ed è dovuto al meteo ancora incerto, che non favorisce le prenotazioni, ma anche alla ripartenza delle destinazioni competitor del Mediterraneo, frenate in passato da tensioni internazionali. Ecco perché un Ministero del turismo sarebbe stato essenziale per dare risposte puntuali e immediate in un momento così complesso e delicato. Continuando, Presidente, non a caso a soffrire sono soprattutto le aree costiere italiane, meno 1,4 per cento, mentre i risultati migliori quest'estate li avranno le imprese ricettive che operano nelle città d'arte/centri minori, meno 0,4 per cento, e nelle località lacustri, dove si registra una domanda estera in leggerissima crescita dello 0,2 per cento.

Le aree del nostro Paese con le proiezioni meno favorevoli sono il Centro e il Sud/Isole, meno 1,4 per cento; più resilienti Nord-est e Nord-ovest, rispettivamente a meno 0,7 e meno 0,3 per cento. In questo disegno di legge sono emerse diverse criticità segnalate anche nelle numerose e interessanti audizioni fatte dalla Commissione attività produttive. Sicuramente la principale è quella della delega che nella prima stesura del DL risultava essere quasi una delega in bianco ed è stata poi sicuramente modificata e migliorata dopo il passaggio in Commissione, e speriamo che possa continuare a migliorare in Aula. La tempistica prevista poi per l'emanazione dei decreti attuativi è di due anni, tempi che sicuramente non permettono di avere risposte pronte ed efficaci alle necessità e lasciano per troppo tempo senza regole un settore che ha bisogno subito di risposte e indirizzi chiari e esaustivi. A ciò si aggiungono, la non chiarezza circa i limiti di intervento del legislatore statale con le competenze esclusive delle regioni e province autonome, la lotta all'abusivismo sul tema guide turistiche, la mancata proroga in legge di bilancio e nel decreto crescita del tax credit per le strutture ricettive, la totale assenza del tema generale dell'infrastrutture, tema fondamentale specialmente per alcune zone del Sud e delle isole e di cui non c'è menzione nella delega. Insomma, c'è tanto da fare nel settore turismo ed il contributo del PD ha voluto essere come al solito serio, costruttivo e sempre attento, teso a migliorare le proposte per un settore strategico economico del nostro Paese. Le nostre proposte emendative fatte in Commissione hanno avuto questa prospettiva.

Alcuni emendamenti, purtroppo molto pochi, mi rammarico, da noi presentati in Commissione, sono stati accolti ed approvati, come ad esempio il tenere conto delle esperienze regionali esistenti, la definizione dei criteri sullo svolgimento in forma imprenditoriale dell'attività di locazione breve, i sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale e la possibilità di assicurare che i bambini, gli anziani e le persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive possano fruire dell'offerta turistica in modo completo e adeguato, in autonomia, sicurezza e condizioni di parità con gli altri fruitori, senza costi aggiuntivi.

Altri molto interessanti e utili a migliorare il disegno di legge sono stati purtroppo respinti, come, ad esempio, la riduzione a un anno di tempo per l'emanazione dei decreti attuativi oppure come quello della mia capogruppo, l'onorevole Moretto. Mi auguro e ci auguriamo che in questo percorso d'Aula questa maggioranza e questo Governo siano disponibili a un confronto serio e corretto, per migliorare ulteriormente questo disegno di legge. Spero e speriamo che non sia l'ennesima occasione persa per il nostro Paese, perché questo settore davvero secondo noi può essere considerato uno dei volani di crescita e di sviluppo della nostra nazione