Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 18 Febbraio, 2016
Nome: 
Mino Taricco

A.C. 3119-A

 Grazie Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la legge che ci apprestiamo ad approvare rappresenta un tassello importante in un percorso di grande attenzione che il Governo e questo Parlamento, in questa legislatura, hanno dedicato all'agricoltura. Credo che coloro che siedono su questi banchi da qualche anno più di quanto non abbia fatto io, tornando indietro con la memoria non ricordino stagioni in cui si è lavorato così alacremente sulle vicende che riguardano la nostra agricoltura. Nella passata legislatura credo che, di fatto, se togliamo la legge n.33, la cosiddetta legge Zaia sulle quote latte, che ha devastato il segmento lattiero caseario non ci siano grandi cose da ricordare relativamente all'agricoltura. 

Noi qui veniamo da una storia che ha già affrontato temi importanti dell'agricoltura: col decreto «competitività», poi col decreto n. 51 sulle settore in crisi. Abbiamo realizzato tutta una serie di lavori su molti settori importanti dall'oli al latte e ad altri settori. Nell'ultima legge di stabilità credo che si sia compiuto uno sforzo straordinario per dare prospettiva e strumenti ad un settore che, credo si possa dire senza tema di smentita, rappresenta una delle ossature importanti dei territori del nostro Paese. Agricoltura nel nostro Paese vuol dire in moltissimi casi manutenzione del territorio, vuol dire l'infrastruttura di base per il turismo e il commercio in tante aree marginali del Paese e vuol dire sostegno ad una economia diffusa e importante. Noi abbiamo lavorato proprio con questa convenzione, con la convinzione che lavorando per l'agricoltura lavoravamo per tutto un vasto territorio. 
In questa legge abbiamo misure di semplificazione, abbiamo provvedimenti importanti per i giovani e per le nuove imprese agricole che si insediano. A questo riguardo credo sia importante ricordare che gli interventi che andiamo a varare sono importanti anche perché in qualche misura coincidono con il varo dei nuovi programmi di sviluppo rurale portati avanti dalle regioni, che proprio al tema dell'insediamento dei giovani e alla prospettiva delle aziende in tanti territori dovranno affrontare. Abbiamo affrontato temi riguardanti filiere che possono avere prospettive o che avevano problemi da affrontare e poi abbiamo affrontato aspetti normativi per quel che riguarda l'acquacoltura, la pesca e tutto il tema del bracconaggio. 
Dicevo del tema delle semplificazioni. Abbiamo affrontato semplificazione nell'ambito dell'olio d'oliva, delle denominazioni di origine, della definizione di imprenditore agricolo, in materia di servitù, in materia di riduzione dei tempi per i provvedimenti amministrativi, ma, in qualche misura, sono semplificazioni importanti anche l'aver affrontato il quadro normativo della silvicultura che deve essere rivisitato, aver a affrontato il tema delle indennità di espropriazione latenti, aver affrontato il tema delle iscrizioni ai consorzi di raccolta rifiuti con le semplificazioni che sono collegate. Tanti sono i provvedimenti che hanno avuto l'ambizione di prendere in mano questo tema delle semplificazione, provando a coniugarlo in modo concreto e puntuale laddove c'erano questioni che chiedevano di essere affrontate. 
Dicevo prima dei giovani e degli insediamenti. Abbiamo inserito in questo provvedimento una norma sulle società di affiancamento e sulla banca della terra, sono provvedimenti importanti proprio perché hanno l'ambizione di accompagnare quel processo in atto, sostenuto soprattutto con i programmi di sviluppo rurale di reinsediamento, di garantire una prospettiva a quelle aziende che naturalmente non ce l'avrebbero. Credo che parlare di questi temi voglia dire parlare di gran parte dei territori appenninici della nostra Italia, ma anche di fette importanti di aree pedemontane e collinari svantaggiate. Quindi questo tema è un tema assolutamente fondamentale. 
Si affronta il tema della riorganizzazione di enti, a partire dalla campo dell'assistenza tecnica in zootecnia e degli enti vigilati e partecipati dal Ministero. La delega per la riforma del settore ippico, già citato primo, che richiede veramente un intervento urgente fondamentale, proprio perché è sempre stato un asset importante, anche per la qualità dei nostri territori, che invece in questo momento ha oggettivamente problemi grossissimi di fronte. 
Vi è poi la riorganizzazione della gestione del rischio. Dicevo prima: è un provvedimento che contiene interventi importanti per settori e filiere che o hanno grossi problemi da affrontare, o hanno comunque delle grosse potenzialità di sviluppo. Abbiamo affrontato questioni inerenti al pomodoro, al riso; voglio solo citare la delega al riso, importante anche perché nasce da una condivisione globale di tutta la filiera, su come riregolamentare, alla luce delle nuove necessità, il tema della valorizzazione e della commercializzazione di questo prodotto. 
Abbiamo affrontato il tema dell'apicultura, con alcuni interventi che nelle audizioni che abbiamo svolto sono emersi con forza da parte di tutta la filiera. E poi abbiamo approntato questo se vogliamo piccolo settore, ma che è un fiore all'occhiello delle nostre produzioni tipiche di qualità del territorio, che è la birra artigianale: un fenomeno straordinario che in pochi anni è cresciuto in modo importantissimo. Credo che ormai siamo prossimi agli ottocento-mille birrifici artigianali su tutto il nostro territorio, che rappresentano quantitativamente numeri non comparabili con gli impianti industriali, ma che sicuramente rappresentano la punta di diamante di una qualità italiana che sta conquistando anche all'estero riconoscimenti e apprezzamenti per la qualità e l'innovazione che ha saputo mettere in campo. 
E poi – è già stato detto – era prevista nella versione originaria di questo provvedimento una serie di norme che riguardavano l'acquacoltura e la pesca: si è deciso di lasciare fuori gran parte di questa normativa, proprio perché in Commissione sta emergendo un testo organico su tale materia; si è però deciso di mantenere in questo provvedimento il tema delle sanzioni, proprio perché tema a sé stante e che richiedeva di essere trattato. 
È stato poi introdotto, importante nel dibattito in Commissione alla Camera, il tema del contrasto al bracconaggio. Credo che sia un passo importante in termini, oserei dire, di civiltà giuridica e di rispetto dell'ambiente, e di chi sul territorio ha l'ambizione di vivere rispettando le regole. Mi sembra un provvedimento importante, che segna un passo significativo: non sarà perfetto, ma ritengo (e l'ordine del giorno che è stato approvato va esattamente in questa direzione) ci sia tutta la volontà, verificatolo per un po’ di tempo nel suo divenire, di intervenire poi eventualmente per monitorarlo. Mi viene da esprimere una considerazione: in quest'Aula abbiamo sentito che questo provvedimento sarebbe sbagliato da chi lo ritiene eccessivamente rigido e da chi lo ritiene eccessivamente blando; credo che questa possa essere una sorta di certificazione da verificare, ma una certificazione di equilibrio. 
Ancora un'ultima notazione: uno degli ultimi articoli del provvedimento riguarda una definizione puntuale dei materiali che vengono utilizzati per il biogas, che non vengono più definiti come rifiuti. Può sembrare una piccola cosa, è un piccolo articolo; ma per chi ha lavorato sui territori si tratta di una norma che risolve diversità di interpretazione da territorio a territorio, situazioni complesse che si vengono a creare su questi temi, con un'interpretazione univoca che credo potrà dare prospettiva ad un settore, quello del biogas, che contiene in sé la potenzialità di produrre energie valorizzando materiale che comunque degraderebbe di suo nell'ambiente, e che merita quindi questo tipo di valorizzazione. 
Il lavoro fatto credo di poter dire sia un lavoro assolutamente importante. Lo è per l'agricoltura, che in questa stagione sta sicuramente attraversando una fase molto complessa, ma che è al tempo stesso un settore che sta esprimendo delle potenzialità straordinarie, soprattutto per quel che riguarda l’export dei prodotti di qualità. Sono circolate nei giorni scorsi le prime valutazioni sull’export 2015: a quanto pare superiamo i 36 miliardi di euro di prodotto esportato. Quell'orizzonte quindi che ci si era definito (vado a concludere, Presidente), dei 50 miliardi, non è più così lontano ! 
Come ho detto all'inizio del mio intervento, parlare di agricoltura vuol dire parlare di ciò che riguarda la vita di tanta parte dei nostri territori: in questo senso la soddisfazione che proviamo è grande, perché abbiamo lavorato per l'agricoltura, ma attraverso essa abbiamo lavorato per tutto ciò che c’è di grande, di potenzialmente importante per l'economia e il futuro dei territori. Un'ultimissima considerazione: voglio esprimere – e credo, in questo, di poter interpretare la sensibilità di tutto il Partito Democratico – tutto l'apprezzamento per come si è svolto il lavoro in Commissione e ringraziare tutti i gruppi che hanno contribuito a questo lavoro, perché è stato veramente un grande gioco di squadra...Chiudo veramente. Un gioco di squadra portato avanti anche in grande sinergia con il Governo, per questo esprimo parere favorevole al nome del Partito Democratico